Innocenza rubata – Capitolo 6

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Slam Dunk e i suoi diritti non mi appartengono, ma sono del Maestro Tekehiko Inoue. Io utilizzo i suoi personaggi per pazze storie, senza guadagnarci un cent!! Quindi vi prego di non querelarmi!! Thank you!!

Innocenza Rubata

di ShaKa

parte VI

Io e Yoehi siamo appena partiti per Osaka. Il treno lascia velocemente la stazione, allontanandosi dalla prefettura di Kanagawa. Diretto nel Kansai, ad Osaka.

Yoehi si è appoggiato allo schienale della poltrona, per riposarsi, visto che il viaggio sarà abbastanza lungo. Dopo averlo osservato di sfuggita ripenso al fatto che non gli ho detto nulla sul motivo di questa nostra partenza, eppure lui non s’è l’è fatto ripetere due volte, e si è offerto di sua spontanea volontà di seguirmi, senza avere spiegazioni di sorta, senza fare domande. Senza ragioni. Mi ha seguito, e basta. Come solo un fratello di sangue avrebbe accettato di fare. In una cieca fiducia. Ma io e Yoehi non siamo fratelli di sangue. Siamo solo fratelli, legati da qualcosa di ben più profondo. Un legame che nulla può spezzare, perchè saldo e costruito su anni di amicizia e fiducia reciproca.

Fisso le poltrone davanti a me, e poi parlo:

– Minami sa i nomi degli aggrassori di Kaede….- mi raggiunge il suo sguardo sorpreso. Ma dura pochi attimi. Yoehi chiude gli ochi, poi sospirando li riapre.

– Sei sicuro di voler andare fino in fondo Hanamichi? Non sai cosa troverai….quando saprai quei nomi cosa hai intenzione di fare?- , ci penso un attimo. Ma non basta. Ho riflettuto per mesi e mesi su questa cosa, tentando di immaginare il da farsi. Ma la verità è che nemmeno io so cosa fare. Perchè non è facile agire in questa situazione. Non è facile scoprire quei nomi e poi tacere….non è facile dimenticare, e accettare che nulla è stato fatto per evitare che rimanessero impuniti per quello che hanno fatto al mio Kaede.

– Non so cosa farò ….- rispondo brevemente, – forse non farò nulla….la verità è che voglio sapere quello che è successo…è un mio bisogno….per continuare a credere in quello che sto facendo-.

– Potrebbe cambiare i tuoi rapporti con Rukawa….ne sei cosciente, vero?-

– No!- rispondo deciso, – Io amo Kaede. E la verità di quelle ore non può cambiare quello che abbiamo vissuto…-

Yoehi annuisce. In realtà ho bisogno di capire per cosa, per colpa di chi….. abbiamo sofferto così tanto…e non è semplice curiosità la mia, ma un sentimento ben più profondo a muovermi….la ricerca di una conferma. La conferma che tutto quello che ho fatto fino ad ora ha avuto un senso. Una verità. Quella che ci ha segnato così indelebilmente dentro. Una ragione, per cui continuare a combattere.

Ripongo il telefono sul tavolo dopo aver sentito la suoneria del cellulare suonare dalla stanza accanto. Quel do’aho ha lasciato il cellulare qui, e ancora non torna a casa. Sono preoccupato per lui. Perchè non so dove sia. Perchè se ne è andato totalmente stravolto. Non avrei dovuto dirgli quelle cose. Ma continuava ad insistere, ed ho risposto d’ impulso.

Hanamichi sembra ossessionato da tutta questa storia. E da un certo punto di vista lo capisco. In questo lungo anno non ha mai saputo nulla su quel giorno, e questo ha reso più difficile e insopportabile sorreggere il peso, che volontariamente, ha scelto di condividere con me. Sono stato un egoista. Ho pensato solo al mio bisogno di dimenticare, senza contare il suo, di starmi vicino, e aiutarmi ad uscire da questo stato di malessere e apatia che mi ha colto da quando sono stato violentato.

Guardo l’orologio, è quasi mezzogiorno. Chissà dove è Hana…spero non si cacci nei guai…

Ci fermiamo al portone della piccola palazzina dove abita Minami. Fisso la porta in ferro, notando che è aperta. Entriamo, salendo le scale, fino all’interno dove scorgo la rude targa con sopra inciso il cognome Minami su una porta in legno. Riconosco il posto. Quando ero ad Osaka ci sono venuto spesso.

