Looking at the same stars – Capitolo 1

Ovviamente i diritti di Slam Dunk sono del magico T. Inoue, non intentatemi cause, perché vi avverto non ho un soldo per pagare le spese legali, quindi abbiate venia per una povera fan che scrive della sua serie preferita !

Questa è il review della mia storia precedentemente pubblicata con il titolo di “Slam Dunk Story”. Dopo un lungo periodo di abbandono di questa fic (dovuto alla stesura di altre long fic) mi sono decisa a riprenderla, rivederla e apportare delle modifiche, sia grammaticali che di forma.

Spero il risultato vi sia gradito. Aspetto i vostri commenti e consigli, anche alla mia email personale. shaka_della_vergine@email.it Grazie.


Looking at the same stars

Parte 1: curami il cuore

di ShaKa

Part One: L’incidente

Piove anche oggi. L’autunno è appena arrivato, ma da una settimana sembra proprio che non voglia smettere di allagarci!!

Odio questo tempo perché peggiora la mia sonnolenza. Già che a me non manca proprio la voglia di dormire…

Sto tornando a casa, gli allenamenti questa sera sono nel pomeriggio tardi. Non vedo l’ora di rimettere piede sul parquet! Alzo gli occhi al cielo. Piccole goccioline di pioggia mi bagnano il viso, alcune scivolano sulla mia pelle rigandomi il collo. Chiudo un occhio infastidito mentre mi ricopro con l’ombrello, e proseguo il mio cammino. Voglio sbrigarmi a tornare a casa e fare un pisolino i santa pace!!

Ad un tratto sento dei vocii alle mie spalle… ma non c’è bisogno che mi volti, so già che sono quelle oche che mi starnazzano intorno che mi hanno visto…

Sospiro.

Meglio sbrigarsi, non voglio quelle dementi in mezzo ai piedi!!

Velocizzo il passo, attraversando alcuni isolati. Quando sento di averle seminate rallento il passo. Improvvisamente però, prima di voltare l’angolo, vengo attirato da una voce familiare.

Non può essere…

Che diavolo volete da me?” sento gridare.

Tu hai mandato in ospedale il nostro capo e noi siamo qui per renderti il servizio…” risponde una seconda voce ( accidenti che tono! Farebbe tremare anche il peggiore dei teppisti!).

Inizio a sentire dei tonfi sordi, segni di lotta, grida… evidentemente è iniziata qualche rissa. Giro l’angolo e di fronte a me… una chioma rossa che saprei distinguere tra mille altre…quel do’aho di Sakuragi che sta facendo a botte con tre ragazzi contemporaneamente!

Rimango sbalordito, quel demente si sta mettendo di nuovo nei guai!

Ad un tratto lo vedo cadere a terra quasi sopraffatto dalla superiorità numerica dei tre. Lo prendono a calci allo stomaco e alle gambe.

Maledetto deficiente, battersi con tre tipi di quella stazza…ma ha perso il cervello… ??!!

Mi sento spacciato, ormai sono a terra, questi tre mi stanno mettendo in difficoltà, accidenti a loro sono forti!! Non posso restare a subire!! Ma dove si sono cacciati Yohei e gli altri della gundan??

Faccio uno sforzo sovrumano per alzarmi ma ad un tratto rimango a bocca aperta, dal nulla è spuntato Rukawa! Accidenti ma che ci fa qui la kitsune??? Non faccio in tempo a chiedermelo che Rukawa si para tra e me e quei deficienti. Ma che vuole fare???

Cominciano a fare a botte, ma quella stupida kitsune non c’è la farà mai se il tensai non lo aiuta!!

“ Volpaccia che diavolo ci fai qui!?!” grido alzandomi e intromettendomi nella lotta anche io,

“ Do’aho!” mi insulta lui mentre colpisce uno dei tre. Io ne colpisco un altro,

“ Vattene! Queste non sono cose che ti riguardano” gli inveisco contro voltandomi verso di lui, impassibile come sempre, ma dopo un attimo perdo l’equilibrio e crollo seduto a terra, le mie gambe non vogliono sentirne di stare dritte.

Rukawa alza un sopracciglio,

“ E tu vuoi vincerli così?” la sua voce sa di scherno, ma non ho il tempo per rispondergli a tono … perché improvvisamente lo afferrano alle spalle, colpendolo a tradimento allo stomaco. Si piega in due, mentre uno di quei brutti ceffi lo sta riempiendo di pugni. Maledizione perché non riesco ad alzarmi?!?!

Rukawa è ancora li, con gli occhi puntati sugli avversari, nell’intento di liberarsi e pareggiare quei colpi li respinge con tutta la forza che ha, ma un ennesimo colpo lo raggiunge alle spalle facendolo cadere in avanti.

Sanguina.

Sul volto decine di rivoli scuri risaltano sulla sua carnagione chiara.

Ma la volpe non da segno di cedimento.

Lo afferrano per la divisa, e lui reagisce colpendo il tipo che lo blocca facendogli perdere l’equilibrio, ma è tutto inutile, perché gli altri due lo colpiscono alle spalle sbattendolo al muro.

Rukawa urta la testa perdendo i sensi.

Cade sul cemento bagnato della strada, e lì dove adesso è fermo immobile una piccola macchia di sangue compare.

I tre teppisti osservano allibiti quella pozza scura spandersi, il terrore si fa strada in tutti noi, soprattutto in me.

Fuggono velocemente.

Io rimango a terra paralizzato da quello spettacolo, non so cosa fare, le gambe mi fanno male, sono stato pestato pesantemente e non riesco a reggermi in piedi, anche quando il mio unico desiderio in quel momento è alzarmi e correre da lui…Rukawa… Kitsune!

Non da segno di reazione, non si muove! L’acqua si mescola al sangue che macchia il cemento della strada.

Faccio leva sulle poche forze rimaste e mi rimetto in piedi.

Accidenti Kitsune sto arrivando, non ti lascerò così.…!

Scatto a fatica andando in suo soccorso. Mi inginocchio di fronte a lui e lo scuoto leggermente sperando di farlo rinvenire.

“ Rukawa!” lo chiamo, “ rispondi…Rukawa!…Santo cielo K…Kitsune rispondi!” sono nel panico, la visione di padre morto mi tuona alle tempie in un ricordo fuggitivo. Non so cosa fare, dovrei chiedere aiuto.

Mi guardo intorno decidendo il da farsi ma ad un tratto sento delle voci. Meno male! Yohei e gli altri della gundan sono arrivati!

***

Dopo un’ ora siamo ancora al pronto soccorso.

Gli altri sono andati già via, li ho costretti a tornare casa, anche perché ormai è tardi.

Io e Yohei parliamo un po’ nell’atrio della sala d’ aspetto poi anche lui va via, facendomi promettere di telefonargli più tardi.

Rukawa è stato portato in sala medica, lo stanno visitando. Ci han subito detto che la ferita alla testa non è preoccupante, anche se ha perso parecchio sangue. Gli stanno facendo dei controlli di routine per assicurarsi che la botta non abbia provocato conseguenze non visibili.

Attendo che il medico esca adesso.

Sto seduto a fissare con ansia il pavimento, come se potesse darmi le risposte che cerco… perché non ho avuto il coraggio di andarmene e lasciarlo solo? Avrei dovuto, e forse in una situazione diversa l’avrei anche fatto, infondo si tratta sempre della Kitsune, e non è che mi freghi molto di lui, ma questa volta è diverso… Rukawa è finito qui perché ha tentato di aiutarmi. Mi ha visto in difficoltà ed è intervenuto senza che nessuno glielo avesse chiesto.

Perché lo ha fatto?

Infondo lui non aveva motivo di aiutarmi, e allora perché…?!?

La porta dell’ambulatorio si apre. Esce un uomo vestito con un camice bianco, il dottore!

Si guarda intorno, poi chiede:

“ Sei un parente?” io ho un attimo di indecisione, poi rispondo,

“ No”. Avverto come un nodo alla gola, “ giochiamo nella stessa squadra di basket…” continuo.

“Il tuo amico e’ sveglio” non perde tempo a dire, “puoi vederlo. Ha preso una bella botta alla testa, ma gli accertamenti dicono che non ha lesioni o altro. A parte le ferite sul volto e i lividi del corpo, una buona settimana a riposo lo rimetterà in sesto! …Dopo che lo avrai visto passate da me che vi prescrivo delle medicine e le modalità di medicazione, per il resto può andare a casa.” mi dice infine.

Quelle parole mi donano una sorta di sollievo, ma subito dopo penso che il peggio devo ancora venire! Questa rissa ci porterà parecchi guai, l’ospedale sicuramente contatterà la scuola… e chissà che provvedimenti prenderanno…

Guardo la porta, e sono sicuro che il mio sguardo non è dei migliori, e poi adesso che devo entrare ad affrontare il volpino… diciamo che l’idea non mi alletta molto…

Stringo le spalle prendendo aria, e mi faccio coraggio… ormai siamo in gioco, e come dice il gorilla quando il gioco si fa duro i duri giocano (quindi figuriamoci se un tensai come me si spaventa di affrontare una stupida volpe!)!

Passo la soglia dopo aver aperto la porta. Alla visione di Rukawa deglutisco a vuoto senza rendermene conto.

E’ steso sul lettino, la testa fasciata, il braccio destro flesso sul volto, come a coprirlo dalla luce che lo acceca. La gamba sinistra piegata.

Chiudo la porta alle mie spalle, lo fisso un attimo senza dire nulla, ma vedo che si è accorto della mia presenza perché gira la testa e si muove guardandomi dalla coda dell’occhio.

“ Ru..Rukawa…” balbetto, lui sposta il braccio scoprendosi gli occhi. Ha il volto pieno di lividi, macchie scure che domani segneranno ancora più pesantemente la sua carnagione chiara, e devo dire che mi fa senso vedere il suo volto così ferito, nemmeno nelle nostre scazzottate gli ho mai fatto così male…

Noto il labbro spaccato e violaceo, il volto arrossato …

Mi sale un nodo alla gola mentre lo guardo.

