Innocenza rubata – Capitolo 5

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I personaggi di Slam Dunk non mi appartengono, e i suoi diritti sono del grande Maestro Inoue, quindi io non ci guadagno nulla, non fatemi causa tanto non ho un soldo -.- ” Ahimè!

Innocenza Rubata

di `ShaKa`

parte V

Le sere continuano a passare, tutte uguali. Pochi altri giorni, ma non è cambiato nulla. Kaede continua a ignorarmi, e a me non rimane che cercare di stargli ugualmente vicino, anche nei modi più banali….dal vedere una partita alla tv seduti nel salotto….in pieno silenzio….a cenare, seduti ad un tavolo, senza dirci una parola…e sopportando la sua indifferenza. Non sembra quasi lo stesso Rukawa di pochi giorni fa, ed è come se quel silenzio, prima complice e compagno, adesso sia tornato ad essere un muro di distanza, come quella che sentivo tra di noi prima di parlare dei nostri sentimenti, prima di condividere tutto quello che è successo……ed è tutto così frustrante…..la sua indifferenza, i suoi sguardi… duri, impassibili….ma nel profondo feriti, sembra abbiano aperto una profonda voragine tra di noi.

Passiamo le sere a rincorrerci. Le mie proposte per passare del tempo insieme, e i suoi continui silenzi, i suoi dinieghi. Poche parole tra di noi.

Tutto quello che prima ci ha unito, adesso ci sta dividendo, e il vuoto che ci siamo costruiti intorno ci sta inghiottendo.

Tutti i miei tentativi ci portano solo a poche ore trascorse insieme….per mangiare una pizza …. per leggere un libro sullo stesso divano…..ma sempre senza un dialogo, senza complicità…e comincio a temere…di non saper più cosa fare per cambiare questa situazione………e poi arriva la notte, con la consapevolezza che c’è un muro a separci, e lui non attraverserà più quei corridoi, per venire a dormire con me. Si, perchè da quel giorno Kaede non è più entrato nel mio letto, né ha cercato la mia presenza. E se nella notte, agitato, ho spesso ripensato a quei giorni, adesso mi rendo conto di quanto mi manca il suo calore vicino, il ritrovarlo vicino a me a ogni risveglio…..il bacio del buon giorno….gli abbracci….le carezze……che prima reputavo piccoli traguardi che mi facevano sognare. Ed adesso mi sembrano solo dolorosi ricordi, che mi stanno spezzando il cuore giorno dopo giorno. E nel dolore, che la notte non mi fa dormire, ho spesso attraversato io quei corridoi, per osservarlo dalla porta, disteso sul suo letto, che dorme……..per accarezzarlo nel sonno, sentendo la sua pelle calda sotto le mani…..e rimpiangendo quando potevo farlo senza dover aspettare il suo sonno.

Mi chiedo come possa l’amore far star male così tanto…..ogni fallimento mi scoraggia, e mi innervosisco sempre più…. io e Kaede ormai riusciamo a parlarci solo per litigare…….ovviamente brevi litigi….perchè non si degna di rivolgermi più di tre parole……e solitamente sono ?va al diavolo?……

Oggi è sabato, e ho ricevuto la telefonata di Minami. Viene a trovarmi da Osaka, e io ho deciso di uscire con lui e fare un giro. Comunico la sua visita a Kaede la mattina stessa, ma lui non fa una piega. Lo vedo prendere il suo bicchiere di spremuta d’arancia e dedicarsi alla lettura di una rivista senza badar tanto a quel che gli ho detto. Io lo guardo, e dentro sento un indefinita sensazione di tristezza.

Sono appena le dieci quando suona il campanello. Io e Kaede siamo in salotto. Vado io ad aprire, e appena vedo Minami, lo saluto con una stretta di mano.

– Mi fa piacere rivederti Tsuyoshi!- gli dico facendogli segno di accomodarsi. Appena il giocatore del Toyotama entra in salotto nota Rukawa, seduto sul divano, i due si guardano un attimo.

– Ciao Rukawa….sono felice di riverti!- lo saluta il calimero, Kaede alza solo la mano in un freddo cenno di saluto.

– Allora Sakuragi come vanno le cose?- chiede poi Tsuyoshi, e io scrollo le spalle. Poi lo invito a sedersi sul divano dove ero seduto anche io prima.

– Abbastanza bene, vado a prendere qualcosa da bere…. torno subito….- dico spostandomi in cucina.

Minami si siede sul divano di fronte a me. Noto un suo lieve disagio.

– Allora Rukawa…Hanamichi mi ha detto che stai meglio…. –

– Hn.- torno con gli occhi sulla rivista che tengo tra le mani. Ma lui non ha finito.

– Spero…un giorno mi darai la possibilità di scusarmi con te…per quello che è successo…- dice poi, io alzo gli occhi, guardandolo.

– Non mi interessano le scuse- dico, brevemente, non credo possano esserci scuse per questo genere di cose. Le parole non cambiano le cose successe, nè possono affievolirne le conseguenze.

– Te le devo…io…io…speravo non si sarebbe spinto a tanto….- queste parole mi mettono a disagio, e un po’ mi irritano, – io…- lo blocco alzando la mano, e pregandolo con un cenno della testa di non andare avanti. E solo dopo un attimo notiamo Hanamichi tornare nella stanza.

Quando rientro in salotto Kaede sta parlando con Tsuyoshi, ma non riesco a capire il loro breve dialogo, perchè si interrompono appena mi vedono. Noto solo che Kaede è a disagio, e non riesco a capirne il motivo.