Yoehi mi raccomanda di stare calmo…ma quando appare la visione di Minami sulla porta, sorpreso dal vedermi, i miei buoni propositi naufragano, e il solo vederlo mi manda in bestia……dopo ore a riflettere sul treno al suo comportamento falso e ipocrita nei miei confronti, la mia reazione non può essere che una: lo colpisco con un pugno, e lo scaravento a terra. Tsuyoshi mi fissa sorpreso. Yoehi è in allerta al mio fianco.

– Hanamichi cosa ti prende?!?!-

– Mi hai mentito!!- grido entrando,

– Ma cosa stai dicendo? Di cosa parli??- esclama rialzandosi, ma io non gli do il tempo, lo afferro per il bavero della felpa, e lo trascino di fronte a me con forza,

– Tu lo sapevi! Sapevi quei nomi!!!-, i suoi occhi si dilatano dallo stupore, – Perchè non li hai denunciati?!?- perchè hai permesso che Kaede soffrisse così tanto senza dargli giustizia!? Perchè non hai fatto nulla? Perchè …perchè….. Vorrei gridarlo, ma non ci riesco, le parole si fermano nella mia gola, frenate dalla rabbia, e dal dolore.

– Fermati, posso spiegarti tutto!!!- dice ancora, afferrandomi i polsi, nel tentativo di opporsi alla mia forza, e liberarsi dalla mia presa.

– Ehy! Cosa succede?- questa voce mi fa sussultare, alzo gli occhi, notando di fronte a me una figura consociuta. Un compagno di squadra di Minami nell’ex Toyotama. Kishimoto. – Minami perchè questo scimmione è qui? – mi guarda alzando un sopracciglio, – Idiota, lascialo andare….- mi dice ancora.

– Tranquillo codino, appena saprò quello che voglio sapere te lo lascio!- fisso nuovamente Minami, – Forza Tsuyoshi…..voglio i nomi….adesso!- mi fissa nervoso. Come se volesse dire qualcosa, ma non ci riuscisse, – Voglio i nomi di chi lo ha violentato!!! Tsuyoshi con quale coraggio puoi ancora tacere!!!- grido scuotendolo. Ma non è la sua la voce che sento dopo qualche istante.

– Oh! Oh! Sakuragi che nomi vuoi avere?-

– Non sono affari tuoi scorfano!- rispondo senza tante pretese,

– Guarda che se vuoi sapere chi si è sbattuto Rukawa posso dirtelo anche io…..- giro la testa di scatto verso di lui, a quelle parole.

– Non osare….- ringhio, ma lui non solo osa, fa molto peggio…

– Non si parlava di lui, scimmia?- sorride malignamente, – semplice….me lo sono sbattutto io…..ti basta questo?-, dire che rimango sorpreso, scioccato….stordito….è poco al confronto, le mie mani lasciano la presa su Minami, e nel frattempo cerco di riconnettere quello che ho appena sentito. Faccio qualche passo verso Kishimoto, inconsciamente.

– Spiegati Kishimoto!- dice Yoehi, al mio fianco.

– Ce lo siamo scopati io e la mia banda…..una bella scopata….non c’è che dire! Dovreste provare anche voi……- ma non ha il tempo di finire, il mio pugno scatta automatico, colpendolo al volto, e sbattendolo alla porta, vicino a cui era. Lo afferro per la divisa.

– Brutto porco, non ti permettere!- gli ringhio stringendo la presa. Ma lui ride. Compiaciuto delle sue parole, e della mia rabbia. E questo mi fa ribollire il sangue.

– Perchè te la prendi tanto Sakuragi….a Rukawa piace fare la primadonna….è una puttana…e come tale lo abbiamo trattato!- lo colpisco nuovamente, e lui si difende alzando le braccia. Ci stacchiamo. Lo vedo asciugarsi un rivolo di sangue dal labbro, – ce lo siamo scopato fino a farlo piangere…..non sai quanto gridava…quanto gli piaceva…..sembrava una cagnetta in calore!- Ok! Sei morto Kishimoto!! I miei pugni non riescono più a fermarsi. Ci picchiamo a vicenda. I suoi colpi vanno a segno, con un calcio mi scaraventa contro un mobile, ferendomi, ma la mia rabbia è tale da non sentire alcun dolore.

