Calore – Capitolo 7 di Mel

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di Mel

Capitolo 7

Alla luce chiara dell’ alba Rukawa aprì gli occhi, la sveglia non aveva suonato ma non ce n’ era bisogno , ogni mattina lui si svegliava verso quell’ ora per i suoi allenamenti era diventata un’ abitudine , ma quella mattina…………

..si voltò incontrando mestamente con lo sguardo il viso disteso del ragazzo che aveva a fianco ……………………la pezza bagnata era scivolata dalla sua fronte, coperta ora solo da fili ramati, cadendo di lato sul cuscino…………………

…sembrava tranquillo….

Rukawa sospirò doveva alzarsi o il suo programma avrebbe  subito dei ridimensionamenti  eppure restava immobile ……..guardò ancora una volta il suo ragazzo …………una lotta tra mente e cuore …………ma rimase ancora fermo , a guardarlo riflettendo nel silenzio dell’ alba dagli sfumati  toni di luce .

Per quella volta il programma poteva aspettare.

Mito si avviò lentamente per i corridoi ingombri di studenti, sbadigliando raggiunse la sua aula , sistemandosi al proprio posto …attendeva l’ arrivo del suo amico sperando di vederlo meno teso e sorridente come un tempo…………………………

Le ore passavano lente , Sakuragi non era venuto, tra il sottofondo della spiegazione del professore Mito sentiva crescere l’ inquietudine , voleva sapere qualcosa e l’ unica persona alla quale si poteva rivolgere probabilmente ora dormiva sul proprio banco in fondo all’ aula accanto ……

..decise che gli avrebbe parlato durante l’ intervallo per il pranzo e tornò a far finta di seguire le lezioni perso nei ragionamenti  su tutta quella storia .

Facendosi spazio tra gli studenti Mito giunse in prossimità della classe di Rukawa, lo scorse  da lontano mentre si allontanava  lentamente e lo richiamò…..il ragazzo moro si girò e lui lo vide  indurire leggermente i tratti , squadrarlo con relativa lentezza e poi rispondere :

“Nh”

Mito lo ignorò salutandolo cordialmente , sapeva di non godere della sua simpatia e credeva di sapere anche che il perché avesse a che fare con un ragazzo dai capelli rossi di cui lui era amico ……….e di cui l’ altro era molto geloso…………………..

..ma proprio per  quell’ amico si era avvicinato e arrivando subito al punto senza troppi giri di parole, com’ era nella sua natura schietta, chiese con noncuranza :

“Sai che fine ha fatto Hanamichi,?Oggi non c’ è o sbaglio?”

Rukawa continuò a fissarlo mentre lui aspettava una risposta poi parlò conciso e concreto come sempre :

“Hanamichi ha la febbre …non verrà in questi giorni”

Mito si fece serio un istante poi sorrise nuovamente .

“Quand’ è così  te lo affido ,salutamelo …ci vediamo”

Così dicendo troncò quella conversazione piuttosto tesa e dopo aver guardato quel ragazzo andare via di spalle si allontanò dalla parte opposta.

I giocatori dello Shohoku si riscaldavano chiacchierando in attesa dell’ inizio dell’ allenamento.

In disparte come al solito il numero undici si allenava già per conto proprio senza neanche sentire il brusio delle loro voci…

…………….la sua mente era rimasta all’ alba di quella mattina……………….

 ………………………………………………………

…..dopo essersi svegliato era rimasto lì  senza alzarsi ….a lungo….con lo sguardo costantemente attratto dal suo compagno addormentato ….non sapeva cosa stava aspettando ……….forse che si svegliasse….che si svegliasse e gli dicesse di stare bene……

…….forse solo che si svegliasse e gli sorridesse come solo lui sapeva fare …come solo lui poteva fare per farlo stare bene ….e invece non poteva essere così …c’ erano troppi problemi ..troppe cose lasciate in sospeso per le quali sembrava non esserci mai il tempo per chiarirle ……..

..ed ora rimaneva solo il dolore di essersi  illuso un attimo…………………………

I minuti passavano mentre l’ alba diventava mattina , il ragazzo moro si era messo a sedere e avvicinatosi al suo Hanamichi aveva passato una mano sulla sua fronte ….lievemente…. per non svegliarlo…. …era ancora molto calda..in fin dei conti erano passate solo poche ore …..si…erano passate solo poche ore da quando il suo ragazzo aveva fatto l’ amore con lui pur avendo la febbre alta  e alla fine lo aveva pure ringraziato ….ringraziato di cosa? ……………………di esserselo sbattuto mentre stava male ? si chiese con rabbia………

………..si passò una mano sugli occhi ………………………………non capiva……………..perché l’ aveva fatto?……

…tante altre volte si era rifiutato con scuse molto più banali e poi quando veramente doveva rifiutarsi rimaneva in silenzio…..

