Innocenza rubata – Prologo

Scrivere questa storia è una cosa che avevo progettato da tempo, ma non ero mai riuscita a metterla su carta, in tutta la sua forma. Alla fine mi sono decisa, e quindi eccovi il risultato. E’stato molto difficile scriverla, anche perchè spesso ho rischiato di sfociare nell’OC di alcuni personaggi ( non è detto che non sia riuscita a evitarlo!!) , primo tra tutti Rukawa, che in questa storia sarà davvero messo alla prova da un esperienza molto dura. Spero che vi piaccia, e che mi farete pervenire opinioni e suggerimenti. La mia mail è sempre shaka_della_vergine@email.it

Ovviamente i personaggi non sono i miei, ma del maestro Inoue, e non intendo proprio rubarglieli ( incrocio le ditina dietro la schiena!!).

Buona lettura, ShaKa

Innocenza rubata

di `ShaKa`

Prologo

Questo raduno si preannuncia peggio di quanto temevo. Non solo il nonnetto pare abbia voglia di ucciderci, ma per giunta finisco in camera con Rukawa. Ditemi voi se questa non è un istigazione all’omicidio!!!

Siamo appena rientrati in camera, mi sento sfinito, ho ancora il fiatone, nonostante l’allenamento sia finito da dieci minuti ormai. Il mister ci ha detto di andare in camera a lavarci perchè le docce in palestra non sono agibili, e poi scendere per cena tra un ora. Chiudo la porta alle mie spalle, butto il borsone per terra, appena in tempo per sentire la porta del bagno chiudersi. Rukawa si è chiuso dentro. Oggi sembra di cattivo umore più del solito, sarà che l’allenamento non è andato come voleva per i suoi gusti!!

Dopo pochi minuti sento l’acqua della doccia scorrere. Mi sa mi toccherà aspettare per lavarmi, maledetto volpino, non mi ha degnato nemmeno di chiedermi se volevo andare io primo!!

Esco i vestiti del cambio dal cassetto, li butto sul letto, fisso il letto vicino al mio, notando che Rukawa ha lasciato il cambio sulle coperte . Mi sdraio, aspettando che la Kitsune finisca.

Passano cinque, dieci, quindici minuti… ma il volpino non esce dal bagno. Mi alzo dal letto.

– Kitsune!!! Maledetto ti decidi a uscire??? Non mi dire che ti sei addormentato nel bagno!!!- grido bussando alla porta, ma non finisco di pronunciare la frase che la porta si apre e una mano mi si pianta in faccia per scansarmi.

– do’aho non gridare!- mi sibila uscendo. Io reagisco, afferrandogli il braccio con cui lui mi ha spinto indietro, e costringendolo contro la porta, rimango a fissarlo, visto che non ha quasi reagito, poi noto solo dopo qualche secondo che è ancora praticamente nudo, e mi torna in mente il cambio sul letto, tento di non abbassare lo sguardo su di lui, anche se la tentazione, vi assicuro, è tanta (!) e arrossisco miseramente. Non accenno a mollare la presa sulle sue spalle.

– lasciami..- la sua voce mi riporta ai suoi occhi, che mi stanno fissando, curiosi, sorpresi.

– e..se non volessi farlo?- accidenti! Da dove mi è uscita una sparata del genere!!???! Rukawa mi guarda ancora più sorpreso, tenta di liberarsi dalla mia presa, ma io non glielo permetto, lo premo ancora di più contro il legno, ed un attimo dopo sento il calore delle sue labbra sotto le mie. Lo sento irrigidirsi, tentare di opporsi, di allontanarmi, con le mani piantate sul mio petto, ma non glielo permetto, sfrutto la mia corporatura più robusta per forzarlo a rimanere addossato alla porta. Non so quanto duri, ma mi sembra di essere in paradiso, la mia mente non capisce più niente, e nonostante la parte più razionale di me mi ripeta che ho fatto, e sto facendo, una grandissima cazzata, non riesco a fermarmi, i miei sensi e le mie capacità di reazione sono completamente andate, estasiate dalle sensazioni che provo, forti, dolci, inebrianti. Quando mi allontano dalle sue labbra quasi mi dispiace, ma sembra che per vivere bisogna respirare…