Ad un tratto vedo che si tira su. Ma barcolla leggermente in avanti. Mi muovo quasi per istinto e lo afferro. Lo tengo per appena un attimo poi mi allontana da sé in modo brusco.

Rimango a fissarlo, e mi rendo conto solo adesso che non so cosa fare, accidenti a me ho reagito per istinto! So benissimo che Rukawa odia essere toccato, ma se fosse stata un’ occasione diversa a quel gesto lo avrei preso a craniate e sarebbe sfociata una delle nostre consuete risse!

Vederlo così mi blocca, non sembra nemmeno lui…

Mi chiudo in un silenzio pesante e colpevole, la volpe sembra accorgersi del mio disagio perché è proprio lui a rompere il silenzio che ci grava addosso.

“ Che ci fai qui?” lo guardo, nonostante la fascia alla testa e la chiara sofferenza fisica che traspare dai suoi lineamenti e dal suo lieve tremore, il suo viso è freddo e indifferente come sempre, come una maschera impenetrabile…

“ Ti abbiamo accompagnato all’ospedale, eri privo di conoscenza, son rimasto solo io…” gli dico ma lui non risponde. Mi fissa, notando le medicazioni al volto e i miei tagli.

“ Come stai tu?” me l’ha chiesto davvero?!Ma non è che la botta ha fatto più danni del previsto al suo cervello?

“ B…bene…” riusco a pronunciare, “ d’altronde il magico tensai se la cava sempre, non c’era bisogno del tuo aiuto stupida kitsune! Me la sarei cavata bene ugualmente!!!” borbotto.

”Do’aho…” risponde lui, ma che devo aspettarmi da una volpe scema …

“ Maledetto arrogante…” mi scappa a voce bassa, “ comunque…puoi andare a casa… se vuoi chiamo tuo padre, tua madre…dimmi tu…” concludo sperando che si decida a rispondermi visto che fin ora l’ha fatto. Spero che non gli secchi adesso la gola!

“ No” tono categorico mi sembra di capire, ma io sono il tensai e non mi farò intimorire da una stupida volpe!

“ Non sei obbligato a compatirmi per il tuo miserevole senso di colpa” aggiunge poi, ma che dice…? “…Hai fatto il tuo dovere accompagnandomi qui…ma adesso che la tua coscienza è apposto vattene!”.

Ma è scemo o cosa? … Non riesco a crederci, io sono stato preoccupato come un animale mentre stavo fuori da quella maledetta porta e lui pensa che l’ho fatto per far tacere la mia coscienza?

Ma io lo mando al cimitero questo!!!!

Sto per dargli una craniata ma mi fermo…eh no!…Maledetta volpe, vuoi sminuire il merito del tensai con le tue algide battute, ma io ti dimostrerò che sono superiore alla tua arroganza!

A parte che se lo colpisco adesso finisco l’opera di quei teppisti, e non ne ho la minima intenzione…

Mi fermo, e lo guardo. Vedo per un attimo un’ espressione sorpresa sul suo volto, forse non si aspettava la mia reazione, pensava che avrei reagito a suon di pugni e si stava preparando al peggio.

“ Senti kitsune!! O mi dici chi chiamare o non ti muovi da qui!” mi impongo.

Maledetta volpe! Mi fa snervare con questo silenzio odioso, basta!

Lui sembra capirlo perché qualche secondo dopo risponde:

“ Mio padre è morto anni fa, e mia madre è fuori dal Giappone per lavoro… non penso minimamente che torni per me” mi spiega con tono basso. Rimango sorpreso. Ha risposto!

La volpaccia comincia a cedere davanti all’aura del tensai!

“ Se non ti spiace adesso vado a casa…” mi dice scendendo dal lettuccio.

Lo fisso un attimo in trance.

Maledizione!

In questo momento mi chiedo se fosse meglio che lo lasciassi a terra a dissanguare fino alla morte, forse salvarlo non è stata una gran idea! Ho voglia di incenerirlo con una convincente testata, ma si sa andare d’accordo con le volpi dispotiche mica è facile ! Accidenti!

Non faccio in tempo a prendere la sacca che lo vedo di nuovo perdere l’equilibrio e cadrebbe rovinosamente a terra se non afferrassi con un braccio.

“ Ma dove vuoi andare, non vedi che non ti reggi nemmeno in piedi…” è la mia constatazione perplessa mentre arcuo un sopracciglio. Lo tengo saldo tra le braccia cingendogli il torace dalle spalle.

Un brivido mi serpeggia lungo la schiena per quel contatto. Sento che anche Rukawa ha un leggero tremito, sicuramente dovuto al dolore che sente… il suo corpo è così caldo, a stringerlo mi sento quasi a disagio, ma devo farmi forza, o questa stupida volpe si ammazzerà!

“ Vieni, ti accompagno io a casa…” gli dico “ e non ti lamentare o ti carico in spalla e ti ci porto di forza!” chiarisco prima che lui fiati.

Le sue reazioni?

Un sopracciglio che si arcua, ma nessuna protesta. Bene! Vedo che cominciamo a ragionare!

Gli passo un braccio dietro la schiena così che possa aiutarsi con me per camminare ed usciamo dalla stanza.

Dopo, andiamo in ambulatorio a fargli prescrivere delle medicine.

Chiamo un Taxi appena usciti dal pronto soccorso.

Ci accompagna a casa della Kitsune.

Fuori ancora piove a dirotto.

Arriviamo presto a destinazione.

Ci fermiamo davanti ad una casa molto bella. E’ la prima cosa che penso quando dal finestrino del taxi intravedo una piccola villa a due piani, circondata da un gradevole giardino, in stile prettamente tradizionale.

Scendo per primo. Mentre camminiamo seguo Rukawa coprendolo con la mia giacca, che gli ho passato sulle spalle prima di scendere dall’auto.

Quando l’ho fatto lui mi ha guardato in modo un po’ strano, ma non ha detto nulla.

Lo aiuto a camminare cercando di non farlo bagnare, ci manca anche una febbre da freddo dopo il trauma che ha subito!

Arrivato davanti alla porta meccanicamente Rukawa prende le chiavi e gira la serratura entrando. Quando la porta si chiude alle mie spalle, mi giro verso di lui e noto che mi guarda.

Lo aiuto a sfilarsi il giubbotto, e lui mi lascia fare.

Saliamo insieme le scale ed entriamo nella sua camera.

Per un attimo rimango imbambolato. La sua camera non è grandissima, le mura tinte di bianco panna, le tende azzurro tenue. Una lieve luce illumina il tutto, le pareti piene di poster di giocatori di basket, le mensole piene di trofei, riconoscimenti… la volpe ha un bel podio, non c’è che dire!

Li avrà vinti quando giocava alle medie nel Tamigaoka.

Questa stanza parla di basket in ogni angolo… ed è proprio all’angolo che noto un pallone di basket, ma cosa ci si può aspettare da una volpe scema fissata !?

“ Sei una volpe facoltosa” proferisco con tono di scherno sorridendo,

“ Hn ..” è l’unica risposta che ottengo.

“ Ma vivi da solo qui kitsune?” chiedo guardandomi in giro.

“ Hn..” comincio a spazientirmi …

Faccio segno a Rukawa di sedersi sul letto, poi dopo essermi fatto indicare dove sia il bagno vi entro prendendo degli asciugamani.

Al ritorno in camera mi avvicino alla volpe e con una delle spugne inizio a tamponargli i capelli bagnati, lui alza lo sguardo e mi sembra stupito da questo gesto gentile e piuttosto intimo. Muove una mano poggiandola sulla mia e togliendomi la salvietta dalle mani.

Comincia ad asciugarsi da solo.

“ Dove li prendo i vestiti per cambiarti?” chiedo tentando di ignorare una crescente sensazione di disagio che avverto in me,

“ Non è necessario che rimani…posso badare a me stesso anche da solo…” i nostri sguardi si sfiorano,

“ ci sono abituato” conclude.

“ Senti kitsune se non si è capito sto cercando di essere gentile, apprezza il gesto del mitico tensai e taci!” proferisco con tono deciso.

“ Do’aho..non ne ho bisogno!” la sua voce è atona come sempre, ma non so perché riesco a percepire una nota di amarezza…

“ E invece si…” ribatto poi, “ per quanto tu non lo voglia ammettere hai bisogno di qualcuno che ti aiuti questa volta!”.

Questa situazione è imbarazzante…vorrei fuggire via da qui a gambe levate! E Rukawa mi ha appena offerto la possibilità di defilarmi senza rimorsi, visto che me lo chiede proprio lui… ma qualcosa mi trattiene qui, al suo fianco … di fronte a me il suo volto pallido e i suoi occhi che mi fissano impedendomi di cogliere i suoi pensieri…

“ Voglio aiutarti…” dico timidamente.

Rukawa alza il viso guardandomi sorpreso come se non si aspettasse quelle parole, e anche se la sua espressione è composta come sempre, so che non ho sbaglialo a pronunciarle, perché le penso davvero. Ma lui non sembra rendersi conto di ciò che sento.

“ Non è necessario…” ripete.

“ Senti kitsune stupida e testa dura, il medico ha detto di riposare, se vuoi tornare in forma vedi di obbedire” poi, con fare provocatorio “ tranne che tu non voglia lasciare il tuo posto in squadra al mitico tensai… posto che comunque mi spetta di diritto… “.

“ Do’aho” inutile dire che è sua la risposta.

“ Sta buono…Quando ti rimetterai il tensai ti concederà una lezione di basket…”

“ Tu?..Si, quando il sole sorgerà a Sud…”

“ Te la tiri troppo…deficiente!”

“ Idiota”

“ Volpe breezer” * mi altero io,

“Mezza sega” ma come fa a essere così impassibile, gliel’hanno saldata addosso quell’espressione da frigo!??