…………perché?….non voleva essere un peso aveva detto…………..ma cosa significava?

Rukawa si alzò , si lavò vestendosi velocemente, raccolse la pezza, ormai quasi asciutta, dal cuscino  e la bagnò di nuovo posandola su quella fronte ancora troppo calda.

Scese socchiudendo la porta, non era tardi , poco prima di uscire era ritornato di sopra con un bicchiere d’ acqua e dei medicinali per Sakuragi  ……………………lui dormiva ancora , Kaede si avvicinò silenziosamente con l’ intenzione di lasciali lì  e andare via , stava per farlo quando l’ aveva sentito muoversi.

Il ragazzo dai capelli rossi si stava agitando nel sonno, ansimando, come quella volta che lo aveva trovato sul divano…………senza pensarci un attimo di più Rukawa lo svegliò scuotendolo lievemente …………………..non avrebbe sopportato di sentirlo chiamare il suo nome …..come quella volta …con quella  voce tenue e quasi disperata , no…………no.

Lo vide schiudere gli occhi e poi richiuderli quasi subito scivolando in un sonno più tranquillo……………rimase accanto a lui  ancora un po’ riguardando per l’ ennesima volta  il suo viso ……..ancora sudato con le labbra sempre leggermente aperte……………………… …………………………….innocentemente sensuale……….come quando, esattamente allo stesso modo, lo aveva sotto di sé …….

………come quella notte………………………….ma lui non stava bene …chissà cosa aveva provato in quelle condizioni…..doveva essere stato molto faticoso …………tanto da lasciarlo senza  forze……………………..e gridare di piacere come aveva gridato lui doveva essere stato sfiancante eppure l’ aveva fatto……………..perché?….ancora una volta …………………………….perché?

…………………………………………………………………

La voce di Akagi fermò improvvisamente i suoi pensieri così come il parlare degli altri.

“Venite tutti qui” gridò il capitano facendosi affiancare da Ayako.

Radunati tutti davanti a sé  diede uno  sguardo generale, notò un’ assenza particolare e riguardò attentamente una seconda volta poi  chiese a voce alta:

“Dov’ è Sakuragi?”

Nel silenzio che seguì alcune matricole si guardarono interrogativamente , Ayako interpellata  da uno sguardo di Akagi  scosse la testa  lentamente .

Kogure rispose per tutti :

“Non sappiamo niente , a scuola credo che non ci fosse  oggi”

Alcuni giocatori confermarono quest’ ultima osservazione, Akagi sospirò come rassegnato , sicuramente quel benedetto rossino aveva saltato di nuovo la scuola  per andarsene in giro.

Rukawa li aveva guardati con indifferenza , voleva solo tornare ai suoi allenamenti …………….e ai suoi pensieri …….poi una voce aveva risposto  dal fondo  della palestra vicino alla porta.

“Se aspettate Hanamichi oggi lui non verrà”

Si voltarono scorgendo la figura di Mito appoggiato allo stipite , la mano alzata in un cenno di saluto…si avvicinarono a lui , tutti , tranne il ragazzo moro che raccolse il pallone   per tornare ai suoi tiri..

“Come mai non verrà?E’ forse successo qualcosa?” domandò Ayako.

Mito sorrise scrollando le spalle

“No , ero passato per avvertirvi…..Hanamichi ha la febbre  non verrà in questi giorni” rispose ripetendo  esattamente le parole di Rukawa.

“Ah, d’ accordo e grazie per essere passato ad avvisarci , digli di rimettersi presto”lo salutò cortesemente Kogure.

“Bene torniamo all’ allenamento” tuonò Akagi.

Ritornati tutti a centro campo per le esercitazioni di tiro, si sentì la voce di Mitsui  levarsi in una risata ironica.

“Ah ah ve la immaginate la scimmia rossa malata?Dev’ essere una tragedia……………”

“Già , quando tornerà ci dirà come minimo di aver avuto la febbre del tensai , quella che colpisce solo i geni del basket per non farli giocare”rispose di rimando Miyagi.

Mitsui sghignazzò poi riprese a parlare:

“Poveri i suoi genitori , doversela vedere con un figlio così , un mezzo  teppista che diventato fissato per il  basket , si crede un genio e poi  si ammala pure …ah non li invidio, se lo devono sentire tutto il giorno con i suoi proclami …..secondo me lo abbandoneranno prima o poi”

Altre risate seguirono quel commento insieme ai sorrisi  dei più comprensivi  mentre vicino alla porta  Yohei  abbassava lo sguardo tristemente , avrebbe tanto voluto  che fosse stata davvero quella la vita del suo amico, ma invece la realtà  era ben diversa , ma lui non era tenuto a rivelarlo loro e si girò con l’ intenzione di andarsene .