Ha smesso di rifiutarmi. Mi allontano piano. Scende un imbarazzante silenzio tra di noi. Le mie mani rimangono sulle sue spalle, per non perdere il contatto con la sua pelle, ma senza imporgli alcuna costrizione. Sento come un brivido attraversarmi, forse nel sapere che adesso potrebbe respingermi ancora, e io non saprei impedirglielo, ma questo non succede. Rukawa mi guarda, schiude le labbra, come se volesse dirmi qualosa, ma dopo un attimo le richiude, evidentemente rinunciando a farlo. Mi avvicino, e lo bacio su una guancia, più volte, portando le mie labbra ad assaporare la dolcezza della pelle del suo viso. Il profumo che emana dal suo corpo ancora umido per la doccia di prima, mi stordisce i sensi. I nostri occhi si incontrano, sorrido imbarazzato, poi gli sfioro di nuovo le labbra, piano, per sondare le sue reazioni. Reazioni che non tardano, ma che mi stupiscono… Rukawa non mi respinge, anzi protende il viso in avanti, permettedomi di sfiorare le sue labbra in un contatto più profondo. Le mie mani gli accarezzano la schiena, invece le sue rimangono lungo i fianchi, senza accennare a volersi muovere. Non riesco a capire cosa provi, né ad intuire cosa stia pensando. Ma il suo non reagire mi incoraggia a continuare. Se non gli fosse piaciuto appena libero mi avrebbe steso con un pugno, come minimo! Ed invece posso ancora godere di questa dolce carezza tra le nostre labbra. Non c’è la passione di prima, la forza, la paura. Adesso c’è solo dolcezza. Una dolcezza che mi fa accelerare i battiti del cuore e desiderare che questi attimi durino il più a lungo possibile. Che fossi innamorato di lui lo avevo capito già da tanto, ma che mi sarei spinto a questo, no…non lo avrei mai creduto, ma quando l’ho visto uscire dal bagno, del tutto nudo non ho saputo controllarmi. Alzo la mano carezzandogli con il palmo la guancia, le nostre labbra si incontrano in piccoli tocchi, appena sfiorati, i suoi occhi sono ancora fissi nei miei, sembrano freddi, inespressivi, come sempre, ma so che non è così. Non mi teme, ma non mi comprende, leggo confusione nelle sue iridi blu, ma non si tira indietro, ma d’altronde se lo facesse non sarebbe la kitsune che conosco…

– Kaede…….

………………..Kaede……………………….

……………………………Kaede …………………………-

la mia voce è un mormorio, basso. Non riesco a smettere di ripetere il suo nome, fuori dai miei pensieri è la prima volta che lo pronuncio, e mi piace tantissimo. Strofino le nostre fronti.

– do’aho, so come mi chiamo.- dice, e a me vien da ridere, anche se però gli rispondo con tono irritato.

– Stupida Kitsune! Romanticismo zero, eh?- sbuffo.

– Nh! Da quando un do’aho è anche romantico?- mi chiede ironico, io stringo le mani sulle sue spalle, le lascio scorrere sulla pelle del suo collo, risalendo fino a incorniciandogli il volto.

– e da quando una stupida Kitsune come te è così loquace, eh??- lo prendo in giro, lui tace improvvisamente, e questa sua reazione mi diverte molto. Sorrido mentre mi chino per baciarlo di nuovo ma…

SAKURAGI!! RUKAWA!!!! COSA FATE ANCORA IN CAMERA??? NON VI STARETE UCCIDENDO!!?!?!?- l’urlo di Ryota attraverso la porta ci fa saltare su dallo spavento, e ci separiamo di colpo.