Beviamo qualcosa a casa, poi io e Minami decidiamo di fare un giro. Chiedo a Kaede di venire con noi. Ma è inutile pensare che la risposta possa essere positiva.

Quindi io e Minami usciamo soli. Lo porto in sala giochi, a conoscere i ragazzi della Gundai, poi mangiamo qualcosa per strada e chiaccheriamo.

– Come vanno le cose con Rukawa? Ormai vivete insieme da molto tempo….- precisa, iniziando a parlare improvvisamente,

– Beh, non proprio tanto….quasi un anno….ma non cambia nulla Tsuyoshi….lo sai……penso che da quel poco che lo conosci, tu abbia potuto intuire quanto Kaede sia riservato come persona….- lui annuisce, – le cose non vanno molto bene……..e io credo sia dovuto al fatto che lui continua a tormentarsi per quello che gli è successo…..-

– E’ passato quasi un anno ormai……-, già è passato tanto tempo, ma forse non basta….

– Lo so……ma non è facile……..forse noi non riusciamo a capirlo perchè non ci siamo passati……solo lui sa cosa è successo quel giorno……………ma a volte vorrei sapere anche io qualcosa………..ma non risponde mai alle mie domande….- e spesso questa cosa è davvero frustrante.

– Ti ha detto qualcosa sui suoi aggressori?- mi chiede poi Tsuyoshi, ma io scuoto la testa.

– A volte darei di matto pur di saperlo…- lui mi fissa, non capendo la mia frase, e io continuo, – sapere chi gli ha fatto ….del male…..- non credo mi farebbe stare meglio. Anche se spesso ho pensato che sapere a chi dare la colpa di tutto quello che stiamo passando, forse ci avrebbe aiutato a superarlo in modo diverso,

– Credo sia normale…-

– Minami, tu allora hai detto che non conoscevi gli aggressori…..era la verità?- chiedo seriamente, esprimendo un dubbio che da troppo tempo mi porto dentro. Minami mi guarda, forse esitando un attimo di troppo, ma poi risponde.

– Si, mi dispiace.-, continuiamo a camminare.

Dopo aver salutato Minami alla stazione, torno a casa. Per strada compro delle pizze per cena. Sono stato alcune ore fuori da casa, e non ho fatto che pensare al mio volpacchiotto. Vorrei tanto poter passare tranquillamente la serata con lui. A volte penso che non mi importa assolutamente della sua indifferenza, mi basta saperlo vicino a me…..mi basta sapere che sta bene…..tutto il resto mi fa stare male, è vero. Ma stargli lontano mi farebbe morire.

Quando arrivo al cancello sento dei rumori provenire dal giardino, e quando vi entro vedo Kaede che tira a canestro. Mi avvicino,

– Potevi dirmi che volevi tirare a canestro……se mi aspettavi avrei giocato un po’ con te….- dico, avvicinandomi, ma lo sguardo di Kaede mi smonta in pochi secondi.

– Forse, se non te l’ho detto è perchè non volevo allenarmi con te….- risponde, dopo un attimo. E io sento un brivido freddo scorrermi lungo la schiena, mentre una sensazione di tagliente dolore mi ferisce, al cuore. Kaede riprende la palla, e si dirige in casa. Io lo seguo, le sue parole sono state dure. Ma non può continuare a trattarmi così!! Non riesco a sopportarlo oltre!

– Fermati Kaede!- gli grido dietro. Lui blocca il suo passo, senza voltarsi verso di me, – noi dobbiamo parlare….e questa volta non accetto monosillabi….voglio risposte…..- dico deciso. E lui finalmente si gira.

– Io non ho nulla da dirti- taglia corto. Ci rincorriamo fino in cucina.

– Noi dobbiamo parlarne, adesso…..per quanto tempo vuoi che continui così tra di noi?!…- lui mi fissa imperturbabile, -..Si, noi, perchè c’è un NOI Kaede, c’era fino a qualche giorno fa, c’era prima che ti violentassero….c’è sempre stato……….anche se tu vuoi dimenticarlo…………..- Kaede continua a guardarmi, ma non risponde.

Persiste in un grave silenzio, che ha il potere di farmi impazzire…..perdere le staffe……- per quanto ancora non vuoi parlarmi di quel pomeriggio…..per quanto ancora vuoi proteggere chi ti ha rovinato la vita ???? Vuoi morire proteggendo quelle persone???-

– Io non sto proteggendo nessuno………-

– Si, lo stai facendo! E io non capisco perchè! Non è non parlandone che dimenticherai e vivrai felice e contento tutta la vita…..- mi avvicino, buttando gli scatoli che tenevo in mano sul tavolo, e avvicinandomi a lui, – parlami Kaede….ti prego….- lui si scosta da me,

– Non posso….mi dispiace….-

– Ma perchè???- chiedo facendo uno sforzo incredibile a trattenermi, Kaede mi guarda e noto che anche lui è molto turbato, parlare di tutto questo lo fa stare male, ma io non posso continuare a far finta che quel giorno non ci sia mai stato, ne ho pagato lo scotto per troppi mesi per continuare ad ignorare cosa sia successo.

– Kaede!- esclamo ancora, avvicinandomi a lui, e sfiorandogli le spalle, i nostri sguardi si incrociano….e finalmente……….

– Mi dispiace Hanamichi…………io non posso…….non posso……….non credo di farcela…..a raccontare … più di una volta quello che è successo………..-

– Io….non voglio sentirlo più di una volta….Kaede………..- provo a rassicurarlo, ma lui scuote la testa, i suoi occhi sono insolitamente lucidi, e le sue parole tremolanti….