Aggrotto un sopracciglio, poi sforzandomi ad essere il più fermo possibile: “Vedi di startene a letto o ti incateno stupida volpe!” concludo, altrimenti andremo avanti per ore…

Sono rimasto senza parole lo ammetto, mentre lo vedo uscire mi sento un’ idiota… ferito, in questo letto, con lui qui in casa mia ad aiutarmi… fino a qualche giorno fa si proclamava il mio nemico per eccellenza e mi ha detto mille volte di odiarmi, ed adesso è qui ad aiutarmi…!!!

Perché mi sono fatto spaccare la testa da dei teppisti del cavolo?!? Che situazione imbarazzante…

Dopo breve lo sento rientrare. Sono sdraiato in fase di dormiveglia, mi ero quasi addormentato aspettandolo … Noto un vuoto silenzioso… sicuramente non sa come svegliarmi temendo la mia reazione! Mi fa quasi pena, così decido di graziarlo e apro gli occhi, lo guardo curioso, notando il vassoio che ha posato sul tavolo, pieno di piattini fumanti.

Spero sia commestibile…” dico, sapendo già che reagirà malissimo, ma con mia sorpresa lui alza un sopracciglio e mi guarda… mi aspetto il vassoio lanciato addosso, visto il suo sguardo minaccioso… ma invece non succede nulla… il do’aho si trattiene, credo che viste le mie condizioni non voglia infierire.. gentile come pensiero, anche se tipico di un do’aho.

Mangia qualcosa…” dice posando il vassoio sul letto. Osservo le cibarie contenute nei piatti, infondo non sembrano così male…

Vedi che non ho messo del cianuro nei piatti” mi dice lui con tono decisamente seccato per il mio esame minuzioso alle pietanze da lui preparate, per farlo tacere assaggio il tutto. Mica male …

Non sapevo sapessi cucinare do’aho..” gli dico, lui accenna un sorriso, poi dice: “ mia madre lavora tutto il giorno come infermiera, ha turni molto impegnativi, e spesso mi trovo solo a casa, quindi mi arrangio, anche per dare a lei meno preoccupazioni…”.

Hn”.

Vedo sul suo viso una certa delusione nel vedere che non gli do spunto per continuare a parlare di sé, ma io non sono certo il tipo che ama la conversazione, né concedere molto della mia attenzione alla gente.

Anche volendo non saprei essere diverso… in genere oltre al basket tutto il resto non mi interessa e mi annoia…

Guardo Rukawa notando il suo sguardo assorto. Un brivido mi scuote e un attimo dopo mi accorgo che mi fissa. Per togliermi dall’imbarazzo mi alzo.

“ Volpe, un telefono?” chiedo. Rukawa indica la porta, “ grazie”.

Esco, notando appena chiudo la porta il telefono, riposto su un piccolo mobiletto all’angolo. Chiamo Yohei e poi chiamo mia madre per dirle che non rientro questa sera, e di non stare preoccupata per me.

Quando torno in camera vedo la volpe fissarmi.

“ Non è necessario che rimani…” mi dice ancora. Deve aver capito che ho chiamato a casa per dire a mia madre che rimanevo fuori…

“ Stai diventando monotona stupida volpaccia… nessuno mi schioda da qui, capito?!?” mi impongo. So che Rukawa non ama essere comandato, lui è troppo orgoglioso per considerarsi debole… davanti a me poi! Ci siamo sempre scontrati quindi non posso certo pretendere che voglia farsi aiutare da me. Ma si rende conto sono deciso e irremovibile, e quindi si arrende!

“ Puoi dormire nella stanza vicino…” dice senza fare una piega.

Esco dalla camera e le mie labbra si piegano in un sorrisetto soddisfatto, alla fine la volpaccia si è arresa!

***

Non ho mai passato una notte peggiore di questa, questo letto è scomodissimo!!! Mi rigiro da due ore avanti ed indietro per trovare una posizione comoda, ma è impossibile!!!

Fuori piove ancora a dirotto. Posso sentire il ticchettio della pioggia sui vetri…

Ad un tratto sento dei lievi mormorii attraverso la porta, sicuramente provengono dalla camera della volpe, ho lasciato la porta aperta …

Ad un tratto non resisto.

“ Accidenti…maledetta volpe…” borbotto tra me e me mentre scendo dal letto dirigendomi alla stanza accanto,

“ Ruk…” ma le parole mi muoiono in bocca, quando vedo Rukawa nel letto che si agita. Sembra stare davvero male… ha le guance rosse, suda e geme nel sonno.

Appoggio una mano sulla sua fronte e lui a quel tocco fresco socchiude gli occhi e mi guarda a fatica.

“ Ehy kitsune…” gli sussurro chinandomi su di lui, “hai la febbre…” dico constatando che ce l’ha ed anche molto alta.

Mi affretto ad uscire e andare in bagno per prendere dell’acqua fredda in una bacinella.

Quando poggio il panno bagnato e freddo sulla sua fronte sussulta, “ ho freddo…” mi dice con una voce smorzata e debole. Mi volto per poi dirigermi all’armadio a muro davanti a me. Lo apro e prendo qualche coperte. Lo copro con cura, tentando di infondergli più calore possibile.

Dopo un po’ il suo volto pallido sembra rilassarsi, forse la febbre non sta salendo più…

Suda molto.

Cambio continuamente il panno bagnandolo in acqua fredda. Gli ho dato anche delle pillole che il dottore gli ha prescritto, prevedendo questa febbre sicuramente causata dal trauma che ha subito.

Mi giro, e guardo la porta di uscita dalla camera, dovrei andare a mettermi qualcosa addosso… dopo aver sentito Rukawa che si lamentava sono uscito senza rivestirmi e non ho fatto nemmeno caso al fatto che sto in boxer!

Sto per alzarmi ed andare ma mi sento sfiorare da qualcosa di caldo, girandomi vedo che la mano della volpe si è stretta alla mia…

Maledetta volpe che ti passa per l’anticamera del cervello????

Cerco di divincolarmi dalla sua stretta .. ma è scemo???

Accidenti posso capire la febbre ma…ma….sento che la mia faccia sta diventando più rossa dei miei capelli, devo fare qualcosa!

I miei pensieri si interrompono quando una flebile voce mi raggiunge… quasi un sussurro…

La voce di Rukawa …

“Papà…”

La volpe ha chiamato il padre…

Ma che gli prende? Sta delirando per la febbre…

Sembra così sofferente…

Guardo la sua espressione tormentata mentre si lamenta febbricitante.

Un senso di tenerezza mi sfiora il cuore nel vederlo così indifeso. Torno a sedermi nuovamente sulla sedia e stringo la sua mano. Pensare che nessuno ci possa vedere per un attimo mi rassicura che posso concedermi questo gesto… questa dolcezza verso di lui, senza temere per il mio orgoglio…. senza temere che qualcuno lo sappia…. infondo lui dorme e domani mattina non ricorderà nulla…

Un attimo dopo aver stretto la sua mano nella mia lo vedo rilassare i lineamenti del viso. Sembra che i suoi sogni adesso siano meno agitati.

Cielo che sonno…saranno le tre e io ancora sto qui in piedi…mi rigiro a guardarlo….

***

Apro gli occhi, la luce che passa attraverso le tende mi acceca un po’, dove sono?

Mi sento stremato, sudato, appiccicaticcio…

Ci vuole qualche attimo per ricordare…guardo davanti a me riconoscendo oggetti familiari… la mia stanza… sono a casa mia…la rissa ieri…l’ospedale…Sakuragi…Sakuragi! Accidenti ma dove… faccio per alzarmi ma mi blocco avvertendo un peso che grava sul mio fianco sinistro. Abbasso lo sguardo quasi con paura, mentre scorgo un ciuffo rossiccio.

Sakuragi!

E’ seduto sulla sedia. Dorme chino su di me.

Stringe la mia mano, e la sua testa è appoggiata al letto.

Rimango sorpreso… ma ormai nelle ultime ore ho capito che non devo più meravigliarmi di nulla….

Osservo la finestra, e il cielo blu che si intravede dalle tende… ha smesso di piovere e la luce tenue del sole schiarisce l’aria…

Chiudo gli occhi lasciandomi andare sul cuscino… godendomi il tepore delle coperte e il rumore impercettibile del respiro del do’aho.

Fisso le nostre mani, intrecciate sul lenzuolo bianco ed è come se la nostra stretta mi trasmettesse un brivido strano e piacevole… intenso …. sembra unirci, non solo in una sensazione fisica.

Mi rilasso, poi ad un tratto sento Sakuragi muoversi.

Quando apre gli occhi e alza il viso mi trova a guardarlo.

Sei già sveglio kitsune?” chiede portandosi una mano a strofinandosi gli occhi come un bambino. Dalle sue labbra sfugge un gemito. Infondo dormire su una sedia non è il massimo della comodità!

Hn”

Sakuragi mi fissa e un attimo dopo si rende conto di essere ancora in boxer. Me ne rendo conto anche io, arrossendo lievemente. Lui nota il mio sguardo fisso, come se volessi dirgli qualcosa… poi il suo cade sul letto, dove le nostre mani, ancora intrecciate, sono in bella vista.

Ci guardiamo senza dire nulla, imbarazzati.

Nessuno dei due si scioglie dall’altro, come aspettando di trovare una valida giustificazione a quel gesto.

La mia natura mi impone di rimanere impassibile come sempre, anche perché in questa situazione sono nettamente impreparato ad affrontare qualsiasi sua reazione. Ad un tratto Sakuragi sfila la mano velocemente dalla mia, e arrossisce come un bambino.

Una sensazione di disagio ci invade entrambi.

Corre nell’altra camera, molto probabilmente si è reso conto di essere praticamente nudo davanti a me e questo ha peggiorato il nostro…imbarazzo?

Poco dopo…

Come ti senti?” chiede rientrando dalla porta mentre si abbottona i pantaloni tranquillamente.

Bene…” come sempre non amo sprecarmi in parole.

Io vado a scuola, stattene a letto, torno dopo le lezioni…capito volpe di marmo?”.

Hn…”

Sakuragi mi guarda perplesso, ma è risaputo che sono di poche parole, quindi non fa una piega e si affretta ad andarsene borbottando qualcosa sulle volpi senza lingua.

