Notti di seta – Capitolo 3 di elrohir

Desclaimer: purtroppo non sono miei i personaggi ma li ho solo presi in prestito!!! Sono del maestro Inoue!!
Ho deciso di seguire il consiglio di Hinao85, e ho aggiunto “what if” alle informazioni, perché effettivamente, soprattutto in seguito, gli eventi si discosteranno molto da quelli reali. Magari sarò io paranoica, ma mi spiacerebbe se qualche fan di Slam Dunk rimanesse turbato.

 

 

di Elrohir

Capitolo 3

 

 

Sendoh Pov

 

Devo assolutamente trovare un modo per far ingurgitare un po’ di calorie a questo mucchietto di ossa. Ero serio, oggi pomeriggio in palestra, quando dicevo che sembra fatto di marmo! Voglio dire, l’ho portato in braccio per tutte le scale e non ho neanche il fiatone…

Mi viene quasi da ridere, non sono più abituato a fare la chioccia. Tutte le mie ragazze, e tutti i ragazzi, mi hanno sempre anzi accusato di essere un bastardo senza cuore, uno che pensa solo al sesso e poi chi si è visto s’è visto.

Cazzate. Io sono così solo con chi è così a sua volta. E Kaede…. Kaede non lo è. Assolutamente.

Lo corico adagio sul letto, lo guardo. I suoi bellissimi occhi sono offuscati, sembra non capire. Non capisce.

Kaede è così, ubriaco. Passa da momenti di lucidità gelida ad attimi in cui torna bambino.

Ridacchia mentre gli slaccio la camicia. –Mi fai il solletico… Aki…

-Ma sentilo, quello che fino a due minuti fa teneva due squadre di basket col fiato sospeso con il suo spogliarello!

Lui inarca la schiena per permettermi di fargli scivolare via i pantaloni, e io finalmente lo spoglio.

Resto a fissarlo, mordicchiandomi un labbro.

Distratto faccio correre la mano sui muscoli del suo petto, in una carezza leggera, e lui geme.

Ok. So cosa fare.

-In piedi gattino…- gli dico, infilandogli una mano sotto la schiena.

Lui barcolla ma ubbidisce. È più facile trascinarlo in bagno così.

Senza una parola lo metto sotto la doccia. L’acqua gelida lo risveglierà.

Si lamenta, ma resta sotto il getto.

Quando lo tiro fuori gli occhi sono tornati limpidi.

Temporaneo, certo, ma… non potevo rischiare che facesse qualche cazzata. Tipo baciarmi.

Non avrei resistito.

Ora i capelli nerissimi grondano acqua, e sono incollati alla fronte. Lo lascio ad asciugarsi e torno in camera.

-Akira… è tua questa stanza?

-Mmmm-mmmm. Dormi qui, stanotte. Come ai vecchi tempi, non sei contento?

-E Koshino? Non era lui il tuo compagno?

-Sakuragi ha gentilmente offerto il tuo letto per il suo riposo.

Lui distoglie lo sguardo. –Figurarsi se l’idiota si lascia sfuggire l’occasione di sbattermi fuori dalla camera…

Meglio dirgli la verità? Cioè, che quando ho ordinato a Kosh di cedere il letto, gli occhi del rossino mandavano fiamme? Che è proprio davanti al suo evidente desiderio di avere Kaede con sé, che mi sono deciso ancor di più a tenerlo lontano da tutti?

La voce di Kaede mi strappa a questi pensieri. –Kira… cosa è successo, prima?

Sta sdraiato sul mio materasso, i capelli umidi spettinati. Ehm…

Si tira su di scatto. Sguardo inorridito. –NO! Non mi dire che ho fatto….

-Già-già.

Nasconde la testa tra le mani. –Non potrò guardare in faccia nessuno, domani.

-Suvvia, non è così terribile. Hanno visto che eri completamente sbronzo. E poi, ti assicuro che hanno gradito tutti. Kaede… Kaede, seriamente. Perché hai bevuto così tanto?

La risposta mi arriva come un pigolio. –Ero triste…

-E chiaramente non hai intenzione di dire a zio Akira perché.

Non risponde, e sospiro. Mi corico nell’altro letto, visto che quel mostriciattolo si è impadronito del mio, e faccio per spegnere la luce.