– La cena…- sussurra Rukawa, io annuisco, rispondo a Ryota, comunicandogli che stiamo per uscire e poi mi giro nuovamente verso di lui, che mi sta guardando, forse aspettando che lo lasci andare…e quindi, anche se a malincuore, lascio la presa sulle sue spalle. Ci vestiamo silenziosamente, nessuno dei due ha il coraggio di parlare di ciò che è successo, anche se non ho smesso di pensarci nemmeno un attimo. In pochi minuti siamo pronti, prendo le chiavi della stanza, e mi avicino alla porta, lui è vicino a me, metto la mano sulla maniglia pronto per uscire, ma mi fermo, la tentazione nell’ averlo vicino è troppa. Mi giro e lui è vicino a me, e credo abbia intuito ciò che penso, perchè si avvicina e incastrandomi tra il suo corpo e la porta mi bacia, poi si stacca subito. Gli sorrido lievemente. Pensavo mi avrebbe ucciso per quel che ho fatto, ed invece le sue reazioni mi stanno facendo illudere che anche lui provi qualcosa nei miei confronti, Usciamo. Adesso stiamo seguendo Ryota e Mitsui per le scale, verso il piano di sotto, la cena deve essere già pronta.

Come detto prima siamo in ritiro, il coach Anzai ci ha trascinati a Osaka, a fare un ritiro con le squadre del posto. Un ottima idea, considerato che sono finito a dividere la camera con la Kitsune, ma anche un po’ una tortura, almeno così pensavo fino questo pomeriggio, stare qui e non poter far nulla per cambiare le cose tra di noi mi ha fatto stare parecchio da cani. In questi giorni sono stato sull’orlo della pazzia parecchie volte, nel vederlo così vicino e sapere che mi bastava anche solo allungare una mano per poter accarezzarlo, ma non poterlo fare, visto che avrei rischiato di essere praticamente scorticato dalla volpe!!!

So che quello che è successo pochi attimi fa cambierà in qualche modo i nostri rapporti, ma se penso alle reazioni, le poche reazioni, della Kitsune, poco fa mentre lo baciavo, nella mia mente si fa largo una flebile speranza. Infondo dai, la Kitsune ha risposto ai miei baci, non ha fatto plateali scene d’amore per me, però infondo non mi ha neanche respinto, voi non credete che sia una piccola speranza per me?? Dite che mi illudo? Sarà…

Lo guardo sottecchi mentre, fianco a fianco, entriamo nella sala da pranzo. Gli altri della squadra sono già seduti che parlano e ridono, e anche noi li raggiungiamo, sedendoci quasi agli antipodi della stanza. La cena scorre tranquilla. I ragazzi si stanno organizzando per fare un giro della zona, ma io sinceramente non ho voglia di andare con il gruppo, stasera non ho nemmeno chiamato Yohei, sono due giorni che non ci sentiamo, mi avrà dichiarato disperso!!

Sposto il mio sguardo su Rukawa, non ci siamo guardati nemmeno un attimo da quando siamo scesi, abbiamo evitato anche di litigare (!!), il che mi fa temere che ce l’abbia con me. Chissà cosa starà pensando di me…

Man mano la sala da pranzo si svuota, la signora della pensione sta sparecchiando i tavoli. Ryota, Mitsui e Yasuda mi han chiesto di andare con loro, ma li ho evitati dicendo che avevo mal di testa e volevo andarmene a letto presto, in realtà volevo starmene un po’ a pensare. Alzo gli occhi dal pavimento e noto che al tavolo siamo rimasti io e la Kitsune. Che lui non sia andato con gli altri non mi sorprende più di tanto, infondo, se ho capito qualcosa di lui, so bene che non ama la confusione, e preferisce starsene per i fatti suoi.