Lo osservo andare via divertito dalla sua espressione idiota.

***

Dopo la scuola corro via.

Solitamente rimango a scuola in attesa degli allenamenti, ma oggi torno a casa di Rukawa, devo assistere quella volpaccia artica.

Arrivo al cancello del giardino di casa Rukawa fischiettando, oggi sono proprio di buon umore nonostante non abbia dormito praticamente tutta la notte! Sono pieno di dolori a causa di quella scomoda sedia su cui mi sono addormentato!!!

Ma sono di buon umore!

Mi fermo a guardare dalla strada la finestra che da sul giardino. Adesso so che è quella di Rukawa.

Le tende sono chiuse.

Entro usando le chiavi che la volpe mi ha detto di prendere. E salendo sopra, lo trovo in camera sua, che vede una partita di Basket alla tv, classico…penso, infondo non sa stare senza basket, questo l’hanno capito tutti ormai.

Mi fermò sulla soglia della stanza, appoggiandomi alla porta e lo guardo, il volpino non si è ancora accorto della mia presenza.

“ Volpaccia decidi cosa vuoi mangiare per pranzo…” dico ottenendo la sua attenzione. Si volta a guardarmi stupito di vedermi.

Mi avvicino con in mano una busta. Sono stato in farmacia poco fa a comprare bende, garze e tutto il necessario per le varie medicazioni che dovrò fare al volpino.

Mi sento ridicolo… scruto la borsa medica nelle mie mani, e dopo qualche esitazione gli faccio cenno di girarsi,

“ Sono stato in farmacia poco fa a comprare tutto il necessario!” dico con voce allegra, lui mi guarda con espressione un po’ interrogativa.

“ Devo cambiarti le bende…” spiego incontrando subito il suo sguardo del tipo ‘non- ci- provare- do’aho’.

“ Tranquillo mia madre è infermiera, so tutto quel che è necessario…quindi volpaccia freezer lasciati curare”.

Rukawa si tira a sedere sul letto, senza protestare. Per un attimo si passa il dito sul labbro, ancora gonfio e violaceo. L’ematoma gli fa sicuramente male, anche se non sanguina più.

Mi siedo davanti a lui e inizio a slacciare le bende alla testa.

Rukawa è stranamente docile. Da quando è successo l’incidente non sembra più lo stesso, e sinceramente anche io mi sento davvero strano in questa situazione… a casa della volpe a prendermi cura di lui…

Tutto avrei potuto immaginare nella mia vita che di ritrovarmi a curare Kaede Rukawa!

Vabbè che dopo lo scorso campionato il rapporto con la volpe era andato migliorando, dopo quell’ultimo tiro nella partita contro il Sannoh ne è passata acqua sotto i ponti …. io adesso mi vedo con Haruko, e sinceramente lei sembra abbastanza interessata a me, quindi effettivamente i motivi di astio che avevo nei suoi confronti possono anche dirsi sotterrati, morti e sepolti. Ma per qualche strano motivo non è mai stato così. Abbiamo sempre continuato battibeccare e litigare. Strano ma vero! Anche senza motivi validi…. come se per noi fosse ormai divenuta una cosa indispensabile confrontarci e sentire la nostra presenza reciproca.

La volpe tiene gli occhi al suolo, come se non volesse incontrare il mio sguardo, sembra (nonostante la sua espressione imperturbabile di sempre) quasi imbarazzato a tutte queste attenzioni.

Da quel che ne so, Rukawa è un tipo molto solitario e abituato a cavarsela da sé, sentirsi sotto pressione o comunque in imbarazzo per delle attenzioni rivolte a lui è anche normale, magari l’iceberg che è in lui si scioglierà per mezzo del grande tensai?? Voi che ne dite??

Gli passo un batuffolo di cotone imbevuto di disinfettante sulle ferite al volto. Geme per il dolore scomponendo per un attimo la sua espressione con una smorfia di fastidio che svanisce subito.

Appoggio le dita sotto al suo mento, costringendolo ad alzare il volto per medicargli il labbro.

I nostri sguardi si incontrarono, e per un attimo mi sento perdere nelle pozze blu dei suoi occhi………. una sensazione di disagio scuote entrambi.

Avverto un brivido percorrermi la schiena.

“ Finito baka!” dico mentre gli allaccio la fascia pulita alla testa, con un sorriso a tutta faccia, tipico del grande tensai soddisfatto da una delle sue opere! Dovrò essere impazzito però, perché le mie parole alle mie stesse orecchie suonano come… dolci, e anche Rukawa se ne accorge.

“ Grazie…” è l’incredibile risposta che mi sento rivolgere da lui. Il sorriso mi muore in gola, ancora non ci credo. LUI , Rukawa, Kaede Rukawa … l’egoista per eccellenza, l’egocentrica volpe menefreghista e gelida, ha dimostrato apprezzamento per il mio aiuto, dicendomi addirittura grazie!!!

Questa sera non c’era da meravigliarsi se comincia a nevicare!!!!!!!!

Part Two: Kiss

E’ davvero strano che questo do’aho sia cosi disponibile nei miei confronti! Sarei stato pronto a giurare che fino a qualche giorno fa fosse disposto a tutto pur di vedermi morto, visto che la sua dolce Harukina sbavava per me, ma adesso lo vedo così strano, quasi irriconoscibile… mi accudisce e mi aiuta nonostante gli abbia fatto notare che non voglio il suo aiuto.

Avrebbe potuto andarsene ed invece lui è ancora qui.

Mi prepara la cena anche oggi.

Sono giorni che praticamente non si muove da casa mia, tranne per gli allenamenti ( ma solo perché lo costringo io ad andarci).

Quando torna passiamo le ore insieme a vedere tv, non dialoghiamo molto, anche perché io non amo essere di molte parole, e lui l’ha già capito. Solitamente è lui che passa il tempo a parlare e straparlare e io lo ascolto.

Devo dire non mi infastidisce come immaginavo il suo cianciare… ci sto bene con lui. Incredibile ma è così!

Mi piace la sua compagnia… le sue attenzioni……

Volpe..” mi dice alzandosi, “ vado a preparare la cena, non ti muovere che poi mi devi raccontare la fine della partita!” conclude per poi schizzare fuori dalla stanza, senza darmi la possibilità di rispondere.

Certo che quando vuole sa essere un uragano incontenibile Hanamichi! Non riuscirei a stargli al passo nemmeno volendo!

Il suo carattere vivace ed espansivo a volte mi fa venir voglia di esternare sensazioni che non ho mai provato… mi fa venir voglia di parlare… di sorridere… di essere … diverso…

Come può avere questo effetto su di me??

Per un attimo penso a ciò che ho desiderato in tutta la mia vita (ossia basket, basket, basket basket…), e penso a quello che la mia vita è in questo momento, e cosa le sia mancata fino ad ora… e tu Hanamichi Sakuragi sei la colpa di queste mie riflessioni …sei tu ciò che… che forse mi è sempre mancato…

Scuoto il capo. Cosa vado a pensare??? Cosa penserebbe di me se sapesse cosa provo? Forse mi ripugnerebbe…più di quanto abbia fatto fin ora…

Alzo la testa vedendolo rientrare nella stanza…

Lo osservo…

Domani non ha allenamenti, Ryota ha un la febbre, e l’allenatore Anzai è fuori per un corso di aggiornamento, quindi dopo la scuola sarà qui tutto il giorno con me…

Preferisco solo pensare a questo…

***

Apro la porta ed entro. Getto la mia borsa in un angolo dell’entrata, e poi come sempre il mio primo pensiero e salire su per le scale a vedere come sta la volpaccia artica!

Quando arrivo al piano di sopra però stranamente lui non è a letto.

Scendo velocemente le scale e lo cerco in ogni camera. Arrivato in cucina, e noto casualmente la porta sul giardino aperta.

Esco pronto a fargli un buona ramanzina, ma lo trovo sull’altalena fermo. Sicuramente si sarà addormentato!

Ed in effetti la volpe è li che dorme pacifica.

Lo guardo un attimo, poi mi siedo vicino a lui, che apre gli occhi a causa del dondolio che la mia presenza ha provocato.

“ Ohi kitsune!” esclamo mentre gli tiro addosso una rivista di basket che so che lui legge “è quella di questo mese” chiarisco.

Lui sembra sorpreso, la prende da sopra le sue ginocchia e comincia a sfogliarla distrattamente.

“ Sono stato in classe da te oggi, e ti ho portato anche i compiti…” glielo dico sorridendo quasi mi aspettassi qualche reazione in più.

“ Hn” ma ecco le mie aspettative sciogliersi, non dice nient’altro, neanche mi guarda, e devo dire che dentro di me si fa strada un lieve sentimento di delusione, sto da lui già da quattro giorni, forse è troppo poco per pretendere di entrare nelle sue grazie, ma avevo sperato…sperato…sperato cosa? Un attimo! Ehy! Ehy…Cosa mi passa per la testa… entrare nelle grazie di Rukawa, ma sono ammattito???

Eppure il mio cuore mi ha suggerito queste parole, e io mi chiedo come sia possibile, provare qualcosa che non sia odio per quel egoista cronico che mi ritrovo a fianco….

Lo guardo sottecchi. Osservo il suo profilo perfetto, mentre lui sta guardando la rivista che gli ho comprato.

Sembra il solito ragazzo freddo e distaccato, ma la mia mente non riesce a non pensare a qualche giorno fa, alla sua espressione debole e bisognosa di affetto quando mi ha stretto la mano nel delirio della febbre, e mi chiedo il perchè io abbia per un attimo risposto al suo gesto così assurdo… forse un moto di gentilezza la mia? Forse un sentimento sopito, che pian piano sta salendo a galla? Vorrei non fosse così, perché il mio cervello sarebbe davvero andato se pensasse di provare qualcosa per lui, e poi come uscirne? Lui non è certo il tipo che cambia idea tanto facilmente sulle persone, visto la sua introversione e il suo costante odiare aver gente intorno…. questa cosa non mi aiuterebbe di certo a cambiare le cose tra di noi….