– Io… ho deciso che racconterò tutto ……solo a una persona ……nella mia vita……e non so ancora se quella persona sei tu…..non ne sono sicuro…….- conclude. Le mie mani scivolano lungo i miei fianchi, e nel mio cuore è come se penetrasse una sottile lama, fredda e dolorosa. Kaede mi fissa, e il mio istinto mi dice che è ora di porgli una domanda che da tanto serbo dentro di me.

– Tu mi ami Kaede? – sento la mia voce lievemente incrinarsi. La mia domanda, mi rendo conto, è un salto nel buio. Qualcosa che non ho mai osato chiedere, per paura. Paura della risposta. Paura di scoprire che lui non mi ami. Che non potrà mai amarmi. Ed è una paura che mi fa girare la testa, e gelare il sangue nelle vene. Perchè segnerebbe la fine di tutto questo. La fine di tutto quello che abbiamo vissuto. La fine di tutti i sogni che ho cresciuto e cullato in questi mesi dentro di me. A cui ho aspirato. E di cui Kaede era ed è l’unico protagonista.

Segue un attimo di silenzio, che ha il potere di farmi male più di mille parole.

– Non lo so…- risponde, e io mi sento morire. Lo fisso. Ferito. Deluso. – Non ..non so nemmeno se ne sono ancora capace…..non lo so….- le sue parole sono confuse, e forse nemmeno lui ha chiaro del tutto ciò che sente.

Ma forse è vero che l’amore è sotto un certo aspetto egoista. Perchè in questo momento riesco a pensare solo all’immenso dolore che sento. E a nulla altro. Mi giro, prendendo con la mano le mie chiavi, e dirigendomi alla porta. Incurante di quello che mi circonda. Incurante di qualsiasi cosa possa dire Kaede. Incurante di tutto, tranne che di me, e del mio cuore, che furioso e ferito batte violentemente nel mio petto. E mi spinge a fuggire.

Alla fine, dopo ore di strada percorsa a piedi, a riflettere, torno a casa mia.

Mia madre è felice di vedermi. La trovo impegnata a leggere delle carte, seduta davanti al fuoco del camino.

– Hana! Ciao tesoro!- mi dice venendomi in contro, ma poi nota che c’è qualcosa che non va. Io l’abbraccio, e nascondo il volto nella sua spalla. Lo facevo sempre da bambino, quando stavo male per qualcosa, e l’unico conforto era l’abbraccio di mia madre. E lei senza dire nulla, mi stringe forte a sé. Forse, avvertendo il mio bisogno di un appoggio in questo momento.

Quando ci stacchiamo

– Hai fatto il turno di mattina oggi?- chiedo poi, lei annuisce.

– Quando hai turno di notte dimmelo, vorrei passare qualche ora con te …- ma lei scuote la testa,

– Non preoccuparti Hana, tu hai Kaede a cui pensare….la tua vecchia mamma reclamerà al momento giusto un po’ della tua attenzione….infondo so dove trovarti….- mi dice sorridendo, e io abbasso la testa. Ad un tratto sento la sua mano sulla spalla. Alzo gli occhi, e la vedo fissarmi.

– Vuoi dirmi cosa è successo?- mi chiede infine. La mia inquietudine è palese. Mia madre è stata la mia unica confidente, da sempre. Da quando è morto papà sono cresciuto confidando solo su di lei. E ci siamo sempre aiutati nel bisogno. Lei è pur sempre mia madre…e io non mi fido di nessuno come di lei. Ed è per questo che non ho bisogno di parole per farle capire che sto male….lei lo legge semplicemente guardandomi negli occhi.

Passiamo qualche ora insieme, e io le racconto quello che è successo. Mia madre ascolta pazientemente. Comprensivamente. Parliamo. Dopo, senza commentare oltre, saliamo in camera mia.

Stendo il futon, mentre lei mi porge un pigiama. Io lo prendo. Uno dei pochi che è rimasto a casa mia. Gli altri miei vestiti sono ormai tutti a casa di Kaede. E non so perchè, al pensiero di non tornare a casa sua questa notte, mi sento terribilmente triste.

Inizio a spogliarmi, indossando i pantaloni. Dopo mi siedo sulle coperte, portando le ginocchia al petto. Ripenso a tutto quello che è successo oggi, a quello che successo in questi mesi…ed è solo quando la voce di mia madre mi richiama che…

– Hanamichi….- ….mi accorgo di star piangendo. Salgo con le mani velocemente a pulirmi il viso. Poggio il palmo sulla guancia, strofinandola. Poi, porto la fronte sulle ginocchia. Lei è al mio fianco. La sua mano sulla spalla. E le sue parole comprensive.

– Hanamichi….lo so che è difficile…..ma non devi perdere la pazienza, non devi perdere…la speranza.- rifletto un attimo sulle sue parole, ha ragione ma….