-Kira?

Lo guardo. Ha le coperte raccolte sotto il mento e mi fissa con gli occhi lucidi. L’effetto dell’alcool sta tornando. Non ho mai visto nessuno reagire come Kaede alle ubriacature.

-Dormi con me stanotte?

Deglutisco. Sembra così piccolo, eppure… così bello.

-Ti prego.

Scosto le lenzuola e scivolo al suo fianco. Lui si accoccola contro il mio petto. Continua a parlare. –Non piaccio a nessuno.

Ridacchio. –E tutte le tue fan dove le metti?

-Kira sono femmine. Non contano.

-Beh, ti assicuro che gli sguardi dei tuoi compagni di squadra, e anche dei miei, stasera, non erano proprio quelli di gente a cui non piaci. Bastava che allungavi la mano, e avresti potuto avere chiunque. Anche… anche l’etero più convinto.

Non commenta. Ma sospira. –Può darsi. In ogni caso io resto solo una bambolina arrapante.

Kami, odio quando parla così. Odio pensare a chi ha messo quelle parole volgari in quella bocca stupenda, a chi l’ha costretto a imparare certe lezioni.

A chi gli ha fatto aprire gli occhi sulla maledizione di avere un corpo simile.

Vorrei prenderlo a pugni, quello stronzo. Ma non mi basterebbero i giorni, per dare la lezione giusta a tutti i colpevoli.

-Kaede smettila di parlare così. Sai che non resisto ad ascoltarti senza fare niente. E sai cosa mi viene voglia di fare. Quindi…

Si è sollevato su un gomito, e mi sta guardando. Gli occhi sono vertiginosi.

La prima volta che mi ha fatto questo discorso, era una notte d’estate. Una notte di seta bollente. E lui aveva le guance striate da lacrime.

Dopo che mi aveva raccontato quel che gli era successo, avevo due possibilità.

Baciarlo sulla fronte, rimboccargli le coperte e andare a cercare il figlio di puttana che aveva risposto alla dichiarazione del mio cuginetto preferito con un sogghignante –Perché me lo dici? Credevi di essere qualcosa di diverso da una bella scopata?

Oppure. Baciarlo sulla guancia, e poi scendere sulle labbra, e insegnargli quel che sentivo dentro. Lavare via con la mia saliva l’odore rancido di quello schifoso.

Kaede aveva quattordici anni.

Scelsi la seconda.

Adesso mi sta guardando, e si china su di me. Mi bacia. Un bacio lieve, gentile. Che ricambio con languida dolcezza.

Dopo ci guardiamo negli occhi. Lui è ancora ubriaco, lo so. –Kira, tu ci sarai, vero?

Lo stringo forte. –Sì, Kaede. Io ci sarò sempre. Ma adesso dormi, che domani dobbiamo allenarci.

Prima di addormentarsi, sussurra ancora –Kira, tu mi vuoi bene?

Gli poso un bacio sui capelli. Sono asciutti, oramai, e sorrido. –Quanto sei sciocco, piccolo.- mormoro, chiudendo gli occhi.

 

Sakuragi pov

 

Apro la porta della mia stanza con un calcio. Quel demente di Koshino, alle mie spalle, mi segue sogghignando.

Ora. Non è che io sia geloso di quell’orrido porcospino, voglio dire, che ci troverà nella Kitsune non lo so. Ma…

Ma non doveva averla vinta, Ecco. Insomma, hanno deciso che la volpaccia avrebbe dormito con me? E allora dormirà con me, cazzo.

Invece no. Perché Akira Sendoh deve fare i suoi sporchi comodi con Rukawa, e quindi io mi ritrovo Koshino.

Che sta sdraiato sul letto di Ru e mi guarda.

-Nervosetti?- chiede con un sorriso. Anche questo, sempre scazzato, proprio sta sera doveva divertirsi? Inizio a pensare sia sadico. Mmm, un sadico, un maniaco sessuale… che elementi ha il Ryonan?

Lo fulmino. –Fottiti Koshino.

Non replica, piega le braccia dietro la testa. Fissa il soffitto.