Guardo le sue labbra, rosa e piene… chissà che sapore hanno, in un attimo mi sento impazzire , ma che diavolo sto pensando!??!?!?!

Devo alzarmi da qui e andare da un’altra parte! Mi manca l’aria, se rimango sicuramente tradirò i miei pensieri con la mia espressione! Se sapesse quello che penso…non oso pensare alle conseguenze!

E conoscendomi, tutto ciò che mi sta passando per testa è sicuramente dipinto a caratteri cubitali sulla mia faccia!!

Forse la volpe nemmeno se n’è accorta… anzi lo spero!

Mi alzo senza dire nulla, e mi dirigo all’interno, ho bisogno di respirare un’ aria diversa, di allontanarmi da lui… entro in cucina e sorseggio dell’acqua sperando di far passare questa sensazione di vertigine che ho dentro… Dopo aver bevuto fisso incantato l’acqua scorrere…poi, improvvisamente, avverto una mano sulla spalla. Mi giro con mia sorpresa trovo Rukawa davanti a me. Ad un centimetro da me.

Resto paralizzato e trattengo il respiro per impulso. Posso sentire il suo fiato su di me, il suo odore che mi inebria… è dolce e penetrante l’essenza di vaniglia che sprigiona il suo corpo, oddio! Sto impazzendo, ma che mi succede?

Non capisco perché il mio corpo reagisca così…

E’ andato via ferito dal mio silenzio, che bastardo che sono! Sakuragi mi sta dimostrando tanta gentilezza e io lo ripago con il mio silenzio egoista e inespressivo…

Mi alzo seguendo il mio istinto, e cammino a passi lenti dietro di lui.

Lo vedo vicino al lavello, prendersi un bicchiere d’acqua, e berlo, e rimango imbambolato a fissare le sue spalle.

Mi avvicino… oddio sto per fare una pazzia, ma non resisto nel vederlo così…triste, imbronciato…mi fa tenerezza…Dio mio cosa sto dicendo, possibile che io…cosa sto facendo??Santo cielo gli metto una mano sulla spalla, e lui si gira. Ci troviamo uno ad un soffio l’uno dall’altro, può sentire il mio respiro affannato sulle sue labbra, e percepire le mie intenzioni, quando mi avvicino a lui, deciso a fare forse la follia più grande della mia vita… ma non riesco a fermarmi!

Mi avvicino, lui non da segno di repulsione, arrossisce in viso e io mi sento sconvolto da questa cosa, ma soprattutto incoraggiato a continuare… il primo tocco con le sue labbra fresche mi fa rabbrividire, sento anche lui sussultare… il dolore delle ferite sui nostri volti ci costringe a far piano in questo tenero contatto… è uno sfiorarsi dolce, lento…

Ad un tratto però lui indietreggia, ma io lo afferrò per le spalle e mi faccio avanti impossessandomi delle sue labbra, ruvide e dolci con più passione e decisione…non voglio che fugga da me, ho bisogno di lui…bisogno di sentire il suo sapore…

Ogni segno di ribellione sembra sopirsi nei suoi gemiti di piacere, ma dopo qualche attimo devo staccarmi a riprendere fiato.

Lui mi guarda.

I suoi occhi sono una pozza di emozioni…increduli, annebbiati, lucidi …. il suo sguardo mi confonde.

Non capisco cosa provi, sembra rabbioso, confuso, ferito…per la prima volta nella mia vita mi sento insicuro…il labbro mi fa male…

Non ci credo, mi ha baciato, il suo sapore è così… dolce, forte… sembra mi stia intossicando fino infondo all’anima.

“Kitsune…cosa hai fatto…?“ riesco a dire smorzatamente in preda all’emozione che mi annebbia il cervello.

Lui mi accarezza la guancia con un dito, e io impazzisco a quel gesto, mi protraggo in avanti ancora di più, come se sentirmi di nuovo suo sia una necessità di vita o di morte per me… come se non potessi farne a meno adesso che ho assaporato quelle labbra calde e umide….

Sfioro le sue labbra dolcemente con le mie, e lui torna a baciarmi con lo stesso ardore di prima. La sua lingua spinge prepotente sulle mie labbra, e io le permetto di introdursi nella mia bocca ed esplorarne ogni centimetro. Duelliamo per il controllo di questo bacio. Mi sento impotente di fronte a lui, sembra possessivo, forte, ma conoscendo Rukawa non dovrei stupirmene… sembra di essere stretto da un vulcano di emozioni, di passione. Sentimenti che Rukawa non ha mai mostrato a nessuno, e mi chiedo perché proprio a me! Perché di tutto questo?

Mi rendo conto che è sbagliato, noi siamo due uomini, due uomini non possono amarsi, non possono condividere certe emozioni… è tutto sbagliato!

Mi sembra così irreale, così impossibile che tutte queste sensazioni lo siano, ma penso ad Haruko, al mio amore per lei, al suo per me… e mi rendo conto che io non amo Rukawa, non voglio che ciò succeda! Lo respingo violentemente.

Ci separiamo, lui mi guarda. Gli occhi lucidi e il fiato corto…ma la sua espressione è impassibile e questo riesce a ferirmi ancora di più,

“ Maledetto!!!” inveisco rabbioso, non vorrei ma quelle parole mi escono di bocca senza rendermene conto… non posso farne a meno, mi ha rubato il mio primo bacio, e forse mi ha rubato qualcosa di più profondo, un po’ di me…e io non riesco ad accettarlo…è tutto confuso…

I miei occhi devono essere furenti, perché Rukawa fa un passo indietro e penso si stia preparando al peggio, ma non si scompone quando lo fisso con odio.

Mi sento come una bomba sull’orlo dello scoppio e so che se non vado via di qui lo prenderò a testate fino a ucciderlo! Vorrei picchiarlo fino allo sfinimento!

Ma devo controllarmi, un istinto strano e forte dentro di me lo impone. E io cerco di seguirlo! Gli passo vicino, scaraventando tutto quel che trovo lungo il tragitto a terra per la rabbia e me ne vado.

Rimango in cucina a guardare il muro, conscio di ciò che è successo, per un attimo mi odio… non dovevo baciarlo, non avrei dovuto, ma adesso è tutto perso.

Hanamichi mi ha respinto, gli faccio schifo, mi sento un verme….

Part Three: Tormento

Mi dirigo in classe passando per i corridoi Nord, davanti alla classe di Rukawa, il suo banco vuoto richiama la mia attenzione. Lo fisso dalla porta qualche secondo poi mi dirigo alla mia classe per aspettare che inizino le lezioni. Anche oggi sono in orario, sto migliorando infondo, il tensai può questo e altro! Rido tra me e me, le lezioni intanto iniziano.

Passano le ore, ma nonostante io provi a stare attento, o comunque a pensare ad altro il mio pensiero sembra volare oltre quelle pareti, ed è tutto per lui…

Appena finiscono le lezioni scendo in palestra per gli allenamenti.

Da ieri non so più niente di Rukawa, e infondo non voglio sapere nulla di lui! Non dopo ieri! Quello che è successo… se ci penso mi sento male al sol pensiero… Ad un tratto urto qualcuno sull’entrata nello spogliatoio. Due braccia mi afferrano evitandomi di cadere rovinosamente a terra, ma quando alzo la testa mi sveglio violentemente dai miei pensieri, ritrovandomi tra le braccia di Rukawa, che usciva dalla porta. Serro gli occhi e con rabbia lo respingo quella dannata volpe odiosa!

Lui passa oltre, come se niente fosse successo.

Entro negli spogliatoi ancora incredulo e rabbioso, ma dopo esser sbollito dalla rabbia iniziale comincio a chiedermi cosa ci faccia Rukawa in palestra, la settimana di riposo che il medico gli aveva dato non è ancora finita, quel maledetto volpino testardo! Cosa vuole dimostrare? Come pensa di giocare…esco perplesso dallo spogliatoio dopo essermi cambiato in fretta e furia. L’allenamento comincia. Al solito non ci rivolgiamo nemmeno uno sguardo.

Rukawa corre durante il riscaldamento tentando di rimanere dietro alla squadra, ma sembra che ci riesca a fatica. Ryota non dice nulla al riguardo visto che è stato avvertito delle sue condizioni fisiche.

Per tutto il tempo pensa solo al canestro e al suo amato pallone.

Alla fine dell’allenamento ci aspetta la consueta partitella, ma stranamente non esulto come sempre all’idea di scontrarmi con i miei compagni per dimostrare il mio genio. E il motivo non c’è nemmeno bisogno di dirlo, è lui…non so come fare ad affrontare il contatto diretto con lui, non ho idea di come comportarmi. Ovviamente mi sforzerò di essere il più naturale possibile visto che la volpe mi ignora clamorosamente e non voglio essere io a mostrare disagio… è una questione di principio, non posso cedere davanti al freezer… ma resta il fatto che … non so come fare…

Scendiamo in campo, io sono nella squadra avversaria a quella della Kitsune.

La mia situazione si fa proprio dura…

Il fischio d’ inizio…si comincia a correre!

Le azioni si susseguono senza sosta, lui come sempre è il fulcro del gioco della sua squadra. Maledizione, ma cos’ha ai piedi le ali??

Kogure tenta di bloccarlo ma la volpe lo supera e si dirige a canestro…dove sono io!

Adesso mi toccherà bloccarlo per non farlo segnare! Tiro un respiro e mi preparo mentalmente alla cosa, mentre il rumore del parquet mi annuncia che è arrivato di fronte a me.