Un rumore forte attirò improvvisamente l’ attenzione di tutti i giocatori , Mito si girò nuovamente verso il campo , il canestro tremava ancora dopo la schiacciata del numero  undici, il pallone rotolò  lontano senza  che Rukawa si curasse di riprenderlo, lentamente  passò accanto ai suoi compagni , alle spalle di Mitsui , il volto lievemente abbassato velato dalla frangia per non lasciar vedere con quanta rabbia li stesse guardando , gli occhi ridotti a due fessure, la  voce dal tono gelidamente ironico  e tagliente.

“Peccato che lui non abbia nessuno”

Mitsui si girò di scatto guardandolo, Mito rimase immobile, incredulo …..proprio lui , Rukawa , sempre così scostante e freddo davanti agli altri  anche in quella storia con Sakuragi …ora prendeva le sue difese.

Il silenzio cadde  pesante tra di loro  mentre Rukawa tornava verso il canestro, non si udiva che il rumore dei suoi passi …..avevano sentito tutti le sue parole, pronunciate con qualcosa di simile al rancore , Mitsui continuò a fissarlo , ora di spalle.

“Che cosa significa ?”

Ancora  una volta il silenzio che seguì rese pesante quella domanda .

Rukawa non si voltò.

Non aveva nessuna intenzione di rispondere aveva detto fin troppo si era dato mentalmente dello stupido eppure non era riuscito a rimanere in silenzio……..sentirli sminuire così la  personalità e la vita del ragazzo che amava ..senza conoscerlo…perché loro non lo conoscevano affatto………era così diverso da come poteva apparire ai loro occhi …e quando lui l’ aveva capito se ne era sentito ancora più attratto……inesorabilmente ………..e poi la sua vita …che loro non potevano nemmeno immaginare  e che lui aveva scoperto in una sera di ricordi ………no, non aveva potuto sopportare quei commenti ….non quel giorno…non dopo quello che Hanamichi  aveva fatto per lui….si perché l’ unica spiegazione che lui si era saputo dare su quella notte era stata quella ……tutto ciò che quel ragazzo dai capelli rossi aveva fatto era stato solo per lui…………………………………………………….probabilmente un sacrificio , ma per lui.

Ma adesso aveva inesorabilmente attirato la loro attenzione poteva solo rifugiarsi nel silenzio e riprendere i suoi allenamenti .

Miyagi provò a richiamarlo senza ottenere niente , i ragazzi si guardarono l’ un l’ altro , incerti , tra le domande che quell’ affermazione lasciata uscire aveva portato con sé.

Ayako sospirò  scuotendo la testa , conosceva Rukawa , nessuno l’ avrebbe convinto a  parlare , eppure………………girandosi di scatto lei si rese conto che, se non fosse già andata via  ,c’ era ancora una persona alla quale potevano fare quelle domande.

Mito era rimasto immobile sulla soglia della palestra.

Lei sorrise mentre Miyagi  chiamava l’ amico di Sakuragi , avevano avuto la stessa idea , forse non erano proprio inadatti l’ uno all’ altra.

Il playmaker e il resto della squadra si avvicinarono , Mito si irrigidì mentre Mitsui lo affiancava.

“Cosa significano le parole di Rukawa , ne sai qualcosa ?” chiesero senza attendere oltre.

Yohei del tutto impreparato a quella situazione abbassò il viso pensando……sarebbe potuto andare via rifiutandosi di parlare …….ma si fermò……avrebbe solo peggiorato le cose ….il giorno in cui Sakuragi sarebbe tornato a scuola avrebbe trovato dei compagni sospettosi nei suoi confronti  e forse qualcuno prima o poi avrebbe trovato  il coraggio di chiedergli qualcosa  e lui in imbarazzo si sarebbe trovato dolorosamente costretto a ricordare ancora una volta….in più come se non bastasse pensò alle spiegazioni che  Hanamichi avrebbe chiesto a lui e a Rukawa  una probabilità anzi una certezza che andava evitata nella precarietà della situazione fragile e tesa in cui si trovavano…..soprattutto loro due ………..

Con un sospiro Yohei alzò il volto guardandoli negli occhi .

“Quello che ha detto Rukawa è vero, Hanamichi non ha nessuno”

Silenzio.

Quegli sguardi sconcertati davanti a lui chiedevano altre spiegazioni, Mito si sforzò di proseguire.