L’idea di quel che adesso staranno facendo quei due, nell’altra stanza…

Avrei voglia di spaccare qualcosa.

Che poi, perché mi preoccupo tanto della volpe? Se Rukawa è così stupido da non sapersi scegliere gli amici, fatti suoi no? Io che c’entro?

Non vedo perché dovrei farmi venire l’ulcera per lui…

-Piaciuto lo spettacolo?- chiede Koshino.

Faccia schifata. –Cosa? Ma dai… puah! Mica sono come il tuo amichetto, io!

Lo sguardo irridente di quel maledetto playmaker scivola sul mio inguine. Lo imito.

Cazzo! Non mi ero accorto di essere ancora eccitato…

Mastico tra i denti qualche insulto, non so se rivolto a Mitsui che ha proposto la cosa, a Sendoh che sta a letto con la volpe, a Koshino che mi rompe le palle o a Rukawa che è così disperatamente…

O a me che sono sensibile alle sue grazie. E non solo a quelle sportive…

Maledizione! Devo smetterla di pensarci…

Koshino si è addormentato. Sorrido quasi… neanche la volpe sarebbe stata capace di addormentarsi più in fretta.

A proposito di volpi… no, non cederò.

Per quanto il mio corpo urli, non ho nessuna intenzione di masturbarmi pensando a lui.

Quindi, meglio non pensarci proprio. E dormire.

Si, sì, dormire… e rimandiamo ogni domanda scomoda a più giusto momento.

Domani mattina… con il sole e gli uccellini allegri… sarà tutto diverso…

Certo, tutto diverso, penso aprendo gli occhi.

L’unica cosa diversa è che ho i pantaloni bagnati, e la maglietta matida di sudore.

Più il forte sospetto che Rukawa non fosse del tutto estraneo ai sogni di questa notte.

Anche Koshino si sta svegliando… sbadiglia e mi sorride.

Quasi quasi gli tiro un pugno.

-Buon giorno Sakuragi, dormito bene?

Lo guardo alzarsi, stiracchiarsi, avvicinarsi alla porta. Lo fermo.

-Scusa, dove stai andando?

Sguardo ironico. –In camera mia, non credi? Voglio farmi una doccia, cambiarmi…

Camera sua. La camera dove Sendoh dorme. La camera dove Rukawa dorme.

La camera dove Sendoh e Rukawa hanno dormito.

Dormito…

Scatto in piedi. –Vengo con te.

Solleva un sopracciglio. –E per quale ragione, scusa?

-Beh, ecco, ehm…- cazzo, non posso mica dirgli chiaro e tondo ‘perché se quel pervertito del tuo amico ha messo le mani addosso alla mia volpe gli faccio saltare tutti i denti!’

Potrebbe fraintendere la mia più che lecita preoccupazione per la salute di un compagno con… non lo so, con gelosia. Ecco, non sarebbe corretto.

Ma il Tensai ha sempre una riposta pronta. –Se Rukawa ha sonno non si regge in piedi. E per lui questa è notte fonda. Posso sostenerlo per il corridoio, in questo modo… senza disturbare ancora Sendoh.

Perché ho la sensazione che non mi creda? Ma che razza di playmaker diffidente hanno, quelli del Ryonan?

Comunque, arriviamo davanti alla porta e faccio per aprirla. Koshino mi ferma. –Aspetta, bussiamo prima.

-Eh? E perché?

-Non vorrei disturbarli…- sussurra con un sorriso. Che diavolo sta insinuando questo nanetto?

Improvvisamente, tutti i miei timori si riaffacciano. Kaede!

Apro la porta con una spallata, mi precipito dentro.

Ahhhh! Terribile spettacolo!

I vestiti della volpacchiotta sono sparsi per terra, e Rukawa… Rukawa è nel letto, addormentato… usando il petto del porcospino come cuscino!

Mi avvento su di lui –Bastardo che gli hai fatto?

Koshino mi afferra per la vita –No ma dico ti sei rincretinito?

Sendoh si passa una mano tra i capelli –Ma che… Ah, Sakuragi… buongiorno Hiro.

Ma che buongiorno… io ti amazzo porco schifoso… giù le mani da Kaede…

-Stronzo io ti…

-Shhh… smettila di urlare, o lo sveglierai…- sibila Sendoh, indicando Kaede con un cenno del capo.