Il bastardo è forte, e noto nei suoi colpi una grande esperienza per gli scontri di strada, acquisita in anni di teppismo, incassa abbastanza bene! Ma non è sufficiente a fermarmi…..la mia rabbia è troppa….il mio odio, implacabile….lo colpisco, e lui finisce a terra….dopo inizio a riempirlo di calci…senza fermarmi….senza pietà…..come lui non ne ha avuta per Kaede ….così io non ne avrò per lui……Voglio vederlo morto…..voglio che paghi per tutto il dolore….tutta la sofferenza…..tutto quello che Kaede ha passato per colpa sua!!! L’immagine di quegli occhi ….tristi…umiliati….distrutti…non mi abbandona nemmeno un secondo…….niente e nessuno potrà ridargli quello che gli è stato strappato….. l’innocenza che gli è stata portata via con tanta violenza e viltà….nessuno potrà colmare il dolore!!…

Ad un tratto sento delle braccia forti stringermi da dietro. Ed è come se ritornassi in me. Sbatto le palpebre, come risvegliandomi, e riconosco Yoehi, che mi tiene stretto, con tutta le sua forza, e Minami, che mi spinge indietro, parandosi tra me e Kishimoto, gridando

– BASTA HANAMICHI!!!! LO STAI UCCIDENDO!!!!- abbasso gli occhi, osservando, con il cuore in gola, le conseguenze della mia rabbia: Kishimoto a terra, svenuto. Pieno di sangue.

– Hana, ti prego fermati! ……- grida Tsuyoshi contro il mio petto, – lui è innamorato di me…..è stata tutta colpa mia se Rukawa è stato violentato….lui voleva punire me non Kaede….!- abbasso lo sguardo su Tsuyoshi, lo afferro per le spalle allontanandolo da me,

– Perchè voleva punire te? Cosa c’entrava Rukawa con te?!?!- Minami mi fissa, poi abbassa lo sguardo, non riuscendo a reggere il mio.

– Avevo detto a Kishimoto che ero innamorato di un altro…..e non potevo corrispondergli…..io….ero innamorato di Rukawa…….- a quelle parole sento il cuore spezzarmisi in mille pezzi. E dopo solo dolore, una forte sensazione di nausea….la testa che mi gira, – perdonami Hanamichi….- la voce bassa di Minami mi raggiunge, mi appoggio al muro, consapevole che senza quell’appoggio le mie gambe non reggerebbero…. Mi porto una mano al volto. Minami corre da Kishimoto soccorrendolo. Prende il cellulare, chiamando in ospedale. Dopo si rialza.

– Un ambulanza sarà qui tra poco….-, Yoehi guarda Tsuyoshi, poi fissa me.

– Yoehi, ti prego portami via da qui….- è l’unica cosa che riesco a pronunciare, prima di alzarmi e dirigermi senza fermarmi verso la porta.

– Hanamichi aspetta!- mi richiama Minami, poggiandomi una mano sulla spalla, ma io lo colpisco violentemente allontanandolo. Lo guardo con astio.

– Mi fai schifo….- e l’unica cosa che riesco a dirgli, prima di uscire dalla sua casa, con l’intenzione di non rivederlo mai più. Sento Yoehi e Minami scambiarsi alcune parole che non capisco. Poi Yoehi mi raggiunge.

Un ora dopo sono nuovamente seduto sulla poltrona dello Shinkansen, perso nei miei pensieri. Stiamo tornando a casa.Torno a casa. Torno da Kaede…..

Rifletto su quello che è successo….su questo anno passato, questo anno che adesso, in questo presente, veste una luce del tutto nuova…. e penso a quello che mi aspetta….

Ad un tratto sento la musichetta del cellulare di Yoehi suonare, e lui rispondere.

– Si? Si…sono io……Oh! Ciao….si è qui con me…..si….stiamo tornando a casa……-, mi basta poco per capire chi sia. E il mio primo e ultimo pensiero è quello che vorrei essere già a casa, per vederlo.

Quando apro la porta di casa vedo Hanamichi davanti a me. Il suo volto è pieno di graffi, arrossato e sanguina leggermente. Al suo fianco Yoehi Mito.

Rimango a fissarlo per un attimo, e lui fa lo stesso con me. Poi, avanzando appena di un passo, mi stringe a sè. Quasi disperatamente. Rimango sorpreso, per un breve attimo, poi alzo le braccia, circondandogli i fianchi e stringendolo forte a me. Più che posso…..Inalo il suo profumo familiare, e forte, e poggio il mio viso sulla sua spalla, ripromettendo a me stesso che non permetterò mai più che succeda una cosa del genere….che mai più lo lascerò andare…senza essere al suo fianco, qualsiasi cosa succeda!

Quando si stacca da me Hanamichi continua a guardarmi, senza dire nulla, io mi sposto facendolo entrare in casa.

