Notti di seta – Capitolo 4 – intermezzo di elrohir

Desclaimer: purtroppo non sono miei i personaggi ma li ho solo presi in prestito!!! Sono del maestro Inoue!!

 

 

 

di Elrohir

Capitolo 4 – primo intermezzo

 

 

Dove si spiega perché Akira e Kaede sono nervosi durante il gioco della bottiglia.

Akira rideva. Rideva. Era contento.

Del resto, perché non avrebbe dovuto esserlo?

Era con Kaede!

E poi diciamocelo, aveva bevuto. Parecchio.

Lanciò un’occhiata a suo cugino. Non era in condizioni molto diverse…

Sorrise. Tutto il mondo sembrava sorridere quella sera.

Anche quei cretini che continuavano a sghignazzare e a fare domande imbarazzanti, erano simpatici.

Del resto, quello era lo scopo del gioco, no?

Mettere in imbarazzo gli altri…

Si era sentito sprofondare quando gli avevano chiesto a che età avesse dato il primo bacio.

Insomma, non gli piaceva raccontare a tutta la stanza di dove stesse la sua lingua quel pomeriggio di due anni prima, quando si era ritrovato solo con quella compagna di classe che gli piaceva un casino e che…

No. Era imbarazzante.

Ma adesso la bottiglia era rivolta a Kaede…

E la domanda era la stessa. Del resto, che aspettarti da un inquisitore dodicenne?

Suo cugino era arrossito. Arrossiva spesso, Kaede, a quel tempo, era così dolce e timido, ingenuo…

Bellissimo. Un bocciolo di rosa. Un giglio.

Akira non sapeva che bastava così poco, un semplice soffio d’inverno, per gelare quei petali in una cristallizzata perfezione. Credeva che la primavera, per il suo cuginetto dagli occhi chiari, sarebbe durata per sempre.

Kaede non aveva mai baciato. Lui lo sapeva. Del resto, aveva solo tredici anni!

Ma tutti gli altri si erano stupiti così tanto… com’è possibile, che uno così bello, così simpatico, popolare non avesse la ragazza? Avevano chiesto.

Forse non gli interessano le ragazze… era stata la maliziosa insinuazione di un tipo più grande.

A cui aveva risposto, con un pericoloso luccichio negli occhi, un altro.

-Cazzo c’entra, con quel faccino che si ritrova potrebbe farsene uno a sera, anche di maschi…

Akira l’aveva fulminato con lo sguardo. Ma poi il sorriso era tornato.

Era felice. C’era Kaede. Perché rovinarsi la serata.

E il gioco continuava, l’alcool scorreva, e intanto i ragazzini più giovani se ne andavano, insieme ai genitori che lasciavano la festa…

Restarono soltanto i grandi. Quelli che già uscivano di sera da soli.

E Kaede.

In fondo, la casa era degli zii, e sotto, a festeggiare il capodanno c’erano i suoi genitori.

Poi, era il suo compleanno…

Gli scherzi si facevano sempre più pesanti…

E Kaede in un modo nell’altro era sempre tirato in ballo.

-Ma allora il nostro Kaede compie tredici anni, oggi? Sei diventato grande, oramai…

E la bottiglia girava, girava, e toccava ad Akira scegliere.

Il ragazzo riflettè. Di verità ne aveva già dette tante. Perché non cambiare, e scegliere l’obbligo?

-Obbligo? Ragazzi, avete sentito? Un bell’obbligo per il nostro Aki-chan!

-Io un’ideuzza ce l’avrei…

-Già, in fondo è il compleanno di Kaede… non vogliamo fargli un bel regalo?

Akira era perplesso. Cosa c’entrava Kaede con il suo obbligo? E uno sguardo gli disse che il suo bellissimo cuginetto era stupito quanto lui.

-Giusto! Akira, forza, fai a Kaede questo regalo…

-Di che regalo state parlando? Guardate che io il mio gliel’ho già dato…

Risatine maliziose tutt’intorno. –Oh, ma non sarà stato certo così piacevole… forza, Akira… insegna a baciare al nostro ometto.

-COOOSA?- era esploso Akira.

Ma l’alcool aveva fatto il resto. In fondo, Kaede era così bello…

E poi, mentre ancora esitava, aveva sento bisbigliare da qualche angolo della stanza –Beh, ma se proprio non vuole non c’è problema. Me lo slinguo io il cuginetto, davvero…

E aveva deciso.

Si era inginocchiato davanti a lui.

L’aveva guardato.

Le sue labbra erano rosate, socchiuse. Era in attesa, perplesso e incuriosito. Sbronzo, certo. La prima sbronza della sua vita.

Akira aveva deciso che, in fondo, aveva voglia di baciarlo.

Era un ragazzo? E allora?

Era suo cugino? Importava?

Era il suo primo bacio? Qualche problema?

Aveva voglia di baciarlo.

E lo fece.

Un bacio leggero, timido, come garza su neve. Solo una carezza lenta, uno sfiorarsi di bocche.

Gli occhi di Kaede scintillavano. Akira gli aveva inclinato la testa, con dita lievi. Poi, sussurrato –Socchiudi le labbra.

Kaede, l’eterno studente. Così come gli aveva insegnato a tirare al canestro, in un campetto al sole, quasi dieci anni prima, adesso gli insegnava ad amare.