– Mamma….io ho solo diciassette anni….tutto questo è troppo per me…..!- dico dando sfogo a ciò che realmente penso, – io vorrei solo….vorrei solo che tutto quello che c’è nella mia vita non fosse così complicato…….io non ho mai….mai amato……veramente…..non pretendevo il grande amore della mia vita! Nulla di struggente…..appassionato…..colossale……..io….io…..volevo solo amare…..trovare una persona a cui piacesse stare con me…..a cui piacessero le mie battute idiote……a cui piacessi io…..una persona con cui passare le ore a tirare a canestro…senza pormi mille problemi……mille domande……una persona che la sera si sedesse con me a mangiare dei schifossissimi pop corn vedendo un orribile film alla tv…….non ho chiesto tutto questo……!!!- parlo a valanga, senza rendermi conto di alzare la voce, – mamma, io ho paura….ho paura di dire sempre le cose sbagliate, la paura di fare le cose sbagliate….sono diventato un vigliacco…! Pensavo non avrei mai avuto paura di niente nella mai vita……ma la verità è che ho paura…. paura di fargli sempre male….- poggio la testa sulla spalla di mia madre, sfregando il volto sulla sua maglia, forse fino ad oggi non avevo mai capito quanto mi avesse sconvolto tutto quello che ho passato in questo lungo anno. Mai, fino ad adesso. Vedere Kaede fragile, soffrire, incapace di reagire mi ha profondamente segnato dentro. La mia incapacità di aiutarlo a superare il ricordo della violenza subita……la mia impossibilità….di influire….si sono tramutati con il tempo in un senso di inadeguadezza verso di lui. Io non riesco a capire fino in fondo ciò che prova, non ci riuscirò mai, e forse non voglio nemmeno farlo. Ma lo amo. E questa è la mia sola certezza al momento.

– Hana, la tua paura…..è solo amore…..- dice mia madre, accarezzandomi la testa, piano, – purtroppo non scegliamo noi chi amare……è l’amore che sceglie noi……- mi sussurra stringendomi, e io mi abbraccio a lei, sfogando le mie lacrime. Perchè mai con nessun altro potrei farlo, sapendo di essere pienamente compreso, e non giudicato.

” ….non scegliamo noi chi amare……è l’amore che sceglie noi…..”

Il mattino dopo rientro a casa di Kaede. Dopo una buona dormita mi sento meglio, e forse aver pianto ieri mi ha fatto bene. Mia madre mi ha dato coraggio. E dei rinnovati buoni propositi.

Quando chiudo la porta della cucina alle mie spalle, mi ritrovo Kaede davanti, che si prepara la colazione vicino al lavello.

Lo guardo un attimo, poi appoggio la giacca su l’attaccapanni vicino alla porta

– Ciao…- lo saluto. Mi avvicino al frigorifero, per prendermi qualcosa da mangiare.

– Ho preparato anche per te….- mi giro, credendo di aver le allucinazioni, ma quando vedo Kaede fissarmi, capisco che mi ha realmente detto quelle parole, – nulla di particolare, spremuta di arancia…pane tostato….- continua. Io mi avvicino.

– Andrà benissimo….- dico sorridendogli lievemente. Mi porge il mio bicchiere di spremuta. Ci scambiamo uno sguardo, poi in un impeto di tenacia, con le dita, piano, gli sfioro una guancia, e il suo non ritrarsi mi incoraggia. Mi chino su di lui, fissando i suoi occhi, ed esitando un attimo, poi accarezzo le sue labbra in un bacio leggero. Noto la sua sorpresa.

– Grazie…- sussurro dopo. Kaede non dice nulla. Ci sediamo al tavolo, mangiando.

I giorni trascorrono tranquilli. L’estate sta finendo, e i primi colori dell’autunnno si intravedono un po’ ovunque.

Hanamichi è agli allenamenti, in palestra. Io invece ho passato il pomeriggio a tirare a canestro, in giardino.Quando ho finito l’ultima serie di tiri mi siedo a terra. Riposo un po’. Hanamichi mi ha chiesto di andare con lui agli allenamenti, anche solo per assistere, e credo che prima o poi deciderò di farlo. La mia passione, la mia voglia di giocare a Basket, in questi mesi, è rimasta sempre lì….a chiedermi di essere ascoltata. E so che non potrò far finta di non sentirla per sempre. Ormai sono passati così tanti mesi dopo la violenza che ho subito. E quando ci ripenso, quella sensazione sgradevole che sentivo fino a qualche tempo fa, non è più così acuta, così dolorosa. Sto meglio, indubbiamente.

Anche se non basta a dimenticare. E’ un inizio. Per imparare a convivere con questi ricordi, che nonostante tutto faranno parte di me per sempre.

Vivere con Hanamichi durante tutto questo periodo mi è stato di aiuto. E’ stata rassicurante. E nonostante quello che è successo tra noi, nonostante il mio comportamento con lui, non mi ha mai abbandonato. Mi è stato vicino. E so che non facile per lui tutto questo. Come non lo è per me. L’attrazione nata tra noi due non si è affatto assopita. Anzi, in questi mesi si è amplificata, divenendo insopportabile. E anche se il pensiero di tutto quello che mi è successo mi blocca spesso, il desiderio di sentirlo vicino, è forte. Molto forte. E se prima avevo follemente pensato che Hanamichi non mi amasse, e che il suo fosse solo mero desiderio nei miei confronti, ho potuto ricredermi e darmi dello stupido. Lui mi ama davvero. E l’ho capito. Ma a volte mi sono sentito inadatto a lui, immeritevole del suo amore……..e nonostante abbia desiderato con tutte le mie forze ricominciare la mia vita, da zero, insieme a lui…ho avuto paura, paura di tutto questo…..paura dei miei sentimenti per lui. Ma alla fine, questi, si sono ugualmente consolidati.