– Rukawa…io andrei….lo lascio nelle tue mani?- mi dice Mito, io mi giro verso Hanamichi,

– Vai a spogliarti, in bagno…ora ti porto un cambio….ok?- lui annuisce e si dirige al bagno. Io mi muovo verso la porta con Mito. E lui intuisce che voglio parlargli. Ci fermiamo davanti alla porta esterna.

– Siamo stati ad Osaka, da Minami-, immaginavo l’avrebbe detto, – lui sa tutto Rukawa…..- fisso Mito, – abbiamo trovato Minori Kishimoto a casa di Minami….- a questa sussulto,

– Cosa è successo?- chiedo,

– Hanamichi l’ha picchiato….credo sia finito in ospedale….c’è andato giù pesante….Minami ha detto che penserà a tutto….non credo lo denuncerà…con i suoi precedenti da teppista nessuno sarebbe disposto a dargli corda….- annuisco. E capisco il perchè Hana mi è sembrato totalmente stravolto.

– Io non so cosa tu abbia intenzione di fare….non sono affari miei, ma ti prego, stagli vicino…ha bisogno di te….-

– Anche io ho bisogno di lui…- mi ritrovo a mormorare senza accorgermene. Mito mi guarda, e sorride,

– Bene, allora vi lascio soli….curalo, e occhio alle botte in testa….scemo com’è potrebbero fargli male!!- ride andandosene.

Rientro in casa, dirigendomi al piano di sopra. Per prendere un cambio ad Hana. Quando entro in bagno, invece di trovarlo spogliato lo vedo seduto sulla sedia vicino al lavello, che fissa il pavimento. Poggio gli abiti sul mobiletto del bagno, e mi avvicino a lui. So che dovrei dirgli qualcosa, e forse lui lo vorrebbe. Ma in realtà non so cosa dire, ne cosa fare. Mi sposto, arrivando alla vasca da bagno. Apro l’acqua, miscelandola, e tastando con la mano la giusta temperatura. Mi sposto, tornando vicino ad Hanamichi, e con una mano gli accarezzo la guancia, lui alza il volto a guardarmi.

– Vieni, ti aiuto a spogliarti….fai un bagno e ti ripulisci, poi ti medico questi tagli sul volto….- gli dico spingendo con la mano la sua giacca all’indietro, per sfilargliela. Lui muove le braccia, facilitandomi il lavoro, e io continuo a spogliarlo, piano. Non ci diciamo una parola, ma ci fissiamo intensamente per tutto il tempo.

Hanamichi si siede nella vasca, lasciandosi cullare dall’acqua calda. Gli sfugge un gemito di dolore, la sua pelle è piena di macchie rossastre. Mi arrotolo con le mani i pantaloni fino a sotto le ginocchia, e poi piano immergo le gambe nell’acqua, sedendomi sul bordo, dietro di lui. Hana appoggia la testa sulla mia coscia, stronfinando il viso nella stoffa della mia tuta. Piano con la spugna gli pulisco le tracce di sangue e sporcizia che ha sul collo, e sulle spalle….lo accarezzo piano, lui mugola. Fisso la sua schiena, nuda davanti a me, e con la mano ne ripercorro la spina dorsale, lentamente. E’ muscolosa, forte, da uomo. Ma Hanamichi non è un uomo, è solo un ragazzo, come me….d’impulso gli circondo le spalle con le braccia e mi stringo a lui, poggiando la mia guancia alla sua. Lo sento irrigidirsi, probabilmente sorpreso, non è da me un gesto del genere. Poi alza una mano, accarezzandomi il volto. Sorrido leggermente.

– Stai bene?- chiedo, lui annusce,

– Ora sto bene…- dice piano, e io capisco tutti i sensi della sua frase. Anche io sto meglio sapendolo qui con me, tra le mie braccia, – … sei arrabbiato con me Kaede?- chiede ad un tratto.

– dovrei?- pronuncio in un soffio, lui alza le spalle,

– Non lo so….- abbassa la testa. Io lo stringo forte forte a me, chiudo gli occhi, ascoltando il suo respiro, lo sento quasi trattenere i singhiozzi, -… mi sento un mostro ….l’ ho quasi ucciso Kaede…- sento la sua voce triste,

– Non è colpa tua Hanamichi…….è….- è stata colpa mia, che non ho saputo capire quanto soffrissi a non sapere… quando soffrissi mentre ti chiudevo fuori dal mio mondo. E anche se potrei forzare per ore il mio carattere e parlarti….so che tutto quello che potrei dire non cancellerebbe il male che ti ho fatto…..così, ti offro la mia presenza…..il mio amore…..