Sì, come se fosse possibile… Ci credo che non vuole che si svegli… quando la volpe si renderà conto di quel che è successo, Sendoh è un uomo morto…

Mi piacerà vedere Rukawa fare tanti piccoli pezzettini del porcospino… e poi venire da me, triste, ad ammettere di aver sempre sbagliato a considerare affidabile quel maniaco…

Oh, sì, Kaede sarà costretto a dire che avevo ragione io… riconoscere la mia superiorità…

Kaede…

Kaede… cioè no, no, Rukawa, Kitsune, insomma la volpaccia, apre gli occhi.

Guarda me. Guarda Koshino. E poi guarda Sendoh.

  1. Sorride.

Si stiracchia, senza scostarsi da quel petto nudo. Le dita del porcospino volano tra i suoi capelli.

-Ce la fai ad alzarti?

Annuisce, ma quando è in piedi barcolla.

-E reggilo, idiota!- mi sibila Koshino all’orecchio. Mi affretto ad ubbidire.

Kaede chiude gli occhi, si appoggia al mio braccio.

Sendoh si alza in piedi. Oh bè, almeno i boxer li indossa.

Lancio un’occhiata a Rukawa. Anche lui.

Forse non è tutto irrimediabilmente perduto…

Forse la mia volpacchiotta è ancora…

Ma cosa vado a pensare? Questo qui non è più innocente da un pezzo! Non hai visto come ballava ieri sera? E cosa ha risposto…

Cosa vuole ancora il porcospino? Sendoh gli ha messo una mano sulla spalla, parla guardandolo negli occhi.

Gli sta suggerendo una doccia, e gli mette in mano una pastiglia.

Per il mal di testa, dice. E Rukawa annuisce.

Poi, ci sbrighiamo nel corridoio.

Vuoi mai che la Kitsune, per quanto rintronata dai postumi della sbronza, faccia tardi agli allenamenti!

 

Ok. Non è successo granchè in questo capitolo, ma mi diverto troppo a fare Hana sospettoso e paranoico, e Sendoh tormentato…

A proposito, penso che inserirò anche qualche flashback per spiegare alcune emozioni dei due cugini. Uno entro breve, in teoria.

Venus, sono contenta che ti piaccia… e comunque qualcosa tra Kaede e Akira ci sarà, cioè, c’è stata più che altro, ma non è molto bella. Anzi. E riguardo agli aggiornamenti, bè, in questi giorni sono a casa da scuola perché non sto molto bene, e posso scrivere anche al mattino. Poi, quando ho una storia in testa, starei anche tutto il giorno a scriverla. In questo momento nella mia testa ci sono loro…

Hinao85…. Il tuo commento mi ha fatto un piacere immenso! In realtà questa fic mi spaventa un casino: non conoscendo bene i personaggi originali ho sempre paura di scrivere cazzate, o cose che proprio non stanno né in cielo né in terra. Avevo quasi pensato di scrivere sta storia come originale, cambiando i nomi, talmente i personaggi erano ooc, ma poi mi sembrava un furto, perché comunque erano loro, nella mia testa, e quindi mi sono decisa a continuare così. Spero che per i fan sfegatati non sia troppo terribile, soprattutto il seguito! Quanto alla tua opera di fanserving… non sai quanta voglia avrei di leggere i manga, o almeno vedere l’anime! Ma… non so come fare! Non sono esperta di manga, non mi sono mai interessati molto, e il cartone veniva trasmesso da Mtv, vero? Chissà dove potrei ritrovarle, le puntate… mi sa che dovrò continuare ad arrangiarmi con le fic, cercando di filtrare gli aspetti “reali”!

Il problema è soprattutto per Sendoh. Ci sono due versioni in circolo, praticamente (o almeno, che io ho trovato): il migliore amico di Rukawa e il maniaco schifoso che si mette in mezzo. E non capisco come sia in origine (a parte essere molto bravo a basket, con capelli da porcospino e un eterno sorriso…)

Chiedo scusa umilmente per tutti gli errori che deriveranno da questa mia profonda ignoranza… spero che riuscirete a sopportarli lo stesso! baci, Roh