Ma malgrado tutto questo, non è facile per noi parlarne. Non è mai stato facile per me parlare di ciò che provo, e di ciò che voglio. E da quel giorno d’ inizio estate, non è più successo nulla tra di noi. Questo inizialmente mi ha tranquillizzato, ma adesso mi turba in un certo senso. Eppure sono stato io a non volere che succedesse, sebbene mi sia accorto di amarlo da tanto, non ho voluto dare corpo a questi sentimenti perchè mi inquietava il pensiero che tutto poteva essere come allora….. dolore, umiliazione….mi sono tirato indietro quando Hanamichi mi ha offerto il suo affetto. Stupidamente, perchè lui era l’ultima persona al mondo che avrebbe potuto farmi del male. Ed invece ne ho fatto io a lui, ferendolo. E ora che vorrei riparare. Ora che vorrei davvero….dimostrargli il mio amore, non so come fare. Il pensiero che Hanamichi possa non desiderarmi più mi fa male. Le parole che Kishimoto mi disse quel giorno mi rimbombano in testa come un disco rotto. E anche se vorrei davvero chiedere ad Hana di amarmi….di fare l’amore con me…..ho paura di sapere cosa pensi effettivamente…ho paura di scoprire che gli ripugna sapere che il mio corpo non sia stato solo suo…..paura che tutto quello che mi è successo possa pesare per sempre sulla nostra storia….su di noi.

– Volpacchiotto! Cosa ci fai qui? – la voce squillante di Hana mi riporta con i piedi per terra. Mi rialzo, lui si avvicina. Indossa la tenuta sportiva. La tuta nera e rossa, i colori dello Shohoku. La borsa in spalla. Mi sorride, dandomi un piccolo bacio. Che non gli rifiuto. Ormai anche questa è divenuta una piacevole abitudine che abbiamo ritrovato, – vieni, entriamo. Hai finito con i tiri, vero?- mi chiede, e io annuisco, – ho preso un film in videoteca, lo vediamo insieme?- chiede iniziando a parlare a valanga come al suo solito. Rientriamo in casa. Hanamici si mette ai fornelli quasi subito per preparare la cena. Io vado a fare la doccia, e mettere il piagiama. E dopo un po’ ci sediamo in salotto a consumare i nostri piatti. Sul divano, uno accanto all’altro, stendendoci sulle gambe un plaid. Il film comincia subito….

Apro gli occhi, infastidito da uno scroscio continuo e basso. Giro la testa, notando la tv accesa. E’ tardi. Il film è finito, ma mi sono sicuramente addormentato. Mi muovo appena, ma mi accorgo di non essere il solo ad essersi assopito durante la visione: Hanamichi dorme appoggiato a me. Cerco il telecomando vicino a me, e lo trovo, spegnendo la tv. Dopo mi sposto. Hana mugola nel sonno, e io mi sdraio, stringendolo a me, e coprendoci con il plaid con cui ci eravano riparati da freddo fino a pochi minuti fa. Il volto di Hanamichi è di fronte al mio. E nel guardarlo istintivamente sorrido, poi mi abbraccio a lui, chiudendo gli occhi, e riaddormentandomi.

Quando mi sveglio è l’alba. Hanamichi si muove, e il suo agitarsi mi ruba alle trame del sonno. Strofina il viso al mio petto, e io lo stringo a me. Lo guardo aprire gli occhi. Il suo sguardo è appannato e assonnato. Gira la testa, rendendosi forse conto di dove sia, e quando si accorge di essere praticamente sdraiato su di me, reagisce d’ impulso tentando di allontanarsi. Ma io allungo le braccia, fermandolo.

– fermo…- sussurro, e lui si blocca guardandomi sorpreso.

– Mi sono addormentato…scusa….- fa per alzarsi nuovamente, ma io lo attiro nuovamente su di me, circondandogli il collo con le braccia.

Vedo i suoi occhi castani spalancarsi dalla sorpresa,

– per favore…Kae.de…..io…- balbetta a disagio,

– resta così…- gli dico stringendolo a me, non voglio che si allontani, so che lo fa per paura, nel ricordo della mia reazione di alcuni mesi fa, ma adesso sento che è diverso….e non voglio che si stacchi da me….dopo un attimo, lo sento rilassarsi, rimane sopra di me, avvicinando il suo volto al mio, fino ad appoggiare le nostre fronti, l’una all’altra. Mi guarda tra il sorpreso e felice. Scruto i suoi occhi, i suoi lineamenti……marcati, forti…..porto le mani a incorniciargli il viso….con i palmi gli accarezzo le guance….seguo i contorni della sua pelle, rincorro i suoi occhi….poi i miei scendono sulle sue labbra…….grandi, rosse…..e mi ritrovo a ricordare il loro calore…il loro sapore……e so che non voglio altro in questo momento….. con le mani trascino il suo viso sul mio, facendo incontrare le nostre labbra un bacio caldo….umido, innocente. Lui inizialmente esita, impacciato….e a disagio….poi piano inizia a rispodere al movimento della mia bocca che guida la sua……e il nostro contatto diventa profondo….appassionato……

– Ti pre.go Kae.de….fermati…….- mi sussurra staccandosi appena da me,

– No, Hanamichi….io non voglio fermarmi…..- sussurro baciandolo nuovamente. Succhiandogli le labbra. Accarezzandolo con le mani. Non voglio ….. Non voglio perderlo….non voglio…..perdere queste bellissime sensazioni……..Hanamichi tu sei la cosa più importante della mia vita e non voglio rinunciare a te……

Il nostro abbraccio diventa convulso, così come il nostro bacio. Hana si sposta a baciarmi il volto, scedendo poi sul collo…accarezzandone ogni centimetro con la lingua e poi con le labbra. E provocandomi una miriade di brividi lungo la schiena. Chiudo gli occhi, e il profumo del suo corpo mi riempie la testa, mi stordisce……anche volendo non saprei fermarlo questa volta….non saprei farlo…non potrei….perchè semplicemente……..non voglio farlo…….non mi importa a cosa andrò in contro, non mi importa di nulla adesso…..prendo una sua mano, portandola alla camicia del pigiama, e lui con le dita ne libera ogni singola asola. Scoprendomi poi il petto. La sua bocca si muove baciando ogni lembo di pelle che le sue mani mettono nudo, e io sento un insopportabile calore riscaldarmi da dentro. Intrufolo le mani sotto la sua felpa, accarezzandolo, e poi costringendolo a alzare le braccia, per sfilargliela. E dopo qualche attimo ci ritroviamo pelle a pelle, seminudi.Petto a petto. Hanamichi mi prende il volto tra le mani,

– Kaede…ti…pre.go….guardami….- mi dice, e io apro gli occhi, – voglio che mi guardi….- mi sussurra, incatenando il suo sguardo al mio. Mi bacia, – Io ti amo …. Kaede….ti amo….- mormora ancora, ed è come se il mio cuore mi scoppiasse in petto…..