Hanamichi si gira piano, nel mio abbraccio, mi fissa, incorniciandomi il volto con le mani.

– Non c’è bisogno che tu dica altro Kae….io ti amo….mi basta questo….- mi dice baciandomi piano. Lo abbraccio, abbandonandomi alle sue braccia, e rispondendo alle sue labbra, appassionate e prepotenti. Hanamichi mi stringe, cingendomi i fianchi, e attirandomi a sè. Scivolo in acqua, addossandomi a lui. Ma non mi importa di bagnarmi, in questo momento non mi importa di nulla oltre a noi. Hanamichi mi sfila la maglietta, e io torno a stringerlo, cingendogli il collo, mentre gli sussurro

– ti amo anch’ io.. Hana…-, e la sua stretta si fa più salda mentre continuiamo a baciarci.

E’ quasi Natale, e la neve copre tutta Kanagawa. Sono passate alcune settimane da quando Hanamichi è stato a Osaka, e da allora non mi ha più fatto domande, ne è tornato sull’argomento. Sembra che anche lui abbia decido di mettere da parte tutto quello che è successo e proseguire per la propria strada. Una strada che abbiamo deciso di percorrere insieme.

La settimana scorsa mi ha portato a casa sua, ed ho conosciuto sua madre. Lei sa di noi, ed è stato molto bello per me scoprire questa parte della vita di Sakuragi. Una parte che mi era ancora sconosciuta, e in cui ho potuto intravedere un altro affascinante aspetto della persona che amo. Mio padre ha avvertito che sarà qui per Capodanno, a festeggiare insieme a noi. E sono felice che possa tornare a casa per il nuovo anno, e per il mio compleanno. Nonostante la sua lontananza, non ha mai smesso di essermi vicino. E di questo ne sono felice. Ha anche approvato che Hanamichi si trasferisca definitivamente da noi, e che possiamo convivere. E questo per noi segna un nuovo traguardo. Se prima tutto sembrava così precario e a tempo determinato….adesso tutto sembra prendere una piega diversa. Io e Hanamichi abbiamo deciso di condividere tutto….ed abbiamo iniziato con la cosa più difficile….il dolore. La nostra storia era appena cominciata, e tutto ci è caduto addosso senza pietà….ma abbiamo saputo lottare….lui ha saputo lottare….per non abbandonarmi. Non ha mai smesso di credere nei suoi sentimenti, e mi ha fatto innamorare di lui, grazie a questa sua indole combattiva e coraggiosa.

E’ domenica pomeriggio, adesso. Me ne sto sulla porta a fissare Hana che sta giocando con la neve. Il do’aho sta modellando un pupazzo di neve in giardino.

– Volpe perchè non la smetti di guardare e mi vieni a dare una mano,eh??- mi grida da lontano, io sorrido, appoggiando a terra la borsa di vecchi vestiti che sono andato a prendere in soffitta per vestire il pupazzone in questione. Mi avvicino lanciandogli un vecchio cappellino, che lui poggia sulla testa dell’ ammasso di neve, che a suo dire dovebbe essere un pupazzo. Poi mi fissa orgoglioso del suo lavoro. Ad un tratto lo vedo chinarsi, ad aggiustare qualcosa,

– Vieni qui volpe….- mi avvicino, curiosando su quello che sta combinando,

– Ma cosa combini?- chiedo perplesso,

– Zitto! Anzi reggimi questo che ho quasi finito…- mi dice appoggiandomi in mano un oggetto, chinandosi poi nuovamente a finire la sua opera. Io fisso il mio palmo, e noto che mi ha dato qualcosa….uno scatolino, con un fiocco, bianco. Guardo stupito il pacchettino.

Lui alza il volto guardandomi.

– Hana…cos’è?- chiedo sorpreso. Lui mi fissa, sorridendomi.

– Aprilo…- mi dice. Esito un attimo, poi tolgo via il fiocco, e apro lo scatolino. Il respiro mi si mozza in gola. Davanti ai miei occhi….un anello. In oro… Una fede, sottile, con piccole incisioni a forma di edera che ne percorrono i contorni….semplicemente…meraviglioso…. Alzo la testa spostando il mio sguardo. Cercando quello di Hanamichi, che si alza, ponendosi davanti a me.