Rukawa continuava ad allenarsi ascoltando forzatamente una storia  che già conosceva .

Tirò a canestro.

Sakuragi un orfano , sua madre morta presto.

Un terzo tempo e un altro tiro a canestro.

Suo padre morto d’ infarto praticamente davanti ai suoi occhi.

Un tiro dalla linea dei tre punti, un altro canestro.

Un senso di colpa sbagliato , l’ aiuto interessato dei parenti per le sole pratiche legali , la sua vita in una stanza  di condominio..solo.

Uno slam dunk. Canestro.

Il suo fiato usciva veloce , mentre Mito finiva di parlare il suo pensiero era ritornato a quella sera in cui aveva sentito Sakuragi parlare del suo passato.

Non ricordava come erano entrati nell’ argomento , era una delle sere che avevano dedicato a conoscersi , era passato solo poco più di qualche giorno da quel bacio in palestra e quella era solo una delle tante sere di quella settimana che avevano deciso di passare insieme ……..solo per capire cosa  era significato per entrambi quel bacio ……..parlando della famiglia Sakuragi si era lasciato ad un’ espressione malinconica…..uno sguardo triste appena velato da un sorriso  che si sforzava di disegnarsi su quelle belle labbra che lui  non aveva smesso di fissare un attimo….. lo aveva notato ….distogliendosi dai suoi pensieri su quella bocca gli aveva chiesto qualcosa e quel ragazzo dai capelli rossi aveva risposto con quella frase tanto semplice e dolorosa , la stessa che lui aveva usato prima con gli altri …………….

“Io non ho nessuno”

E lui aveva atteso chiedendo spiegazioni in uno sguardo, avvicinandosi a lui sul divano e mentre una lacrima scivolava silenziosa su quel viso coperto da fili rossi , lo aveva sentito  parlare  di quella famiglia che non aveva………era la prima volta …la prima volta che lo vedeva piangere …..l’ aveva lascito parlare ancora mentre per la prima volta aveva provato l’ impulso di abbracciarlo, proteggerlo e al primo singhiozzo l’ aveva fatto stringendolo a sé, promettendo a quel sentimento nato quella sera che non ci sarebbero più state quelle lacrime …quel dolore……………………………………………………………………ma che ne era stato di quelle promesse mentre giorno dopo giorno non leggeva niente di diverso da quel  dolore  in quegli occhi sempre lucidi?

E quell’ abbraccio quella sera era stato un gesto d’ affetto e forse di qualcos’ altro  a cui lui ancora non voleva dare un nome , ma comunque un gesto …..per qualcuno…solo quel ragazzo era riuscito a strappargliene uno, con un singhiozzo , una lacrima e un sorriso.

E quando l’ aveva avuto tra le braccia aveva provato un desiderio….desiderio di lui…della sua pelle, del suo corpo….lo stesso che forse provava guardando le sue labbra in quei giorni …ma molto più forte …..acceso anche dal suo profumo che ora sentiva su di sé …….e raggiungendo il suo orecchio glielo aveva confessato, sussurrandoglielo …imbarazzandosene …..poi aveva visto quel viso arrossire  cancellando la scia umida  di quella lacrima , quel ragazzo stringerlo di più  e annuire contro di lui…….

…la richiesta di una prima volta….

“Non so come altro consolarti”

Aveva risposto a bassa voce Kaede giustificandosi davanti a  quell’ assenso.

In quella casa al primo piano ,tra le lenzuola di cotone , Hanamichi si era abbandonato all’ amore e alle sue carezze tutta la notte fino al mattino, sotto quella coperta che lui ancora conservava gelosamente  e quando si erano svegliati lui lo aveva guardato aprire gli occhi , lentamente, riconoscendo la stanza e il ragazzo moro che lo abbracciava  e poi , senza parlare , rivolgergli soltanto il sorriso più bello del mondo ……………….

…quel sorriso solo suo ,che solo lui possedeva ….. ingenuo ma quasi adulto …………un grazie dolcissimo che lui non aveva mai  dimenticato ……………………

…ma che non riusciva oramai più a rivedere  in quella realtà che lo richiamava a sé mentre il ricordo della loro prima notte scivolava via .

Prima di raccogliere il pallone Rukawa si fermò un attimo a guardare i suoi compagni……immobili…in silenzio…davanti allo sguardo basso di Mito…i loro visi contratti…increduli…quasi  sconvolti…si concesse di osservarli a lungo …sapeva cosa stavano provando….