Mi specchio nei suoi gelidi occhi, pieni di determinazione. E’ strano come il luccichio dei suoi occhi cambi così radicalmente con un pallone da basket in mano, lui è così…sembra non vedere altro che il canestro, passa la palla a un compagno libero, vistosi marcato strettamente da me, tiro a canestro! Rimbalzo! Entra in gioco il genio dei Rimbalzi! Ma ben presto è inevitabile, me lo ritrovo a contendere la palla, mi pressa strettamente e io non posso fare altro che finire rovinosamente sul pavimento quando metto i piedi sul parquet, aggrovigliato con lui, che nel finirmi addosso non può trattenere una smorfia di dolore. Alzo la testa, avvertendo il suo peso su di me, inutile dire che la tonalità della mia faccia non ci sta molto a passare dal verde al violaceo, accidenti ma perché non si muove! Non fa nulla per rialzarsi!

“ Stupida kitsune togliti dai piedi!! Non mi dire che ti sei addormentato addosso a me!!” gli grido cercando di togliermelo di dosso, ma la voce di Rukawa mi colpisce in pieno:

“ Ti piace vero? stare sotto di me ..” il tono è basso e provocatorio, ma la mia reazione non lo è, lui si spinge contro di me quasi a voler farmi sentire con più prepotenza il peso del suo corpo.

“ Bastardo..” dico a denti stretti spingendolo via e rialzandomi.

“ Oddio ecco che ricominciano” pronuncia Kuwata in attesa di rissa eminente, ma stranamente nonostante io sia schiumante di rabbia e vorrei ridurlo a una polpetta mi sento imbarazzato dalle cose che mi ha detto… in un certo senso impaurito… ma che diavolo gli prende? Non si era mai comportato così, perché adesso questo suo modo di fare con me? Cosa gli è preso….

Mi giro lasciando tutti allibiti e mi allontano, sfumando ogni desiderio di rissa. Io che non faccio rissa con Rukawa?? Utopia…ecco cosa pensano tutti ne sono sicuro!

Ryota si avvicina a me mettendomi una mano sulla fronte, lo guardo interrogativo.

“ Non hai la febbre…” commenta scherzosamente, ma io lo cacciò via in malo modo“ levati dai piedi maledetto !!!” accidenti adesso ci si devono mettere anche loro, non basta la kitsune a farmi diventare pazzo anche loro a provocarmi!! Ma perché non finisce questa tortura!! Voglio andare a casaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

A fine allenamento rimango un attimo in più nelle docce, quest’acqua tiepida mi aiuta a staccare la spina un attimo da questo allenamento così stressante, e da questi giorni così strani e direi stravolgenti. Apro il rubinetto dell’acqua fredda, sperando di poter sopire i miei bollori mentali, e rinfrescarmi la testa.

All’uscita i miei compagni stanno andando via, Rukawa è ancora seduto sulla panca a rivestirsi. I miei occhi inavvertitamente cadono sui suoi lineamenti… sembrano perfetti, delicati, ma forti… come i tratti immaturi di un uomo. La sua pelle è così bianca, confrontandola con la mia fa quasi paura la differenza, per un attimo penso che è anche morbida… ricordo mentre mi teneva stretto, era morbida e calda…sento di essere arrossito, sono un idiota accidenti! Subito mi giro dandogli le spalle, vergognandomi per un attimo di ciò che penso e poi rendendomi conto che sono ancora nudo e per un attimo ho una sensazione di disagio guardando la tovaglia che mi avvolge i fianchi. Non mi è mai successo, eppure il pensiero di essere scrutato da Rukawa, e sapere i suoi occhi su di me mi ha provocato questa reazione, il suo sguardo sembra potermi penetrare dentro.

Tutti sono andati via, siamo solo noi nello spogliatoio a cambiarci. La cosa non desta stupore in nessuno, infondo siamo sempre i più lenti, ed è spesso successo di rimanere nello spogliatoio fino a tardi, lui per la sua smania di fare dei tiri extra a canestro e io per la mia condanna ai fondamentali a cui Ayako mi sottopone ancora! Sarà meglio che mi sbrighi a vestirmi così potrò tornare subito a casa, non mi va di stare qui ulteriormente.

“ Vedi che non ti mangio…” è come una frustata che mi restituisce alla realtà quella voce, e non devo voltarmi per capire che la Kitsune parla con me.

“ Non ho paura di te…stupida volpe arrogante” rispondo senza girarmi sicuro di me. Non permetterò a quella stupida volpe di umiliarmi, “ il grande tensai non ha paura di niente“ continuo. Segue un attimo di silenzio, poi:

“ Ah si?“ sento la sua voce terribilmente vicina dopo qualche secondo, mi girò di scatto, ritrovandomelo davanti, i miei occhi si spalancano.

La sua solita espressione fredda e distaccata mi si para davanti.

Ormai ho imparato a leggere i suoi sguardi e riconoscere quella luce nei suoi occhi… so bene che sotto quella maschera di freddezza si nasconde un vulcano di emozioni, l’ho sperimentato sulla mia pelle in una breve occasione, ma si sa il tensai ha un’ intuito infallibile….ed è proprio il mio intuito a capire che mi fissa aspettandosi una mia reazione. Ma io sono troppo bloccato per averne, e lui se ne accorge, nota il lampo di terrore che ho negli occhi, mentre mi chiedo se anche questa volta avrò la forza di respingerlo se proverà a baciarmi o toccarmi. Domanda stupida, lo so, ma non posso fare a meno di ripensare al bacio che ci siamo scambiati a casa sua, e con un po’ di vergogna sento nostalgia di quelle sensazioni, come volessi che mi baciasse ancora… stupidamente non so cosa fare, come reagire, se scappare o picchiarlo…oppure…

“ Paura grande tensai?“ mi provoca arcuando un sopracciglio, il suo tono divertito mi spinge a controbattere,

“ Sei una volpe arrogante e presuntuosa lo sai…” non mi farò sottomettere, il mio orgoglio me lo impedisce, lui si avvicina a me incollando il suo corpo al mio. Un calore intossicante mi invade mentre mi schiaccia al muro nonostante le mie proteste a non cedere.

Alza le braccia, incorniciando con le mani il mio volto, e poi dopo aver sondato le mie reazioni, mi bacia.

Mi sento come un serpente incantato dalla musica di un flauto….

Quando quella dannata volpe mi tocca non riesco più reagire, il mio corpo sembra avere una volontà propria… e mentre le mani di quel maledetto mi accarezzano lentamente, mi lascio andare. Le mie proteste si sono sopite in un attimo e con mia vergogna mi sento coinvolto da lui, da questo bacio, caldo, dolce… umido…

La sua mano scende lungo il mio collo, con un gesto lento, poi sul petto nudo, sfiorandomi lentamente. In questa inizio a tremare lievemente… Rukawa sta mettendo a nudo tutte le mie paure, perché si ….comincio ad avere paura… paura perché il mio corpo reagisce e mi sento indifeso davanti a tutto questo…. infondo lui è un uomo, provo attrazione per un uomo!?

Sento la sua eccitazione sfiorarmi la coscia, le sue mani vagano sul mio torace, toccandomi gli addominali. Si ferma al nodo della tovaglia che mi cinge i fianchi. Sussulto spalancando gli occhi e tempestivamente afferro la sua mano, bloccandolo.

Ci stacchiamo.

I nostri sguardi si incrociano, sento che lui non si fermerà questa volta, e per un attimo temo le sue intenzioni, ma nonostante tutto non ho la forza di fermarlo…

Lascio la sua mano, permettendogli così di sciogliere quel nodo che mi lascia nudo. La tovaglia scivola a terra.

Le sue carezze diventano così più intime e intense… afferra la mia virilità con gesto deciso, e la mia reazione è subito evidente!

Il mio respiro diventa più pesante, mentre lui con la sua mano mi provoca delle sensazioni nuove e intense, con un movimento ritmico, serrato, che non da requie…mi sento avvampare dai brividi che mi solleticano la schiena…. sto perdendo la cognizione di tutto ciò che ho intorno….. ma in un impeto di lucidità mi ribello a tutto ciò e trovo la forza per allontanarlo da me…

Lui stacca le mani dal mio corpo, ma quando allontana anche le sue labbra dalle mie, sento un gelido freddo interporsi tra di noi, e non vorrei…sono confuso, non capisco più niente, non capisco più nemmeno me stesso…

I suoi occhi blu mi fissano adesso, forse si aspetta la mia reazione… un pugno… delle grida… così magari questo imbarazzo sparirebbe e il tutto degenererebbe in una rissa, che ci farebbe tornare indietro, per dimenticare ciò che è successo tra di noi. Ma forse nessuno dei due vuole dimenticare, lo leggo nel suo sguardo, ma forse lui nel mio legge altro perché si gira afferrando la sua borsa sulla panca e dandomi le spalle, senza dire altro esce dallo spogliatoio.

Vorrei affondare nel pavimento in questo momento. Scomparire dalla faccia della terra. Scoprire che sto dormendo e che questa mattina non mi sono davvero svegliato per venire qui.

Guardo il soffitto, conscio di quello che è appena successo e delle mie reazioni, mi rendo conto per la prima volta, che tutto sembra cambiato. Lo era già da prima, da quella partita col Sannoh. E’ cambiato tutto, irreparabilmente e in modo definitivo, e io non l’ho mai voluto accettare… non l’ho accettato … E adesso?

Passo una manciata di minuti ancora nello spogliatoio, prima di rivestirmi ed uscire per tornare a casa…

Part Four: Presa di coscienza

Mi alzò dal letto distrutto, non ho la minima intenzione di andare a scuola, vorrei rimanere a letto, e stare sotto le coperte, almeno qui mi sento al sicuro. Ma oggi c’è quel maledetto test di scienze, e se non lo passo il preside mi escluderà dalle attività del club…in altri tempi me ne sarei fregato, ma è inutile dire che ormai il basket è diventato importante per me, uno svago, una passione, qualcosa che mi da degli obiettivi, e pensare di non poter partecipare al campionato invernale mi da i nervi, quest’anno poi non ci sono più ne Gori ne Megane- kun ad aiutarci, quindi devo andarci…uff…che palle! Il tensai è troppo intelligente per andare a scuola, il diploma dovrebbero darmelo solo per la mia genialità!!