Ci baciamo ancora. Poi avverto la sua mano che percorre il mio addome, lenta….fermandosi appena all’ elastico dei pantaloni….non riesco a trattenere un lieve gemito di piacere…..lui mi guarda, e io mi rilasso tirando la testa all’indietro e chiudendo gli occhi…..sospiro….tentando di rallentare il battito del mio cuore, che mi martella le tempie in modo assordante e continuo.

Sento le labbra di Hana perccorrere il mio corpo….le sue mani mettere a nudo la mia pelle….abbassarmi i pantaloni……e …….apro gli occhi, cercando i suoi……. subito dopo mi aggrappo ai cuscini, e quasi grido per la sensazione fortissima che sento….quella della sua bocca che si avvolge su di me….sul mio sesso……….le sue mani mi accarezzano ovunque possano. Le mie lo stringono a me…… gli accarezzano i capelli…..i suoi assurdi e bellissimi capelli rossi…………per poi risalire ad accarezzargli la nuca…..per spingerlo ancora di più verso il mio corpo……….

Sento il calore della sua lingua su di me…….la mia pelle unita alla sua mi incendia i sensi. Fino all’inevitabile….fino all’apice…….fino al piacere…..inebriante, improvviso, intenso…..che mi lascia sfinito…la mente confusi…. gli occhi appannati ……..

Sento i baci di Hanamichi sul volto….e quando le mie iridi si schiudono nuovamente mi perdo in quei pozzi scuri e caldi che sono i suoi occhi….ci baciamo dolcemente per lunghi minuti……..ma diversamente da quello che mi aspettavo, Hana si sdraia vicino a me, abbracciandomi, ma senza accennare ad altro. Affonda il viso nell’incavo del mio collo,

– Abbracciami Kaede…..- mi chiede, e io non riesco a dirgli di no……

L’inverno è arrivato presto quest’anno. Siamo appena a novembre, ma c’è tanto freddo. Oggi al telegiornale annunciavano un uragano, che dovrebbe passare questa notte sulla città, e mi sto sbrigando a tornare a casa, per starmene un po’ al caldo, insieme a Kaede. Speriamo sia già rientrato.

Mi chiudo la porta alle spalle, per notare la figura della kitsune che esce dalla cucina, entrando nel salotto.

– sento l’acqua anche nei posti più improbabili!!! Accidenti!- esclamo muovendomi verso il bagno per non sgocciolare in salotto.

– Nh! Solo un do’aho come te poteva dimenticarsi l’ombrello!- mi rimprovera, mentre si muove in camera, al piano di sopra, a prendere un ricambio.

Mi siedo sul una sedia, dopo aver tolto i vestiti fradici. Con una tovaglia mi asciugo. Kaede rientra poco dopo, poggiando una tuta pulita sul mobile. Poi rimane a guardarmi.

– Kitsune ti sei imbambolato a fissarmi?- chiedo, e dopo un attimo, lui avanza verso di me. Prende un altro asciugamano e inizia ad asciugarmi la schiena. Ho i brividi, e temo non siano a causa del freddo. Prima mi guardava in modo così strano…..

Mi vesto velocemente, poi insieme scendiamo a cena.

Dopo, andiamo a dormire. Poco fa è andata via la luce, quindi è l’unica cosa da fare, contando che fuori c’è un vero e proprio diluvio.

Mi stendo nel mio letto. Rimanendo a fissare il tetto. E pensando. Che sto bene da qualche tempo. E anche Kaede sta bene. Non dovrei stare qui a farmi domande inutili….o pensieri strani….eppure ogni volta che mi stendo tra le lenzuola per addormentarmi, o che ho modo di stare a pensare, o vedo Kaede chiudersi nella sua solitudine….magari solo per ascoltare un po’ di musica al walkman……..non riesco a non richiamare alla mente questo disagio che da mesi mi accompagna, nonostante tutto. Come la sensazione che manchi qualcosa….al grande puzzle che da un anno sto mettendo insieme…..

Ad un tratto sento il cigolio della porta, e girando la testa noto un ombra sulla soglia. Non ci sto molto a capire chi sia.

– Kaede….- sussurro, e lui si fa avanti.

– Posso dormire con te?- è la sua domanda. Bassa. Io non rispondo, ma lui si avvicina ugualmente, scostando le coperte e sdraiandosi vicino a me, su un fianco. Fisso le sue spalle, poi piano mi muovo. Mi avvicino, abbracciandolo da dietro. Lo sento irrigidirsi per un attimo, poi

– Cosa stai facendo do’aho?- la sua domanda non è arrabbiata, ma bassa e divertita.

– C’è freddo….ed è risaputo che il pelo delle volpi riscaldi…..e io ho freddo…..quindi visto che ti ho accolto nel mio letto, fa la brava volpe….e non lamentarti!- proclamo stringendolo maggiormente a me. Odo la sua risata bassa. Poi la sua voce, morbida e profonda….