– E’…è…- non trovo le parole…non capisco,

– E’ per te kitsune…..- mi dice,

– Era per questo che stavi lavorando in queste settimane?- chiedo, lui annuisce, – accidenti Hana…ti sarà costato un patrimonio….-

– Non fa niente….- sorride lui, estraendolo e prendendolo in mano, – sai, inizialmente l’idea di un anello per te mi era piaciuta….ma temevo non lo avresti mai messo….e cercavo una valida alternativa ….ma non ho trovato niente…..che mi piacesse….quindi ho optato per questo….sempre se tu vorrai tenerlo…..se non vuoi metterlo…io capirò….mi basta che lo accetti….-

– E’ bellissimo Hana….- pronuncio, – ma perchè?…- chiedo senza riuscire a pronunciare altro

– Perchè ti amo Kaede….e poi perchè….- si interrompe un attimo, forse tentando di trovare le parole giuste, – …Kaede….io voglio che tu sia il mio compagno per tutta la vita…..- queste parole mi sorprendono, i miei occhi si dilatano infinitamente, – …lo so che siamo solo ragazzi….e non si può parlare alla nostra età di legami duraturi……ma io non riesco ad immaginare i miei giorni senza di te…….e non voglio nemmeno provarci! E quando settimane fa abbiamo litigato…ho capito che voglio essere io…l’unica persona per te….l’unico che non ti abbandonerà mai….e con cui condividerai tutto…..- mi incornicia il volto con le mani, fissandomi negli occhi, – Kaede….vuoi essere mio per sempre? – io sorrido, annuendo, senza alcuna esitazione…. sposto le mie mani sulle sue,

– E tu Hanamichi…vuoi essere mio per sempre?- il suo viso si illumina del sorriso più grande e luminoso che io abbia mai visto,

– Sempre………- sussurra,

– mio….-

– mio….-, lo abbraccio di slancio,

– Sei davvero troppo sdolcinato do’aho…- sussurro tra le sue braccia, lui ride, stringendomi forte,

– Per sciogliere un icesberg come te ci vuole un tensai caldo e passionale come me kitsune!-

– Do’aho!-

– Baka Kitsune!!-

La nostra eterna schermaglia…..mentre le nostre labbra si perdono le une nelle altre….

Kaede si sdraia tra lenzuola, e io su di lui. Siamo in camera nostra, non so nemmeno come ci siamo finiti, ma so che stiamo perdendo la testa. Sono le sue labbra. Il suo corpo caldo. I suoi occhi… a stordirmi e rapirmi così violentemente.Ci baciamo a lungo. Le mani che vagano sui nostri corpi, in cerca di pelle da toccare, da scoprire…. in un bisogno che ormai non riesce a fermarsi alla sola necessità di un contatto, ma che chiede una soddisfazione di tipo diverso. Più profondo. Le mie mani scivolano sotto la sua felpa, accarezzandogli il petto, scorrono sulla sua pelle così calda, percorrendone ogni centimetro. Tastandone ogni minuziosa piega. Kaede geme, di piacere, e io in un gesto veloce gli sfilo la felpa, lanciandolo a terra. Lui fa altrettanto con me. Torniamo a baciarci. Le sue labbra fresche premute alle mie, il suo sapore…dolce…intenso…tipicamente suo. La nostra eccitazione sale, incontrollata. Scendo sul suo collo….uno…due…tre….baci…..spostando la mia lingua dietro l’orecchio….

– mio…- sussurra Hana baciandomi ancora, e io non resisto oltre,tiro a me il suo viso,

– Tuo…- i suoi occhi si fermano a fissarmi, la sua mano accarezza la mia, laddove adesso vi è il suo anello…che brilla al mio anulare, – …adesso Hanamichi….- adesso, voglio appartenerti, voglio condividere davvero tutto con te….. I tuoi occhi mi fissano,

– Ne sei sicuro?- e io annuisco, sicuro come non mai. Vedo i suoi occhi brillare… di gioia….di ammirazione, – se vuoi posso….- gli poggio due dita sulle labbra, intimandogli di tacere. Non voglio che sia lui a donarsi a me, voglio farlo io, e non perchè so che lo vuole lui, ma perchè lo voglio io….perchè voglio dimostrare a me stesso che posso abbattere questo alto muro con il mio futuro, e superare quello che mi è successo, abbandonandolo in un passato lontano…. perchè ho deciso di condividere con lui il resto della mia vita….perchè voglio provare la gioia di dare tutto di me, di fidarmi completamente di lui….tanto da concedergli il mio corpo, il mio orgoglio, la mia anima….a lui…che ho scelto come il mio compagno di vita…d’amore…..