Mi alzo dirigendomi meccanicamente in bagno. Mi lavo la faccia guardandomi allo specchio, ho ancora i segni dei lividi della rissa di qualche giorno fa, ma sembra che stiano rimarginandosi. Con un dito mi sfioro le labbra. Sono dolenti. Il ricordo dei baci scambiati con Rukawa nei giorni precedenti si fa strada in me.

Un leggero brivido mi attraversa.

Una sensazione di bruciore accompagna un lieve dolore al labbro. Il livido sul mento inizia a scomparire.

Esco da casa dirigendomi a scuola. Ho appuntamento con Haruko davanti all’entrata della scuola, magari stare con lei mi farà rilassare un po’.

Voglio pensare a qualcosa di diverso da quella stramaledetta volpe!

Haruko mi aspetta davanti al cancello con le sue amiche. Appena mi vede mi fece cenno con la mano, le rispondo con un sorriso. Camminiamo per il cortile, lei parla, parla e io l’ascolto o almeno ci provo…

“ Hanamichi mi ascolti…?” la sua domanda mi fa rimettere i piedi per terra.

“ Oh!” sembro cadere dalle nuvole.

“ Ma mi ascolti…?” chiede ancora guardandomi, stranamente curiosa di sapere cosa mi passa per testa.

“ Scusami, pensavo al compito di oggi…sono un po’ preoccupato” sminuisco.

Noto la sua sorpresa, effettivamente è strano che io mi preoccupi per un compito, sono un asino categorico, “sai se non lo passo non potrò partecipare al campionato invernale, ho troppe insufficienze”. Lei a quella risposta si rassicura, e mi stringe la mano, strofinandosi dolcemente a me in cerca di coccole, le passo un braccio intorno ai fianchi, e la stringo sorridendo. Cerco nel suo calore di trovare un appiglio per stare meglio, ma il suo calore e le sue carezze sono diverse, non sento ciò che ho sentito quando Rukawa mi ha stretto …

Vorrei convincermi che mi ha fatto schifo essere baciato da un uomo ma mi rendo conto che non mi dispiaceva, e che le sensazioni che provavo a stringerlo a me erano ben diverse ed intense di quelle che provo con Haruko .

“ Tranquilla Haru-chan va tutto bene, è che il grande tensai ha troppe responsabilità sulle spalle !!!”

Haruko mi guarda con aria un po’ svagata, ha già fatto l’abitudine a me! Il suo sguardo è dolcissimo, ma perché non riesco a sentire le stesse sensazioni con lei? Quella dolcezza… quella passione…

… Haruko è così bella, dolce… e mia…si mia! Eppure io non sento di avere ciò che voglio.

Lei mi tira leggermente la divisa scolastica con la mano.

“ Domani potremmo andare al cinema, i miei mi permettono di tornare un po’ più tardi…” dice con tono entusiasta. Io non rispondo, sono senza parole e sinceramente mi sento a disagio in questa situazione. Ma cosa mi prende?!?! Haruko mi sta proponendo di uscire e io dovrei ballare su un piede per la gioia e invece sembro un merluzzo! Ma il mondo crudele non ha ancora finito di infierire, perché sento improvvisamente dei vocii alle mie spalle. Mi volto vedendo quelle oche del Rukawa fan club starnazzare davanti alla loro visione che sta camminando lungo il vialetto.

Abbasso lo sguardo cercando di non guardare verso la volpe, stringo Haruko, come se ciò mi desse sicurezza, e la attirò a me, come se farlo davanti a Rukawa mi facesse sentire meglio.

Rukawa passa impassibile davanti a noi. Mentre ci incrocia mi giro attirando a me Haruko e baciandola. Lui prosegue come niente fosse fino ad arrivare alla sua classe e poi entra.

Ma che mi aspettavo poi…?

Haruko arrossisce, poi si abbraccia a me. Quando mi stacco da lei non so cosa fare, ho agito d’impulso e soltanto adesso mi rendo conto di ciò che ho fatto… divento rosso come un peperoncino e comincio a balbettare cose senza senso.

***

All’uscita da scuola Haruko mi aspetta e insieme facciamo un breve tratto a braccetto.

“ Quindi ti aspetto domani…?” mi chiede. Io la guardo, perso tra i miei pensieri “ Hanamichi!” esclama lei ancora una volta per avere la mia attenzione.

“ Scusami Haruko non so che mi prende…” mi giustifico, poi con una scusa mi congedò da lei, che rimane evidentemente delusa. Le do un bacio sulla guancia e poi vado via.

Cammino per i viali che portano a casa mia, devo prendere il borsone, oggi con la fretta di uscire l’ho dimenticato a casa. Passo dal parco, farò sicuramente prima! Attraverso le siepi che precedono al campetto di basket dove a volte passavo le serate con Haruko fino a qualche mese fa ad allenarmi, e penso che stasera non mi va proprio di andare all’allenamento… vedere quella volpe maledetta… cavoli riesce a farmi arrabbiare come non mai!!!

Ad un certo punto sento delle voci provenienti dal campetto, mi fermo, curioso di sapere chi si allena a quell’ora del pomeriggio. Sbircio da dietro un cespuglio e non credo ai miei occhi!!

Rukawa sta rivestendosi dopo aver poggiato un pallone da basket su muretto. Con lui Sendoh, eh si proprio quel porcospino!

Stanno parlando…oh beh, parlando, non esageriamo… per quel poco che concerne parlare con Rukawa,

“ Sei migliorato…“ dice il numero sette del Ryonan sorridendo a trentadue denti…quanto è odioso accidenti a lui!!

“ Hn” .

“ Sei occupato questa sera o ti va di mangiare qualcosa fuori con me?“ chiede Sendoh con fare scherzoso. Rukawa arcua un sopracciglio guardandolo dalla coda dell’occhio.

Questa scena mi mette i nervi , accidenti ma che sto a dire…

Basta devo andarmene!

Rukawa è libero di fare quel che vuole!

Chi sono io per desiderare che quella volpe non esca con Sendoh?

E poi perché non dovrebbe andarci?

Ma che sono tutti questi dannati pensieri assurdi ?!?!?

Eccoli, stanno uscendo dal campetto. Sendoh ha un fare ambiguo, sembra quasi che guardi Rukawa con un senso di ….adorazione?? Che il porcospino abbia interessi ben oltre il basket verso il moretto?

Basta!

Non ci devo pensare…devo andarmene o divento matto, potrei essere con Haruko in questo momento e invece sono qui a chiedermi se Rukawa vuole uscire o no con Sendoh! Sono un idiota, ecco che sono! Faccio per andarmene, ma ad un tratto le mie gambe si fermano…. mi giro e li guardo scambiarsi qualche parola, pare che la kitsune non abbia accettato il suo invito, evviva! Evviva? Ma sono fuori!!! Sono contento perché quei due non escono insieme…mi sono ammattito, maledizione quella volpe è ammattita e sta facendo ammattire anche me, io non sono gay!! Accidenti a lui! E non voglio diventarlo!!!

Con passo accelerato mi dirigo verso casa, prendo la borsa e mi dirigo in palestra. Non mi importa se lo vedrò, non mi importa se dovrò affrontarlo, ma non posso continuare a scappare, basta!

Entro in palestra, salutando tutti con un cenno della mano poi mi dirigo come una furia agli spogliatoi. Dopo essere entrato do un occhiata in giro, quella volpaccia non arriverà così presto, presa com’ era dalle sue chiacchiere con Sendoh…

Sento un non so che di amarezza nel pensarlo con quel porcospino dagli aculei appuntiti, secondo me mi si è saturato il cervello…

Dopo mezz’ora che ci alleniamo noto che la volpe non è venuta all’allenamento, strano dato che l’ho visto al campetto, e so benissimo che Kaede Rukawa non potrebbe MAI mancare ad un allenamento, ovviamente tranne che non sia il tensai a impedirglielo, o magari due gambe rotte, già perché con una sola sarebbe capace di venire anche con le stampelle in palestra.

Quando tutto finisce mi tocca il turno delle pulizie, solitamente il venerdì siamo io e la kitsune a farle, ma visto che non c’è, Ayako si è fermata a darmi una mano, sistemo gli ultimi palloni nella cesta.

“ Grazie Hanamichi” mi dice lei quando le porgo il lucchetto del cesto dei palloni.

“ Figurati…” poi dopo una pausa torno a pensare : “oggi quella volpaccia non è venuta all’allenamento…non è da lui…” rifletto distrattamente parlando tra me e me, poi mi accorgo di averle dette ad alta voce ed arrossisco, non illudendomi nemmeno un attimo che Ayako non mi abbia sentito… alzo la testa e vedo che lei mi guarda con uno sguardo tipo ma “com’è-che-solo-tu-non-sai-niente?”

La fissò e lei risponde alla mia domanda:

“ Rukawa non parteciperà agli allenamenti per due settimane…” lo stupore si dipinge sul mio viso e lei continua,“ oggi il preside l’ ha convocato in presidenza, voleva spiegazioni sulla rissa in cui tu e lui siete stati coinvolti…Rukawa si è assunto la responsabilità dell’accaduto, ed è stato sospeso…”.

Non ho parole, non posso crederci! Mi passo una mano tra i capelli, sospirando. Ed adesso?

Cosa devo fare?…Cosa passa per testa a quella volpaccia cretina, accidenti a lui, questa cosa mi ha spiazzato…non solo si è fatto picchiare per colpa mia, ma mi ha anche salvato dalla sospensione…

Esco silenzioso dalla palestra ormai scura, con mille pensieri in testa.

Per strada compro la cena in una rosticceria vicino al quartiere dove vivo. Penso alla volpe, perché mai mi ha coperto le spalle? Ha rinunciato alla scuola, ma soprattutto a giocare a basket e tutto per me… Se si sapesse che sono stato coinvolto in una rissa, avrei passato davvero grossi guai, vista la mia fama di teppista, ma questo no…non me lo aspettavo.

“ Do’aho” quella voce è l’unica che riconoscerei tra mille… l’unica capace di risvegliarmi dai miei pensieri. Girandomi mi ritrovò di fronte il protagonista dei miei pensieri che cammina in mia direzione. Mi passa vicino proseguendo lungo il sentiero. Quando lo vedo un brivido di terrore mi fa irrigidire, poi lo richiamo:

“ Kitsune!”.