– Nh! E così sia….ma solo per stanotte!- sorrido, accucciandomi a lui, e appoggiando la guancia alla sua spalla.

– Solo per questa stanotte volpaccia….- solo per questa notte….sussurro prima di chiudere gli occhi e perdermi nel sonno.

Il mattino dopo, quando mi sveglio, pare che il temporale sia andato via. Anche il vento è calato, non si sentono più sinistri rumori provenienti da fuori.

Sono ancora a letto. Kaede dorme beatamente, e io sono qui a fissarlo non so da quanto tempo. E a pensare…..E’ stato così bello risvegliarsi insieme questa mattina. Avevo quasi dimenticato questa sensazione di tepore. Rassicurante. Si, è così….rassicurante e lenitiva….che fa sparire le mie preoccupazioni, la mia inquietudine….

Stringo Kaede a me, iniziando a depositargli leggeri baci sul volto. Dopo qualche minuto il volpacchiotto apre gli occhi.

– Così ti ho svegliato….alla fine…..- sussurro, dandogli il bacio del buon giorno. Kaede mi guarda e io gli sorrido. Visto come reagiva una volta quando lo svegliavano….ho trovato un ottimo modo per convincerlo a non uccidermi!!

Scendiamo in cucina a fare colazione, dopo aver finito di cambiarci. Kaede parla poco. Ma la mattina è quasi sempre così con lui. E’ sempre un trauma per il mio volpacchiotto alzarsi di buon ora. E quindi non spreca energie nel parlare, gli sarebbe fatale temo! In questo modo ho tutto il tempo per pensare. Come da qualche giorno faccio. Questi mesi sono serviti solo a riflettere, e capire che non potrò mai accettare di non sapere cosa veramente sia successo quel giorno….e più lo guardo più me ne convinco.

Mi siedo al tavolo. Chiedendomi se mai avrò il coraggio di tornare di nuovo su questa conversazione con lui….

Alzo gli occhi, notando che Kaede mi fissa.

– Tutto bene do’aho?- mi chiede, e io annuisco, poi, come d’impulso…

– Kaede….senti…..- lui alza la testa, dandomi la sua attenzione, – ….abbiamo capito entrambi che…..vogliamo stare insieme………- sospiro, e lui annusce, – ma…. io voglio sapere…..ho bisogno di sapere…..quel giorno cosa è successo…..io……ti amo……e so che questo cambierà tante cose……ma non posso tenermi dentro per sempre tutte le domande che ho…….- lui sospira irritato

– Ti ho già detto cosa penso Hanamichi, perchè insisti?- taglia corto, ma io continuo

– Il mio amore non cambierà Kaede….ma ho bisogno di sapere tutto di te…..ho bisogno di sapere quello che è successo…..bisogno di pensare che saprò capirti e aiutarti quando avrai bisogno di me…..tutto questo è come un baratro tra di noi….è come un buco….che non riesco a colmare…..mi dispiace….- Kaede mi fissa, seduto di fronte a me, percepisco il suo disagio a pelle, – ….. da oltre un anno…mi stai punendo per qualcosa che io NON HO FATTO!- esclamo, – e non puoi punirmi costantemente per un torto che non è mio…….io ho il diritto di sapere….il diritto di capire…….! Ti prego Kaede….- lo supplico, senza però evidenti reazioni. Questo mi fa intestardire ancora di più nelle mie intenzioni, tanto ormai la discussione l’abbiamo cominciata

– Perchè una volta per tutte non la smetti di nasconderti e ti decidi a raccontare quello che è successo??!?! Perchè non mi dici ….- ma lui mi interrompe,

– Io non devo dirti nulla…ti devo molto, è vero………..ma non c’è altro.-

– C’è altro! Kaede! C’è molto altro, e io devo saperlo! – rispondo battendo i pugni sul tavolo, ma Kaede scuote la testa.

– Cosa devi sapere Hana? Cosa vuoi sapere??!?!-

– Voglio i nomi! Voglio sapere CHI ti ha violentato!!-

– Cambierebbe qualcosa? E’ un ossessione la tua!-

– Forse per te non cambierebbe? Quei bastardi dovrebbero pagare! E invece tu non fai nulla……ti tieni tutto nella tua testa….e io a volte ho paura di quello che hai dentro….di quello che mi nascondi!!- ti prego Kaede…fidati di me….

– ti ho già, quando è successo, che non voglio denunciare nessuno……. che non voglio lunghe questioni….non voglio cause, non voglio raccontare……..voglio solo dimenticare….- conclude, senza fare una piega. Ma io a questo punto non resisto, mi alzo, ponendomi di fronte a lui, e lo afferro per le spalle, addossandolo al tavolo.

– Adesso dimmelo!…..Chi è stato??- gli grido contro, ormai certo del fatto che lui conosca i nomi dei suoi aggressori, ma lui invece di parlare cambia espressione, mi spinge con le braccia indietro, e mi guarda con gli occhi furenti,

– Vuoi davvero saperlo? Ti interessa tanto sapere chi mi ha messo le mani addosso? Ti interessa sapere cosa mi hanno fatto? O quante volte mi hanno violentato?? Quanto ho gridato???- mi blocco, di fronte alla voce alta e arrabbiata di Kaede, – allora Hana, ti farebbe stare meglio saperlo? Vuoi sapere cosa pensavo? Mentre mi sbattevano?-,

– Se fosse necessario si! Lo voglio sapere!!!- grido deciso,

– pensavo che per una volta avrei dovuto ascoltarti…..! Che non sarei mai dovuto andare a quel maledetto one on one!!!- mi grida di rimando, quelle parole mi gelano sul posto.