Ad un tratto lo vedo alzarsi, e i miei occhi non lo abbandonano un istante mentre esce dalla stanza. Mi fermo, guardandolo dalla porta della pensione. E’ uscito, e ha preso la direzione per la spiaggia. Inizialmente rimango a fisarlo mentre si allontana, poi gli vado dietro. Vorrei poter passare queste ore con lui, non so perchè, ma è come se la mia mente lo cercasse istintivamente, e non si soffermasse alla sua apparente espressione fredda e distaccata. Vedo davvero qualcosa di speciale in lui, e non ditemi come, visto che nemmeno lo conosco, dovreste sapere che il Tensai ha un ottimo intuito!!! E il mio sesto senso mi dice che Rukawa non è poi quel che sembra. Almeno spero!

Camminiamo sulla sabbia per alcuni minuti, ad un tratto poi lo vedo sedersi, e guardare il mare, mi giro a guardarlo anche io, e rimango incantato dai colori del tramonto, che si rispecchiano sulle acque. Rifletto sul palesare o meno la mia presenza, e ho un po’ di timore a farlo, infondo non so nemmeno come l’ha presa per poco fa in camera! Ma ad un tratto noto che si è girato e mi ha visto…

Questa sera il mare è stupendo. Mi è sempre piaciuto il mare, fin da quando ero piccolo. Andavo sempre al campetto di basket sulla spiaggia, e dopo che mi allenavo passeggiavo a lungo sulla riva, mi aiutava a rilassarmi, a pensare, e non pensare…

Sono praticamente cresciuto di fronte a questo mare….e so che un grande, immenso mare mi divide dal mio sogno: l’ America.

Ad un tratto sento un rumore alle mie spalle, e questo mi strappa ai miei pensieri, mi giro, vedendo poco distante da me Sakuragi. Sono sorpreso nel vederlo qui, e un po’ confuso, per quello che è successo questa sera nella nostra stanza. Per me è stata una sorpresa scoprire che lui sente qualcosa per me, non ne sono sicuro, perchè infonfo non ne abbiamo parlato ancora, ma per me è stata una sorpresa piacevole, se penso che anche io da qualche tempo non mi sentivo più lo stesso quando gli stavo vicino. Un po’ mi conforta sapere che non sono l’unico a disagio. Nemmeno il mio cervello, pensandoci e ripensandoci è riuscito a dare un nome alle sensazioni che sento. Mi chiedo cosa devo fare, nel frattempo lo osservo avvicinarsi, ha notato che l’ho visto, ed adesso mi si ferma davanti, mani in tasca, imbarazzato,

– ero venuto in spiaggia…ecco…io..i…io…posso sedermi vicino a te..?- mi chiede, io esito un attimo, riflettendo sulle conseguenze di un mio possibile assenso, poi annuisco

– nh-, lui rimane fermo un attimo, poi si china, sedendosi alla mia destra, le nostre spalle si sfiorano, entrambi ci voltiamo a guardare il mare…l’acqua che bagna la sabbia…e si ritira, silensiosa, complice…

– perchè mi hai baciato?- la mia domanda è diretta, a bruciapelo. E dal tono con cui pronuncia la sua prossima frase immagino non se l’aspettasse.

– diretto alla meta, eh, Kitsune?- ride arrossendo, mi giro a guardarlo. Lui si sposta, sporgendosi lievemente verso di me, e alzando una mano mi sfiora una guancia, istintivamente mi tiro un po’ indietro, non so capire nemmeno io il perchè l’ho fatto, forse mi ha un po’ colto di sorpresa, ma lui sembra capire tutt’altro…ci rimane male, e si vede palesemente dal suo viso che cambia espressione.

Torna a guardare il mare, e dopo qualche attimo di silenzio, come se ci avesse riflettuto su,

– mi sono innamorato…di te..- dice, facendo sfumare le ultime parole in un sussurro appena percettibile, se non fosse per il silenzio che aleggia sulla spiaggia.