Si volta a guardarmi, poi prosegue; io lo fisso un attimo, poi stringendo il sacchetto della cena, lo seguo in silenzio. So che ha capito che voglio parlargli, e so dove siamo diretti.

“ Vuoi entrare ?” mi chiede guardandomi dalla coda dell’occhio mentre oltrepassava il cancello di casa. La mia espressione è visibilmente indecisa.

“ Guarda che non ti violento se non vuoi…” mi dice poi in tono provocatorio.

“ Baka !Come ti permetti!” gli sbraito contro prima di passare il cancello e sbattermelo alle spalle.

Prendi quel che vuoi, ormai sei di casa…“ dico andandomi a sedere sul divano, Hanamichi mi guarda nervoso.

Accendo la tv e comincio a girare sui canali sportivi, trovando una partita della NBA e soffermandomi a vederla.

Pensavo che avessi capito che volevo parlarti…” inizia lui con tono impaziente.

Hn” .

E allora perché guardi quella partita…” mi chiede irritato.

E’ più interessante di quel che hai detto tu fin ora…do’aho” esclamo con tono seccato.

Sakuragi infiamma di rabbia,

Stupida volpe se dovevi startene qui a ignorarmi perché diavolo mi hai fatto venire qui???”.

Mica ti ho costretto…” sbotto in tono freddo, provocando fuoco e fiamme in lui,

Me ne vado… prima che mi decida davvero a spaccarti la faccia” si alza facendo per andare verso la porta. Io sbuffo poi mi alzo dal divano, attirando il suo sguardo. Vado in cucina e aprendo il freezer prendo un succo di frutta. Quando ritorno Sakuragi rimane a fissarmi. Magari si aspettava che lo pregassi di rimanere….

Ma come fai ad essere così odioso…” sbotta poi portandosi le braccia ai fianchi.

Hn” in questa non resiste più, e mi tira addosso la prima cosa che ha a portata di mano, e ovviamente io non mi tiro indietro a quell’invito di rissa.

“ Accidenti a te Rukawa! E’ solo colpa tua…” grido esasperato tra un pugno e l’altro…“ nessuno ti ha chiesto di fare il buon samaritano e farti uccidere per me!”

Ad un tratto vedo la volpe perdere l’equilibrio e finire seduto sul pavimento. Lo guardo allibito, è caduto da solo!

Si mette una mano alla testa, gemendo lievemente, gli fa ancora male la ferita, indubbiamente…

Sbuffo arrabbiatissimo:

“ Vedi stupida Kitsune se stavi a casa a riposo come ti avevano ordinato quella tua testaccia di marmo sarebbe già guarita!”.

“ Smettila di rompere idiota” mi risponde lui tirandosi in piedi.

Ci guardiamo in cagnesco e continuiamo a suonarcele di santa ragione finché non rimaniamo a terra, sulla moquette sfiniti, a fissare il tetto.

Mentre tento di riprendere respiro è come se finalmente mi sentissi di nuovo me stesso!

Ci voleva una sana scazzottata con Rukawa per restituirmi le forze e quella liberazione mentale che mi mancava da qualche tempo!!

Rimaniamo vicini, tentando di riprendere fiato e senza preoccuparci di riempire i silenzi… quei silenzi che adesso non sento più come soffocanti ed incomprensibili…

E’ come se il respiro di Rukawa riempisse l’aria con qualcosa di più intenso di mille parole, d’un tratto sento di non poter più trattenermi dal fare ciò che forse avrei voluto fare molto tempo prima, e per cui solo adesso trovo il coraggio… faccio scivolare la mia mano sfiorando quella del volpino,

“ Perché lo hai fatto?” chiedo ad un tratto.

Rukawa sorpreso si gira a guardarmi, e io chiarisco la mia domanda:

“ Perché ti sei preso la colpa della rissa…lo sai benissimo che ero io il colpevole…”

“ Do’aho” risponde, usando una strana inclinazione nella voce, come se stesse dicendo qualcosa di diverso e non trovasse le parole, poi stringe le spalle e torna a guardare il tetto.

“ Non potrai giocare a basket…per colpa mia…”.

“ E’ stata una scelta mia…“ dice poi.

So bene quanto sia costata una scelta simile a un tipo come Rukawa, non solo in termini di orgoglio, ma perché lui vive di solo basket, e togliergli la possibilità di correre con un pallone in mano è come togliergli l’aria… tutto ciò per cui vive.

E pensare che lui stesso a rinunciato a tutto ciò per me, per aiutarmi…io…

“ Kitsune come farai adesso?…”

“ Mi allenerò al campetto…” dice in un soffio, “due settimane infondo passano veloci….”

Stringo la sua mano, e lui risponde a quella stretta. Rimaniamo qualche minuto in silenzio, poi la kitsune si gira, finendomi addosso. Sono inizialmente sorpreso, poi gli passo le braccia intorno alla vita, e lo stringo a me.

“ Non ti lamenti do’aho?” mi chiede con fare presuntuoso. Io invece di rispondere sorrido e gli passo le mani dietro la nuca tirandolo giù, fino a far sfiorare le nostre labbra in un dolce e casto bacio.

Quando ci stacchiamo lo sguardo sorpreso di Rukawa è qualcosa di indecifrabile, e mi fa sentire glorioso. Ci sediamo, continuando a guardarci intensamente, a studiarci,

“ Non hai obblighi…” chiarisce lui dopo qualche attimo, pensando che magari lo abbia fatto sentendomi in obbligo nei suoi confronti.

“ So cosa ti è costato e non capisco il perché tu lo abbia fatto…” dico io ma non riesco a finire perché mi arriva un pugno in faccia che mi fa cadere. Rimango allibito.

“ Kitsune ma cosa hai in quel cervello bacato???” grido, “ accidenti… ma cosa ho fatto???”.

“ Questo è per il bacio ad Haruko di questa mattina..” commenta lui freddo,

“ Ma….ma….tu..“ sputacchio incredulo di fronte a quella …beh, che dire, scenata di gelosia in piena regola!

“ Che dovrei dire io di Sendoh…?!?” esclamo di rimando toccandomi la guancia con fare offeso, Kaede è sorpreso.

“ Mi spiavi?” chiede,

“ No!! Vi ho visti per caso al campetto oggi…“ fisso il suolo come un bambino. Rukawa non dice nulla, penso mi stia guardando malissimo.

Ad un tratto mi sento afferrare per il bavero della divisa e tirare verso di lui.

Ci baciamo nuovamente in un contatto caldo, passionale. Le nostre lingue si sfiorarono dolcemente, possedute da una frenesia irrefrenabile. Rukawa si lascia andare incastrandosi sotto al mio corpo, i suoi movimenti sono lenti, dolci… i nostri sguardi sono persi l’uno nell ’altro, e so che in questo momento il mio cervello ha smesso di pensare a tutto il resto, pensa soltanto che è questo che vogliamo entrambi….

…. Finalmente in questa stretta sento tutte le sensazioni che per tanto tempo cercavo ma che non riuscivo a sentire tenendo tra le braccia Haruko… è come se Rukawa mi trasmettesse le sue emozioni… lui che sotto la sua espressione di freddezza e distacco di sempre nasconde… passione, dolcezza, frenesia…

Quando ci stacchiamo io ricado su di lui nascondendo il mio volto nell’incavo della sua spalla e lui mi abbraccia, vorrei non dovermi alzare mai più da questo pavimento…

Non ci credo, sto sognando…è successo…siamo qui abbracciati in questa stretta, tutti e due.

Fino a pochi minuti fa mi ripetevo che tutto questo era impossibile, che quel che volevo era tutt’altro … ma adesso che Hanamichi mi stringe forte… si Hana.. suona così strano questo nome se lo pronuncio… si alza e mi guarda. Noto ancora paura nei suoi occhi, ma una paura diversa rispetto a quella che scorgevo prima…

Ci alziamo e ci mettiamo sul divano, continuando a baciarci e scambiarci dolci carezze.

Passiamo la serata sul divano a parlare…e devo dire che ho pure parlato troppo per i miei gusti, ma quel do’aho ha questi effetti su di me…effetti collaterali direi…è contagioso…ma un po’ non mi dispiace, se è con lui…dalle nostre labbra non sono uscite fiumi di parole…ma so che per quante ne potremo dire, sembra che non siano mai abbastanza per descrivere ciò che sentiamo in questa sera di autunno mentre ci guardiamo intensamente, nudi davanti ai nostri sentimenti.

Il labbro dopo l’ennesimo bacio mi duole, la ferita si è riaperta a causa dei contatti impetuosi con la mia testa rossa. Tocco con un dito il piccolo taglio e scorgo una macchia di sangue…

Sei di nuovo sanguinante…“ mi fa notare Hana. Lo guardo, e lui si protrae verso di me. Con la lingua lecca via quel rivolo di sangue, assaggiando il mio sapore. Questo suo gesto mi incute una tremenda eccitazione, e mi fa impazzire.

Brutta volpaccia…sempre che ti fai male…E io devo curarti…” mi sorride dolce.

E io sorrido… con il cuore colmo di gioia… perché finalmente anche se solo per un attimo soltanto in questa vita, adesso, mentre sono tra le sue braccia, mi è sembrato che la solitudine che mi ha sempre colmato l’anima sia sparita…

Owari (or not?)

* questa espressione la dedico a mia sorella appassionata delle bacardi breezer ;“)

(se non mi uccidono prima…forse scrivo il seguito nd ShaKa)

( ti uccideremo prima nd.Hana+Ru)

(m’è venuto il diabete… nd.Sendo)

(taci porcospino! nd.Ru)

(occhio a quello che dite e non dimenticate che la penna è la mia nd. ShaKa)

( mi suona di minaccia…che dici Ru?… nd . Saku)

(naaaa è l’impressione nd. ShaKa *fischiettando*)