– Tu non hai fatto nulla di male ad andarci!! Lo vuoi capire?!?!? – grido, – quella era una cosa normale per te!! Quanti one on one hai accettato qui a Kanagawa?? Quanti!?!? E non ti è mai successo nulla!!! Nessuno poteva prevederlo Kaede! Nessuno, nemmeno tu!!-

– Avrei dovuto!!! Non avrei dovuto fidarmi…..- blocca la sua voce, forse nella paura di tradirsi,

– Avanti Kaede! Dillo! Di chi non dovevi fidarti? Chi è stato a violentarti!? Rispondimi!- chiedo ancora. Ma in risposta mi arriva solo un pugno, che mi colpisce senza possibilità di difesa. Dopo un attimo il suo sguardo severo su di me.

– Sei proprio un illuso Sakuragi….proprio un illuso……..chiedi a me le tue risposte? Per mesi hai avuto le tue risposte sotto il naso….e non sei mai stato così acuto da capirle…..- a quelle parole io mi blocco confuso.

– Cosa vuoi dire?-

– Voglio dire che non è a me che devi chiedere quei nomi….!- mi risponde e io per un attimo ribatto,

– Ma se ….- mi blocco, pensando a tutto quello che mentalmente ho ricostruito in questi mesi riguardo alla violenza subita da Kaede, quel giorno non era solo….e……..un nome soltanto mi si conficca in testa, – Minami? Stai dicendo che lui….?- Kaede mi fissa senza dire o accennare ad assenso, – mi stai dicendo che lui sa chi sono i teppisti che ti hanno aggredito???-, non risponde, ma mi basterebbero solo i suoi occhi tormentati e pieni di dolore, a capire che ho ragione, ed effettivamente non dovevo andare poi tanto lontano per sapere. Ed ora ho solo una domanda in testa…..

– Perchè non me lo hai mai detto????- chiedo, ma lui scrolla solo le spalle con noncuranza. – Come hai potuto Kaede tacermi una cosa simile?!? Pur sapendo che Tsuyoshi sapeva tutto, hai permesso a me di farlo entrare in casa tua, e non hai fiatato!!- smetto di gridare, e rifletto ad alta voce, – E’ stato settimane con me…..ad Osaka….e tu….- oddio, non riesco a crederci………mi sento un do’aho…..un irrimediabile e ingenuo idiota che si è fatto prendere in giro, e non ha saputo vedere oltre. Mi giro, passandomi una mano sulla nuca, sospirando, e pensando al da farsi, mentre cammino furiosamente per la stanza. Mi sento terribilmente in preda all’odio e al dolore da impazzire……..ho bisogno di aria, mi sento soffocare qui……mi giro, afferrando la mia giacca, e senza badare alle parole che Kaede mi rivolge per fermarmi, esco da casa.

Cammino per strada, senza meta, e senza dar consistenza a tutte le immagini che mi passano per testa. Quello che è successo ad Osaka, i giorni trascorsi con Tsuyoshi……. finalmente capisco molte cose…….le sue parole……….le sue espressioni………il suo disagio, che spesso mi sembrava fuoriluogo e non mi permetteva di capire cosa veramente lo agitasse. Fino alla sua domanda l’ultima volta che ci siamo visti….per sapere se Kaede mi avesse confidato qualcosa sui suoi aggressori!! Perchè l’ha fatto? Perchè Minami non ha detto nulla? Perchè ha detto di non conoscere gli aggressori???? Perchè ha nascosto tutto?!?! Perchè?!?! Perchè?!?! Perchè?!?! Mi sento impazzire..

Mi fermo, accorgendomi di essere finito davanti alla sala giochi. Ad un tratto noto Yoehi all’interno. Lui mi scorge dall’altro lato del vetro, e dopo aver salutato esce, notando la mia espressione. Sicuramente pietosa.

– Hanamichi, cos’hai?- mi chiede non appena ci allontaniamo. Io rimango in silenzio.

Passeggiamo nel parco, sedendoci poi sulle altalene. Yoehi non ha insistito nella sua domanda. Mi conosce abbastanza per sapere che parlerò solo quando ne avrò voglia. E io adesso sto riflettendo su cosa devo fare: ascoltare Kaede e far finta di andare avanti? O trovare le mie risposte…? Quando saprò quei nomi cosa cambierà?

Mi dondolo sull’altalena, fissando il suolo, e ponendomi queste stesse domande infinite volte….finchè…. prendo la mia decisione. Poggio i piedi per terra, fermando il mio dondolio.

Yoehi mi guarda. Lo fisso, cercando le parole….e alla fine….

– Yoehi, devo partire per Osaka……….- vedo nei suoi occhi un luccicore di comprensione.

Annuisce. Poi dice soltando

– Verrò con te….- .

Owari.

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Anche questo è finito!! Pensavo di non riuscire a completarlo, e invece, ci sono riuscita!! Grazie a tutti quelli che nel corso di queste settimane hanno pazientemente atteso questo capitolo. E che mi hanno scritto. Mi fa tanto piacere leggervi. Mi siete molto di sostegno, e soprattutto siete un grande incentivo a continuare.

Per tutti quelli che mi seguono anche su Ysal, ho perso l’aggiornamento a causa della fusione per questo esame in corso, quindi troverete i nuovi capitoli nell’aggiornamento di Natale. Purtroppo essendo Ysal aggiornato una volta al mese, e non direttamente da me, i capitoli giungono un po’ in ritardo sulle loro pagine. Essendo EFP aggiornabile da me stessa ho la possibilità di aggiungere subito. Quindi abbiate pazienza. ^^

Alla prossima!!

ShaKa