..perché anche lui l’ aveva provato  e lo aveva provato ancora , tra le parole di Mito , solo con più forza rispetto agli altri…e semplicemente perché non si trattava del passato di un amico  o una persona qualunque , ma quello del ragazzo che amava , con il quale voleva stare ,quello al quale aveva giurato protezione senza pensare in realtà di non poter far niente per quei fantasmi del passato che ogni tanto lo assalivano e dietro quegli occhi dolci sempre più spesso aveva rivisto quelle lacrime e soffriva ……….senza potere niente …….

..sorrise amaramente, loro avevano creduto di conoscere Sakuragi…..di non aver niente da scoprire dietro alla sua vana allegria ….di sapere qual’ era stata  la sua vita , una vita semplice , una famiglia gioiosa o forse numerosa, ma comunque una famiglia ……lui lo sapeva …oh si lo sapeva cosa  avevano pensato…………………………………………………..perché era quello che aveva sempre pensato anche lui.

………l’ aveva creduto e quando si era trovato davanti quella sua realtà era rimasto come loro in quel momento…………………….

……………..immobile e silenzioso.

Incontrando lo sguardo rassegnato di Mito Rukawa tornò ai suoi tiri.

“Questo è tutto” mormorò Yohei.

Silenzio. Ancora.

“Non è possibile –sussurrò a sé Ayako –non ci credo”

Miyagi scosse la testa.

Le altre matricole preferirono rimanere  a guardare il legno del pavimento .

“Noi non pensavamo…..che…” disse affranto Kogure.

Mitsui si passò una mano dietro la nuca, in imbarazzo….

“Beh mi dispiace…sono stato del tutto fuori luogo…non credevo ….”

Mito scrollò le spalle .

Nel silenzio venutosi nuovamente a creare si udiva soltanto il rumore  ritmico  di un pallone battuto a terra , si volsero a guardare l’ unico giocatore rimasto in campo compiere l’ ennesimo tiro……………..quella storia , quella verità non lo aveva interessato , senza una  spiegazione sembrava già conoscerla.

“Rukawa conosceva già il passato di Hanamichi….” disse lentamente Miyagi esprimendo un pensiero di tutti.

Non una domanda , ma un’ affermazione.

Osservarono quel numero undici andare ancora a canestro.

Mitsui assentì.

“Come fa a conoscerlo?” si domandò a voce alta.

Yohei non rispose ,  sapeva  che era stato Sakuragi  a raccontarlo al proprio ragazzo una delle sere in cui si stavano conoscendo,Hanamichi glielo aveva detto  spiegandogli che in quel rapporto che stava per cominciare non avrebbe mai voluto nascondere niente all’ altro , voleva essere sincero , come era sempre stato , tanto più con lui , anche se gli sarebbe costato la sua pietà o commiserazione  e da quella prima rinuncia fatta al suo orgoglio Mito aveva capito quanto sarebbe stata importante quella storia ……

…..era stata la prima rinuncia ma certo non l’ ultima …………………………………..

Gli sguardi dei giocatori dello Shohoku ogni tanto lo sfioravano, ma lui non avrebbe mai parlato di quella storia d’ amore , se gli avessero chiesto  ancora qualcosa avrebbe mentito senza problemi ….per quei due non era certo il momento adatto per crearsi altri problemi , ne avevano già troppi da soli…..anche se Rukawa forse aveva sbagliato con quella frase , quel suo comportamento poteva far pensare …..

…tsk erano due teste dure ………………………ma  si amavano.

Akagi riunì tutta la squadra per riprendere l’ allenamento interrotto, Mito fece per andarsene, ma oltrepassata la soglia si fermò…..c’ era ancora una cosa importante che non poteva dimenticare…..tornando indietro di pochi passi richiamò i giocatori e attese che si avvicinassero di nuovo  assumendo un’ espressione seria …lo sguardo basso, le mani in tasca ……l’ espressione del ragazzo di strada …..

…non intendeva minacciarli …semplicemente intendeva rendere più chiaro un concetto…..

“Voglio che sia chiara una cosa –disse lentamente scandendo ogni parola –quando lui tornerà a scuola non azzardatevi a mostrargli pietà o ve la vedrete con me e tutto il guntai , capito?”

I ragazzi rimasero in silenzio, Mitsui stava per rispondergli che se credeva questo aveva sbagliato persone, ma Kogure lo fermò facendo un passo avanti.

“Non temere, ti assicuro che  non è nostra intenzione mancargli di rispetto”disse , negli occhi lo sguardo aperto e moderato di una persona della quale ci si poteva fidare.

Mito sorrise e salutandoli andò via.

Continua…..


 Un saluto a tutte le ragazze……..un saluto speciale a Naj e Ila  …..V.v. b.

Mel