E così come aveva imparato a giocare, con la stessa impazienza, la stessa abilità, la stessa passione, Kaede schiuse la bocca.

Akira vi lasciò scivolare dentro la lingua.

Si stupì del calore, del sapore di frutta ubriaca di vino, si stupì della morbidezza.

E del brivido che, capriccioso, corse lungo la spina dorsale mentre, quasi per sbaglio, la sua lingua incontrava quella del cugino.

Era un bacio diverso da tutti quelli che aveva sperimentato in precedenza.

Non perché fosse maschile: la bocca di Kaede era talmente giovane, e dolce, e bella che sarebbe potuta sembrare quella di una ragazza.

Quel che la rendeva così intrinsecamente incredibile era proprio il fatto che fosse la sua. La bocca di suo cugino.

Si scostò, quando una vita ormai era passata, e scoprì che Kaede aveva chiuso gli occhi.

Respiravano entrambi leggermente affannati, ma non era l’affanno della passione. Era come quando tiravi a canestro, e saltavi e trattenevi il fiato…

E poi Kaede si voltava e aveva gli occhi di tutte le sfumature del mare…

Esattamente come in quel momento.

Gli accarezzò i capelli. Un gesto tenero, mentre quelle ciocche seriche scivolavano come acqua tra le dita.

E poi le sentì. Le risate.

Alcune trattenute, altre sguaiate.

-Allora, bravo il novellino?

-Impara in fretta, Akira?

-Però… non l’avrei mai detto ma… il ragazzino ci sa fare!

-Cazzo ragazzi mi è venuto duro…

E Akira si voltò, e li vide tutti attenti, gli occhi famelici fissi su suo cugino…

Provò, per la prima volta, la prima di una lunga serie, il desiderio di porsi davanti a lui, schermarlo, proteggerlo da quegli sguardi così impudichi.

Forse, se l’avesse fatto, tutto sarebbe stato diverso.

E invece mandò giù il rospo, e si fece da parte. Kaede restò indifeso davanti a quell’esercito di ragazzi, abbastanza grandi da sapere cosa significasse la tensione che avvertivano nei pantaloni, e abbastanza annoiati da pensare che forse, quel ragazzino bruno avrebbe potuto rivelarsi una distrazione appagante, un nuovo modo per sfogarla.

Abbastanza arroganti da pensare che bastasse schioccare le dita, ed ecco quel sogno di carne inginocchiato davanti.

E abbastanza stupidi da non interrogarsi minimamente, su cosa nascondessero le ombre che viaggiavano in quegli occhi chiari.

Quella notte, quella notte ormai mattina, quando tutti erano tornati a casa, e i due cugini stavano soli nella stanza di Akira, questi si scusò con Kaede per avergli rubato il primo bacio.

-Scusami, Kae, avrei dovuto dir di no, in fondo era un gioco stupido, tu avresti dovuto darlo alla ragazza che ti piaceva, non a me…

Kaede aveva sonno, le palpebre pesanti. –Non preoccuparti, Kira. È andato bene così. Mi è piaciuto.

Silenzio.

-Anche a me.

Erano rimasti zitti un po’, prima che Kaede parlasse di nuovo, in un sussurro.

-Sai. Non credo che mi piacciano le ragazze…

Dunque.

Ormai che sono ooc l’avevate capito.

Questo è il primo di quei flashback che vi parlavo… il ricordo di quando i due cugini hanno scoperto di essere diversi, e che forse potevano essere diversi insieme.

E anche di quando, per la prima volta, ragazzi hanno guardato Kaede con desiderio. Come fosse una bambola.

È una cosa che mi preme molto, sottolineare la differenza tra la visione priva di sentimento di quei ragazzi eccitati dalla vista di un bacio, un bacio dato a una creatura strana, quasi non propriamente umana, e le emozioni di Akira, il suo affetto per quel cugino innocente che si tramuta in amore, anche se Amore non è.

Perché Akira e Kaede NON sono innamorati (checchè ne possa pensare Hana!)

Comunque…

Venus… grazie mille per le informazioni su Akira! Anche se qua è appunto ooc, perché io non riesco proprio a vederlo stronzo. Non lo so, tendo a perdonarlo anche nelle fic in cui fa il guastafeste tra Hana e Ru… voglio dire, deve proprio violentarmelo, perché io storca il naso! Anche se non sopporto quelle dove sta dietro a Hana (infatti le salto a piè pari… è più forte di me, non so perché!) Grazie del suggerimento di emule, anche… ci avevo già provato a scaricarne una puntata, ma qualcosa deve essere andato storto perché non riuscivo a vedere niente. Comunque ho intenzione di riprovare. Magari riuscirò a scriverne una più centrata, a quel punto!

Brinarab sono contenta che la storia ti piaccia, e grazie per gli auguri… ma non è niente di grave, tranquilla. Venerdì purtroppo dovrò già tornare sui banchi… che palle!

Bambi… è bello sapere che sei andata avanti coi capitoli! E ti confesso che anche io mi diverto a scrivere le parti di Hana… Sendoh poi, soprattutto in questo capitolo… a Kaede le cose vanno male, invece, ma come dicevo fa parte del mio sado-masochismo: i personaggi belli e puri come lui con me finiscono sempre nei casini!

Grazie mille anche a tutti quelli che leggono solo! Kisses bye bye