– …tuo….- un breve parola, che racchiude tutte le mie risposte…..

Le sue mani corrono sul mio corpo, le mie lo spogliano, freneticamente. Il contatto con le nostre pelli nude ci fa vibrare di desiderio. Le sue parole mi fanno scoppiare il cuore nel petto. Per la gioia. La pelle di Kaede è così calda….bruciante….come lava di un vulcano…..bacio il suo petto, lambendo con la lingua i suoi capezzoli, e lo sento vibrare di piacere. Le mie mani lo accarezzano sui fianchi. Ed anche la mia bocca…scendendo lungo il suo corpo…

Sfioro le sue cosce, e lui le schiude per me……lentamente, ne accarezzo l’interno, sfiorando, quasi casualmente, la sua virilità. Con la bocca inizio a baciare la sua pelle tesa, e calda….seguendone poi i contorni con la lingua e le mani…in un movimento ritmico, e piacevolmente lento. Dalla bocca di Kaede escono lievi mugolii di piacere….le sue mani sulle mie spalle….le sue mani nei miei capelli….. che mi spingono a lui….fino al suo grido….fino all’apice…..

Allontano la bocca dalla sua virilità…con ancora nel mio palato il suo sapore, forte, strano. Kaede è sfinito. Disteso tra i cuscini del nostro letto. Con gli occhi chiusi. E io torno a sdraiarmi vicino a lui, baciandogli una guancia. Ci fissiamo dolcemente,

– Tutto bene?- chiedo, e lui mi accarezza la guancia,

– Benissimo…- annuisce, lo bacio ancora, più volte. Dopo mi scosto leggermente da lui. Allungo la mano nel mobile, estraendone un piccolo vasetto in vetro. Sposto un cuscino, introducendolo sotto i fianchi di Kaede, poi, dopo aver steso della crema sulle dita, sfioro la sua intimità. Kaede apre gli occhi, quasi di scatto, fissandoli nei miei. E vedo la sua espressione contrirsi leggermente appena un mio dito scivola dentro di lui, con una lieve spinta. Percorro in tutta la sua lunghezza il suo interno…sentendolo stretto e caldo, intorno a me. Posso percepire il respiro accelerato di Kaede, e il timore racchiuso nei suoi occhi. E mi muovo piano, scoprendo il suo corpo…..spingendo un altro dito nel suo calore, e muovendolo piano. Accarezzando l’interno, la pelle morbida….le pieghe, così interne e delicate del suo corpo…..spingendo a tratti, e aprendomi nuove strade nel suo corpo. Kae geme, di piacere, e io mi chino su di lui.

– Rilassati….- sussurro piano, lui annuisce, baciandomi. Mentre la mia lingua duella freneticamente con la sua, la mia mano si muove, e dentro di lui lascio scivolare un altro dito. Kaede si stacca dalle mie labbra ansimando dal lieve fastidio, e io rimango immobile, alcuni istanti, per lasciarlo abituare, sento il suo cuore battere forte, – calmati Kaede….calmati….tra poco andrà meglio te lo prometto….- sussurro,e dopo qualche minuto, sento piano il suo corpo rilassarsi, e la sua carne cedere maggiormente, ad ogni mia carezza profonda, sempre un po’ di più. Dopo qualche minuto…

Piano esco le mie dita dal suo corpo. Kaede sospira, e io accarezzo il suo petto, muovendo la mia mano, sulla sua pelle, e fissando il suo volto. Preparo il mio corpo, sotto lo sguardo attento della mia volpe, poi mi muovo, facendomi posto tra le sue gambe, alzandole per appoggiarle a me. Poggio la mia virità tesa contro sua apertura, e lo guardo, tentando di scorgere ogni sua espressione….ogni sua reazione….spingo lentamente. Forzando la sua pelle. Che subito, cede. Il mio sesso penetra la sua carne di appena qualche centimetro, e Kaede grida. Afferra le lenzuola, e respira pesantemente, tentando di controllare le sue reazioni, tentando di non respingermi. Rimango immobile alcuni secondi, per permettergli di abituarsi, a questa sensazione di intrusione, e forse, per dargli l’ennesima possibilità, se volesse, di tirarsi indietro…..ma lui non lo fa. Dopo qualche attimo muove il bacino, venendomi in contro, e io piano forzo il suo corpo, spingendomi in lui, in pochi, brevi movimenti.