Rimango sorpreso, e altrettanto colpito dalle sue parole. So per certo che Sakuragi è un persona semplice, e anche se l’aria sbruffona e arrogante che dimostra farebbe pensare ad altro, è un ragazzo sincero, senza malizia. Mi chiedo per quale motivo non dovrei credere alle sue parole, sapendo tutto ciò, e mi rispondo inconsciamente ?nessuno?, ma forse è il mio carattere diffidente che vorrebbe poter credere che sia tutto falso, per non dover mettere in discussione me stesso, il mio modo di pensare, di vivere.

– stai mentendo!- dico d’impulso, mettendolo alla prova.

– Lo so che non pensi veramente questo…di me!- mi dice guardandomi dolcemente, – io non ho mai giocato con i sentimenti delle persone, e non ho intenzione di cominciare adesso, con te… stupida volpe!- le sue parole sono lente, sicure. E vedo le mie convinzioni incrinarsi.

– dimostramelo!- lo provoco. Hana rimane un attimo fermo, poi si sposta nuovamente, girandosi verso di me, si avvicina, e con le mani mi incornicia il volto, i suoi movimenti sono lenti, insicuri, forse teme potrei respingerlo nuovamente. Ma nonostante so cosa succederà tra poco, respingerlo è l’ultimo pensiero che mi passa per il cervello. So cosa mi attende, ed ancora nella mia mente è ben nitido e definito il ricordo dei baci che ci siamo scambiati poche ore fa nella nostra stanza. Non riesco a tirarmi indietro, e forse, non voglio nemmeno farlo.

Ripenso a stasera, durante la cena, mi sentivo così a disagio, mi mancava il tepore delle sue labbra…e nei miei pensieri cercavo di catturare nuovamente quelle sensazioni, anche se inutilmente. Mi sono accorto di non riuscire a pensare più a niente, se non al sapore della sua bocca. E finalmente, adesso, quando sento il calore delle sue labbra sulle mie, so che posso finalmente assoporarle di nuovo. Il suo tocco è leggero, cauto, dolce, premuroso…delicato come una carezza. E rimaniamo così, scambiandoci questo bacio a fior di labbra per lunghi minuti. Il tempo sembra fermarsi, e l’unica cosa riesco a percepire è il battito del mio cuore, che corre, corre, veloce come se avessi giorcato a basket per ore intere.

Quando Hanamichi allontana le sue labbra da me, mi sento gelare, alzo le braccia, circondandogli le spalle, stringendolo a me. Lui si blocca sorpreso. Eppure non dovresti esserlo testa rossa! Lo sai che quando voglio qualcosa la ottengo, e adesso voglio rimanere così, stretto a te.

– Kit…-

– abbracciami do’aho…- riesco a dirgli, interrompendolo, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo, ma non devo pronunciare altro, perchè subito sento le sue braccia stringermi al suo torace, e i nostri corpi unirsi in questo contatto caldo, e intenso. Un vero turbinio di sensazioni, piacevoli, rilassanti. Come se in tutta la mia vita non avessi aspettato altro…

– Kitsune…questo..significa…che..vuoi stare con me?- me lo chiede con tono incerto, direi incredulo, io non rispondo, ma tanto lui fa tutto da sé, interpretanto il mio silenzio come un ovvio assenso.

– Lo sapevo volpaccia! Non potevi non essere innamorato del Tensai!!- esordisce felice.

– Nh? Innamorato? Mai detto niente di simile, do’aho.- dico io, e lui subito salta su,

– Stupida volpe, nemmeno tu puoi resistere al fascino del genio!!- esclama ridendo mentre mi stringe ancora di più contro di lui.

– nh…fascino…parola grossa scimmia rossa!- rincaro la dose

– Oi Kitsune, vuoi la rissa?- mi guarda storto la mia scimmia, allontanandomi per le spalle dal suo petto, e io lo guardo, reclinando la testa leggermente di lato, godendomi lo sguardo profondo che mi lancia. Dopo, mi sporgo verso di lui, baciandolo.

– Ti basta come risposta ?Tensai??- chiedo estasiandomi del sorriso che compare limpido sulle sue labbra, prima che rapiscano nuovamente le mie!

owari