– – Ah..ah..ka.e.de..son.o…dent.ro…di…te….ahh…mmh..mh- le sue braccia mi stringono forte. Le onde di piacere che mi investono, racchiuso nel suo calore sono forti, stravolgenti. Sentirlo così stretto e caldo, intorno a me mi sta facendo impazzire. Sento le sue gambe avvolgersi intorno ai miei fianchi, le sue mani cercare appiglio intorno alle mie spalle. I suoi occhi fissarmi, così blu e profondi… da farmi smarrire nella loro immensità.

Piano assesto un primo movimento di penetrazione…e alle mie orecchie arriva un suo lamento……continuo a muovermi piano, in un lieve dondolio. Scavando con piccole spinte nel suo corpo. Ad ogni spinta pochi millimetri….ad ogni spinta un passo in meno verso il paradiso….e lui mi corre incontro, assecondandomi, aprendomi il suo corpo come un fiore…..le sue labbra cercano le mie, baciandomi con passione. Le sue mani mi sfiorano regalandomi il paradiso….la mia mano scende a stimolarlo ulteriormente….per accrescere il suo godimento, e ben presto il ritmo delle mie spinte aumenta…..ad ogni suo gemito di piacere mi spingo sempre più in fondo….e poi…..il suo primo grido….dopo una spinta profonda…..e dopo …solo gemiti… grida….piacere……i nostri due corpi che si cercano incessantemente….che si rincorrono in un gioco d’amore senza fine……tentando di darsi piacere a vicenda in ogni modo….in ogni singolo attimo di questo amplesso….

– Kae.de…..Kae.de…..- pronuncio il suo nome …l’unica parola che in questo momento esiste per me… lui sussurra il mio nome….mentre mi bacia….stringo le sue cosce a me, imprimendo le ultime, profonde spinte….e….dopo l’ennesima, Kaede grida, riversando tra di noi il suo piacere, e io lo seguo, venendo nel suo corpo…..gridando il suo nome….e dopo, ricadendo su di lui, sfinito. Sento due braccia stringermi forte. Le sue braccia….le uniche in cui vorrei restare, per sempre….e chiudo gli occhi, tentando di riprendere fiato.

Rimaniamo così per qualche minuto…poi sono costretto a spostarmi, e scivolare fuori da lui. Quando lo faccio gli sfugge un ansimo di fastidio, leggero. Mi sdraio al suo fianco, stringendolo a me, e lui si accoccola stringendomi i fianchi. Bacio i suoi capelli, scuri e morbidi come seta. Sfioro con le dita le sue guance, ancora arrossate

– E’ stato bellissimo Kaede….grazie…..di questo regalo…meraviglioso….- sussurro, e lui mi stringe a sè con forza,

– Non devi ringraziarmi….-

– Lo so…- ma volevo farlo….perchè tu capisca quanto sei importante per me. E so che tu l’ hai capito, perchè lo leggo nei tuoi occhi….grandi….caldi….profondi … innocenti…..e pieni di amore…..lo stesso che ci ha permesso di vivere questi attimi….lo stesso che ci ha tenuti uniti in questi lunghi e difficili mesi…..lo stesso che ci permette di credere che tutto questo sarà per sempre……perchè io voglio amarti per sempre Kaede…..e me lo rimprometto una volta ancora, mentre ti bacio e ti sussurro ” ti amo”….una promessa….suggellata dalle nostre bocche e dalle nostre anime…..

“Innnocenza Rubata”

– fine-

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Oddio! L’ho finita!!!!!!!!!!!!Non riesco a crederci!!!

E vi dirò, un po’ mi rende triste aver concluso questa fic, di cui mi sono innamorata, e che ho vissuto con il cuore….fin dalla prima pagina. La sento tanto parte di me, e sono stata felice che tanti l’abbian letta e amata insieme a me. Perchè è bello saper trasmettere qualcosa con le proprie parole, ed è bello sapere che ciò che racconti fa battere il cuore di chi legge un po’ più velocemente.

Grazie a tutti per avermi seguita fin qui, siete stati tutti fantastici. Un grande saluto a terry, kasumi, bluejusttooblue, leti, kana90, luna, kiriko, silvì76, yumi, sara, luna, avril_87, mewrobby, satsuki, little cherry, strawberry, mirta, naika, bibi, luct, ariel, judy per aver commentato. Un abbraccio fortissimo ad Anna. E a tutti quelli che mi hanno scritto via e-mail. Spero di non dimenticare nessuno, e se l’ho fatto non abbiatemene. Attendo le vostre recensioni.grazie ancora.

A presto,

ShaKa, il Divino Cavaliere della Vergine.